Un nuovo traguardo per la pesca nello Stretto di Messina: le antiche tecniche di pesca, tramandate di generazione in generazione, diventano ufficialmente Presidio Slow Food. Un riconoscimento importante che va a tutelare il lavoro dei pescatori locali e a valorizzare il patrimonio naturale e culturale di questa zona al confine tra Sicilia e Calabria.
Il Presidio Slow Food non si limita a salvaguardare le tecniche di pesca tradizionali, ma rappresenta un vero e proprio ponte tra la biodiversità marina e la cultura locale. Le feluche, imbarcazioni tipiche utilizzate per la pesca del pesce spada, insieme ai tremagli e alle nasse, raccontano una storia antica di legame profondo con il mare. Una storia fatta di conoscenza tramandata, di rispetto per l’ambiente e di passione per un mestiere che si intreccia con l’identità stessa delle comunità costiere.
L’inserimento della pesca tradizionale dello Stretto di Messina tra i Presidi Slow Food rappresenta un passo fondamentale per la tutela di questo prezioso patrimonio. Grazie al sostegno dell’associazione, i pescatori locali potranno continuare a praticare le loro attività nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni, garantendo la sopravvivenza di un sapere antico e di un prodotto di qualità eccezionale.
La pesca tradizionale dello Stretto di Messina è ora parte della famiglia dei Presìdi Slow Food. «In questo modo, la comunità dei pescatori, che custodisce queste tecniche, potrà continuare a praticare una pesca selettiva e stagionale e dare il giusto valore alla grande varietà di specie che si catturano tutto l’anno, variando tecniche e strumenti», sottolinea Antonella Donato, pescatrice e presidente dell’Associazione Pescatori Feluca dello Stretto, che riunisce gli operatori di entrambe le sponde. «Il Presidio ci permetterà anche di costruire una filiera di qualità. Il nostro pescato non fa grossi numeri, non perché il mare dello Stretto non sia pescoso, ma perché queste antiche tecniche sono altamente selettive e permettono di catturare solo il pesce che è giusto pescare in quel preciso momento, in base alla sua taglia, permettendone quindi la riproduzione».
Il Presidio Slow Food della pesca tradizionale dello Stretto di Messina sostiene e valorizza il lavoro dei pescatori locali delle coste tra Sicilia e Calabria. Tra le sue azioni c’è la promozione del turismo legato alla pesca, che non solo protegge il patrimonio culturale della zona ma fornisce anche un’opportunità di diversificazione per i pescatori.
«Questo Presidio per noi ha un importante valore simbolico, rappresenta un’opportunità per fortificare legami e costruire nuove connessioni per proteggere, tutelare e valorizzare l’intera area dello Stretto di Messina, un tratto di mare che unisce Sicilia e Calabria, due terre che hanno tanti elementi di contatto, non solo tra di loro, ma con l’intero Mediterraneo», afferma Nino Mostaccio, referente Slow Food del Presidio e Presidente Slow Food Messina. «Lì dove Ionio e Tirreno si fondono e si contaminano, esiste già un ponte, fatto di biodiversità ‘condivisa’, di culture intrecciate e sovrapposte, di scambi e dialoghi, un ponte immateriale che va tutelato e salvato insieme alla peculiarità di questo splendido tratto di costa».
Per celebrare il lancio del Presidio, si terrà l’evento “Il Mare chiama” dal 17 al 19 maggio presso l’edificio storico del Monte di Pietà. Durante l’evento, sarà allestita una mostra tematica e saranno proiettati documentari dedicati alla pesca tradizionale dello Stretto di Messina.
L’evento comprenderà tre giorni di appuntamenti enogastronomici, tavole rotonde, forum e Laboratori del Gusto sulla pesca tradizionale nello Stretto di Messina, con la partecipazione di ospiti provenienti da diverse città italiane e da alcuni paesi del Mediterraneo. Si tratta di un programma rivolto non solo agli operatori del settore, ma a ogni cittadino interessato a uno stile di vita sostenibile.
Il Presidio della pesca tradizionale dello Stretto di Messina rappresenta un primo passo concreto verso la sostenibilità e il riconoscimento dei custodi del mare. Questo impegno è parte integrante della Messina Food Policy, nata per sviluppare politiche a sostegno della transizione ecologica, con il cibo come elemento chiave per il cambiamento.