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Guida agli Extravergini 2025 di Slow Food: i migliori extravergini del Nord Italia

Dopo venticinque anni dalla prima pubblicazione, la Guida agli Extravergini 2025 di Slow Food Italia si conferma un riferimento per chi vuole conoscere e valorizzare l’olivicoltura nazionale. Realizzata con il contributo di collaboratori sparsi in tutto il Paese e sostenuta da BioEsperia, Gruppo Saida e RICREA, accompagna i lettori tra territori, aziende e cultivar, raccontando storie di chi difende la biodiversità, cura il paesaggio e investe in qualità con pratiche sostenibili.

Il 2025 segna un ritorno alla crescita dopo anni difficili condizionati dal clima. La nuova edizione della guida recensisce 823 aziende e segnala 1321 extravergini, a testimonianza della vitalità di un settore che nonostante le difficoltà continua a rinnovarsi.

Il Nord Italia dell’olio

In Piemonte, con circa 200 ettari coltivati e quasi 2000 aziende attive, si registra un consolidamento della ripresa di un comparto che ha radici lontane.

La Lombardia, dopo la quasi totale assenza di raccolto dello scorso anno, torna a produrre sopra le medie, con oli complessivamente buoni, riconoscibili per le loro sfumature aromatiche.

Il Trentino mantiene standard elevati, pur con profumi e note amare meno intensi rispetto al solito, a causa delle difficoltà nel trovare il giusto momento di raccolta.

In Veneto il 2025 non è stato un anno straordinario, ma gli oli riportano a una delicatezza che richiama quelli di qualche tempo fa. Restano solidi i Colli Euganei e la Valpolicella, mentre dalla zona gardesana arrivano segnali incoraggianti.

In Friuli-Venezia Giulia la qualità è rimasta buona grazie anche all’aggiornamento costante degli impianti e al lavoro dei frantoiani, fattori decisivi per ottenere risultati superiori.

Novità importante è l’inserimento dell’Istria slovena: dopo la gelata del 1985, la zona ha vissuto negli anni ’90 una rinascita che oggi si traduce in oli di grande valore, frutto di attenzione agronomica e innovazione tecnologica.

La Liguria ritrova soddisfazioni dopo tre stagioni complicate. La Taggiasca continua a primeggiare con oli morbidi e armonici, mentre crescono interesse e sperimentazioni con cultivar meno note come Pignola, Lavagnina e Razzola. Nuove realtà produttive, anche legate ai Presìdi, arricchiscono ulteriormente la proposta regionale.

In Emilia-Romagna il miglioramento è netto rispetto al passato recente, nonostante i danni di alluvioni e frane del 2023. Si ampliano le superfici coltivate, cresce il turismo legato all’olio e aumentano i giovani che recuperano oliveti storici. La guida registra sei nuove aziende, perlopiù piccole realtà agricole con agriturismo e impianti secolari.

I riconoscimenti

La Chiocciola, simbolo che distingue le aziende più in sintonia con i valori di Slow Food, è stata assegnata a sei realtà del Nord Italia:

  • Maso Bòtes – Arco (TN)
  • Laghel7 – Arco (TN)
  • La Contarina – Illasi (VR)
  • Olio Pedro – Pietra Ligure (SV)
  • Il Castelletto – Scanzorosciate (BG)
  • Tenuta San Giuseppe – Saludecio (RN)

Il titolo di Grande Olio premia gli extravergini eccellenti per qualità sensoriale e legame con il territorio. Nel Nord Italia sono 20 gli oli segnalati, tra cui:

  • In Emilia-Romagna: Brisighello Dop Brisighella di CAB Terra di Brisighella (RA), Poggio al Monte di Tenuta Pennita (FC), Biologico di Frantoio Valsanterno (BO).
  • In Istria slovena: le “Istrska Belica” di Azman e Oljarna Babic, e la Belica di Sabadin.
  • In Lombardia: Leccino di Massimiliano Gaiatto (LC) e Stalù – Grignano di Stallone (BS).
  • In Piemonte: To Get There di Uliveto Casa Carucci (AT).
  • In Trentino-Alto Adige: Lagrima – Casaliva di Lucia Casari (TN), Uliva Dop Garda Trentino e 46° Parallelo del Frantoio di Riva (TN).
  • In Veneto: Moonlight di Frantoio Evo del Borgo (PD), Grignano e Rasara di Frantoio di Cornoleda (PD), Evo San Cassiano (VR), Riva Jacur di Luciano Breda (TV), Selezione Premium di Colle d’Oro sul Lago (VR), Campo delle Marogne di Erminio Cordioli & C. (VR), Donna Emme Dop Veneto Valpolicella di Monica Vaccarella (VR).

Il Grande Olio Slow premia invece gli extravergini capaci di trasmettere emozione e identità territoriale attraverso cultivar locali e pratiche sostenibili. Sono tredici gli oli premiati al Nord, tra cui:

  • In Liguria: Extremum di Paolo Cassini (IM), Colombaia e Taggiasca di Olio Pedro (SV).
  • In Emilia-Romagna: Badia e Giazòl di Loretta Nardini (FC), Nobil Drupa di CAB Terra di Brisighella (RA), Oleum Exquisitum di Podere La Torre (FC), Il Centenario e Belvedere di Tenuta San Giuseppe (RN).
  • In Friuli-Venezia Giulia: Olio dei Venti – Bianchera di Radovic (TS), Znozak – Bianchera di Zahar (TS).
  • In Trentino-Alto Adige: Origini di Olio Cru (TN).
  • In Veneto: Grignano di Luigi Ruffo (VR).

La Guida agli Extravergini 2025 è disponibile su slowfoodeditore.it ed è sostenuta da Gruppo Saida, BioEsperia e RICREA.

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