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Osterie d’Italia 2026: alle OGR il nuovo romanzo del mangiare italiano

Si è alzato il sipario nella Sala Fucine delle OGR di Torino, sulla nuova edizione di Osterie d’Italia, la guida che da 36 anni racconta l’anima più autentica della cucina popolare. A condurre la platea tra storie, volti e novità dell’edizione 2026 sono stati Mario Calabresi e Carlo Bogliotti, nuovo responsabile editoriale della pubblicazione firmata Slow Food Editore.

La guida, in libreria dal 22 ottobre, raccoglie 1.980 locali tra osterie, trattorie, agriturismi ed enoteche con cucina: un mosaico che testimonia come il modello dell’osteria non solo resista, ma continui a rigenerarsi.

«Le osterie – è stato ricordato dal palco – restano luoghi vivi, comunitari e accessibili, dove il cibo è prima di tutto relazione».

Un tema ripreso anche da Carlo Petrini, che ha richiamato l’attenzione sul valore delle diversità culturali e gastronomiche come patrimonio condiviso.

Il Piemonte guida la classifica regionale per numero di segnalazioni (187), mentre cresce lo spazio dedicato ai Locali Quotidiani – realtà più informali ma attente a territorio e accoglienza – salite a 161 inserimenti. Le ambite Chiocciole, massimo riconoscimento di Slow Food, sono quest’anno 337.

Sul fronte torinese arrivano le conferme più attese: Osteria delle Antiche Sere, Consorzio e Scannabue mantengono la Chiocciola, simbolo di identità, accoglienza e cucina radicata nel territorio. Tra le novità cittadine spicca l’ingresso di Adelaide! tra i Locali Quotidiani, testimonianza di una scena gastronomica viva e in continua evoluzione.

Come da tradizione, la presentazione alle OGR è stata anche l’occasione per assegnare i premi speciali, dedicati alle storie più emblematiche, originali o resilienti della ristorazione popolare italiana.

Premi Osterie d’Italia 2026

  • Premio Novità dell’anno: Locanda dei Pescatori del Trasimeno – Magione (PG)
  • Premio Ostinati: Osteria Storica Morelli – Pergine Valsugana (TN)
  • Premio Dispensa in osteria: Fattoria Borrello – Osteria del Maiale Nero – Raccuja (ME)
  • Premio Vino in osteria: Enoteca Spontanea – Firenze
  • Premio Giovane dell’anno “Vittorio Fusari”: Zio Salvatore – Siderno (RC)
  • Premio Piatto dell’anno: Minestrone alla genovese di Caccia C’a Bugge – Campo Ligure (GE)
  • Premio Birra in osteria: Al Giardino da Giamburesti – Mondavio (PU)
  • Premio Bere bene: RistOrobie – Cusio (BG)
  • Premio Interpretazione della cucina regionale: La Piazzetta – Valle dell’Angelo (SA)
  • Menzione speciale FIPE: Taverna 58 – Pescara
  • Premio Oste dell’anno: Botteghe Antiche – Putignano (BA)

La guida, hanno ricordato gli organizzatori, “va letta come un romanzo italiano, un viaggio tra luoghi e persone“.
Un viaggio che, ancora una volta, parte da Torino e dal suo pubblico più affezionato.

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