Le colline piacentine, ancora poco conosciute al grande pubblico, nascondono un tesoro di sapori e bellezze che aspettano solo di essere scoperti. La mia prima visita in questa zona mi ha portato a Ziano Piacentino, dove ho avuto il piacere di conoscere la cantina Mossi 1558.
Acquistata nel 2014 da Marco Profumo, ex pubblicitario e informatico milanese innamorato di queste terre, la cantina Mossi 1558 produce una vasta gamma di vini, dai classici Gutturnio e Bonarda sfusi all’Ortrugo e alla Malvasia di Candia. Tra le bottiglie, spiccano bianchi come il Baciamano Malvasia di Candia secca in botti di gres, il Fulgido Ortrugo frizzante e il Travolgente Malvasia di Candia frizzante. Per i rossi, troviamo l’Infernotto Barbera, Croatina e Pinot Nero, il FoxTrot Gutturnio frizzante, l’Indomita Croatina frizzante, il San Lupo Gutturnio frizzante, lo Sfacciato Croatina secca, l’Impetuoso Gutturnio classico superiore e il Congedo Gutturnio riserva. Non mancano i passiti, come il Rosamata Malvasia rosata e Le Solane Malvasia di Candia vino santo, e le bollicine, con il Semicroma Malvasia rosata e Chardonnay Charmat, il Controtempo Ortrugo Charmat e Ca del Morino Ortrugo, Pinot Nero e Chardonnay Metodo Classico 10 anni sui lieviti.
Dopo la visita alla cantina, ho pranzato alla trattoria La Moretta, dove ho gustato un tagliere di salumi e formaggi, gnocchi alla rapa rossa e gorgonzola, e uno spezzatino di cinghiale accompagnato da un Gutturnio sfuso di ottima qualità. Il conto è stato onesto e ho avuto la possibilità di assaggiare il Brignolino, un amaro tipico della zona a base di bacche di prugnolo selvatico.
Lasciando le colline di Ziano Piacentino, mi sono diretto verso Bobbio, un borgo medievale situato nell’alta Val Trebbia. Man mano che scendevo, il paesaggio si apriva su boschi, prati e piccole frazioni, dove ancora regnano pace e tranquillità.
Arrivato a Bobbio, sono rimasto subito colpito dal Ponte Gobbo romano, simbolo del paese, e dal borgo medievale, premiato nel 2019. Oltre al ponte, ho visitato la chiesa di Santa Maria Assunta, il duomo di Bobbio, e il centro storico, dove avrei gradito trovare più negozi di prodotti tipici, vini, Brignolino, miele e soprattutto funghi secchi, data la vicinanza agli Appennini.
Continuando il mio viaggio, ho raggiunto il Monte Penice a 1460 metri di altezza, da dove si gode un panorama mozzafiato che, in una giornata limpida, spazia fino al mare. Pochi chilometri più avanti, ho varcato il confine con la provincia di Pavia, facendo tappa a Varzi, un borgo carino conosciuto per il suo salame. Al salumificio La Scaletta, ho acquistato salame, pancetta e coppa, per poi dirigermi verso Voghera, dove ho preso l’autostrada per Torino.
La mia esperienza tra le colline piacentine mi ha lasciato un’impressione molto positiva. Si tratta di un territorio con un grande potenziale di crescita sotto il profilo turistico, enogastronomico e enoturistico, che ha tutte le carte in regola per diventare una meta ambita per i viaggiatori alla ricerca di autenticità e bellezza.