mercoledì, Ottobre 8, 2025
localconsulting.it
HomeViaggi e EscursioniStorie d’alpeggio: camminando tra i sapori di Ayas, Gressoney e Valsesia

Storie d’alpeggio: camminando tra i sapori di Ayas, Gressoney e Valsesia

Scoprire chi sono i malgari del Monte Rosa significa entrare in un mondo fatto di storie antiche e quotidianità, tra le valli di Ayas, Gressoney e Valsesia. Un viaggio a piedi, durante l’estate, permette di entrare in contatto con i sapori e le atmosfere di alta montagna, seguendo i sentieri che collegano le diverse baite e portano verso sorprendenti eccellenze casearie.

Il Monte Rosa, durante la stagione estiva, regala al visitatore qualcosa di unico: il profumo dei formaggi che si diffonde nell’aria, capace di guidare i più curiosi fino alle malghe disseminate nei pascoli. Qui, grazie a un clima particolare e ai pascoli rigogliosi, gli animali trovano le migliori condizioni e il lavoro dei malgari si trasforma in veri capolavori del gusto. Questi allevatori di montagna, affiancati dai loro cani fedeli, conoscono ogni segreto della montagna, dal pascolo ideale fino alla cura degli animali.

La vita in alpeggio può sembrare isolata, ma presto diventa parte della propria identità. Tutte le vette intorno al Monte Rosa raccontano una storia: i loro nomi evocano imprese, come quelle degli alpinisti che le hanno raggiunte, oppure richiamano immagini poetiche come le Dame di Challant, figure che osservano silenziosamente le valli.

Tra un sentiero e l’altro, si incontrano luoghi dove la cultura contadina si trasmette ancora oggi, semplicemente seguendo l’intenso aroma burroso che si mescola al profumo dei boschi e all’erba tagliata di fresco.


La Tchavana della famiglia Bagnod – oltre alla lana c’è di più!

In Val d’Ayas, durante i mesi estivi, è facile notare le greggi della famiglia Bagnod: le pecore da latte animano i pendii e permettono di mantenere viva una produzione rara, frutto di passione e ricerca. L’azienda agricola e agriturismo La Tchavana – termine che nel dialetto locale indica un fabbricato rurale d’alpeggio – accoglie i visitatori fino al 1° novembre. All’Alpe Metsan, a 2.000 metri di altitudine sopra Antagnod, si possono scoprire il Gran Gessato, il Neige de Brebis e le specialità tipiche della valle come la Fontina D.O.P.
Le forme prodotte vengono lasciate maturare nella Crotta de Metsan, una delle cantine situate più in alto in Europa, dove l’acqua di sorgente scorre costante, creando le condizioni ideali per la conservazione dei formaggi.


All’Alpage Mascognaz di Aurelio Vercellin

Appena sopra il villaggio di Mascognaz, tra larici e silenzi interrotti solo dal rumore degli animali al pascolo, si trova l’alpeggio di Aurelio Vercellin. Chi lo incontra scopre una persona schiva, che preferisce il dialogo con le sue vacche piuttosto che con gli ospiti, ma basta ascoltare le sue parole per capire quanto sia profondo il suo legame con la montagna. Nei suoi formaggi si percepiscono i profumi intensi dell’erba alpina e una cura che si tramanda da oltre cinquant’anni.


Champoluc Chèvre – Sapori caprini a Champoluc

La storia di Silvia Vuillermin e di suo marito Lorenzo è fatta di scelte coraggiose e amore per la montagna. Nella loro azienda, Champoluc Chèvre, situata in una zona tranquilla della Val d’Ayas, la passione per l’allevamento si respira in ogni gesto quotidiano.
A Pallenc, a pochi minuti da Champoluc sulla strada per Antagnod, si trova la loro stalla. Qui le capre, tutte di razza camosciata alpina, vivono in serenità e il risultato si assapora in ogni forma di formaggio. Il loro gusto inconfondibile è dovuto anche all’affinamento in una cantina naturale d’altri tempi, che i visitatori possono scoprire da vicino.
Per Silvia e Lorenzo non si trattava solo di cambiare vita o aprire un’azienda agricola, ma di puntare tutto sulla qualità. Sognavano un formaggio di capra che sapesse distinguersi in tutta la valle.
Ci sono riusciti? La risposta spetta a chi vorrà assaggiare.


Agriturismo Blékéné – Gressoney-La-Trinité

All’agriturismo Blékéné la famiglia Laurent accoglie ogni ospite come un amico. Qui l’esperienza parte dalla conoscenza: Simone, anima e cuore di questa realtà, è sempre pronto a raccontare le storie della valle, dei pascoli e dei formaggi.
Prodotti freschi e lavorati – tome, burro, yogurt – ma anche piatti preparati al momento, che raccontano l’impegno quotidiano in alpeggio. Una sosta qui permette di riscoprire il senso genuino dell’ospitalità di montagna e la qualità dei prodotti locali.
E se la Toma di Gressoney è ormai riconosciuta D.O.P., il motivo è facile da scoprire con un solo assaggio.


Verso l’Alpe Larecchio e il Rifugio Ospizio Sottile

Ripercorrendo le antiche vie che collegavano il Ducato di Milano alla Valle d’Aosta e alla Francia, si raggiunge il Rifugio Ospizio Sottile. Le sue origini risalgono al XVIII secolo, quando serviva da rifugio per mercanti e viaggiatori stagionali.
Oggi resta il più alto ospizio alpino delle Alpi, raggiungibile sia da Gressoney-Saint-Jean sia da Alagna Valsesia, attraversando l’Alpe Larecchio con un percorso accessibile anche a chi è meno esperto. Lungo il sentiero, tra larici e corsi d’acqua, le vecchie baite raccontano di tempi lontani.
Arrivati in quota, la ricompensa è nei profumi intensi e nei sapori della toma prodotta sul posto, a latte crudo, secondo i ritmi della stagione e della montagna.


Alpe Meggiana e Caseificio di Piode (Valsesia)

Partendo dal piccolo borgo di Piode, un sentiero si inoltra tra i boschi e sale gradualmente verso l’Alpe Meggiana. Qui, durante l’estate, il bestiame pascola all’aperto e la lavorazione del latte segue ancora pratiche tradizionali. Si producono tome fresche e stagionate, burro artigianale e ricotte affumicate, tutte espressioni di un sapere antico. Chi desidera portare a casa questi sapori può fermarsi al Caseificio di Piode, che da settant’anni propone i prodotti più apprezzati della zona. Un posto dove ritrovare il profumo di montagna e scegliere specialità come il Macagn, vero protagonista di queste terre e riconosciuto presidio Slow Food.


La Casera Bianca all’Alpe di Mera (Valsesia)

Sull’Alpe di Mera, l’esperienza del formaggio di montagna si vive a pochi passi dalla natura. Antonietta e la sua famiglia accolgono escursionisti e viaggiatori da giugno a ottobre nella loro Casera Bianca, dove mucche, capre e maiali vengono allevati tra i pascoli. Qui ogni piatto racconta una storia di stagioni, di alpeggi e di materie prime curate con attenzione. In estate, la produzione avviene in quota, mentre durante l’inverno ci si sposta in stalla. Raggiungere la Casera è semplice: basta una breve passeggiata di mezz’ora dal termine della seggiovia Scopello-Mera di Monterosa Ski, attraversando il centro abitato. Oltre alla possibilità di degustare in loco, salumi, formaggi e carni sono disponibili per chi desidera portare con sé un assaggio della Valsesia.


Happy Trekking Monterosa: il pass settimanale a metà prezzo

Un’opportunità per chi ama camminare tra i panorami delle Alpi: anche nel 2025, Monterosa Ski rinnova la promozione Happy Trekking. Chi soggiorna almeno sei notti presso una delle strutture convenzionate nelle valli di Ayas e Gressoney potrà usufruire di uno sconto del 50% sul pass settimanale degli impianti del comprensorio.

L’iniziativa è valida fino al 14 settembre.
Le tariffe scontate sono:

  • € 60,00 per il settimanale Monterosa Ski senza accesso all’impianto di Indren
  • € 88,00 per il settimanale Monterosa Ski con accesso all’impianto di Indren

Ultimi Articoli