È un traguardo che segna un prima e un dopo per la viticoltura siciliana: Cecile 2018, Moscato di Noto firmato da Cantina Marilina, è stato premiato come Miglior vino orange nella nuova edizione della Guida de L’Espresso 2026, curata da Luca Gardini. Il riconoscimento è stato assegnato al Teatro Arcimboldi di Milano durante la presentazione della guida, che seleziona solo mille etichette italiane d’eccellenza.
Il premio ha un valore simbolico forte: Cecile 2018 è infatti il primo orange wine ottenuto da Moscato Bianco di Noto a ricevere questo riconoscimento. Un risultato che valorizza un vitigno da sempre legato alla produzione di vini dolci e che oggi trova una nuova voce nel linguaggio dei vini macerati.
Nato nel cuore del Val di Noto, Cecile è il frutto di anni di studio e sperimentazione. La cantina, guidata dalla famiglia Paternò, ha scelto di lavorare sulla macerazione come strumento identitario e culturale, trasformando un’uva aromatica in un vino complesso, gastronomico ed elegante. “Un prezioso Moscato Bianco in versione orange proveniente dal Val di Noto che rappresenta un’affermazione di duttilità territoriale“, recita la motivazione con cui Gardini ha accompagnato il premio.
La soddisfazione in casa Paternò è profonda. “Cecile cambia la storia e apre la strada a una nuova generazione di produttori che credono nella territorialità, nel tempo e nel coraggio di innovare – sottolinea Marilina Paternò – è un riconoscimento per tutto il nostro territorio e per il Val di Noto: le varietà aromatiche come il nostro Moscato si prestano bene alle macerazioni.“
Il risultato non arriva per caso. Fin dagli esordi, Cantina Marilina ha fondato la propria filosofia sul rispetto della materia prima, scegliendo un approccio naturale e minimale, in cui la macerazione diventa il punto di partenza del processo enologico. Una pratica che l’enologo e fondatore Angelo Paternò ha adottato sin dal 2004, convinto che “tutto ciò che può essere ottenuto naturalmente dall’uva non debba essere forzato attraverso interventi esterni“. Per la cantina, la macerazione non è solo una tecnica ma un gesto di rispetto verso la vite, un atto capace di trasmettere al vino la forza della natura e l’eleganza che arriva con il tempo.
Cecile 2018, attualmente in commercio, nasce da una macerazione di 18 ore e una fermentazione in barrique, seguite da 28 mesi di affinamento in legno da 228 litri. Un lavoro paziente e preciso che restituisce un vino dalla struttura equilibrata, di grande profondità e carattere.
La sua etichetta, che ritrae un volto immerso tra i grappoli, richiama i toni ambrati del sole siciliano e la vitalità di un vino che racconta il Val di Noto con grazia e personalità. Un moscato che ha saputo ribaltare la consuetudine e dare voce a una nuova visione della Sicilia del vino.




