Il territorio del Piemonte può festeggiare l’ottenimento di una nuova e importante denominazione di vino: il Canelli DOP. La registrazione ufficiale è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 30 giugno 2023. Con l’aggiunta del Canelli DOP, il Piemonte conta ora ben 60 denominazioni vitivinicole, oltre alle 23 nel settore alimentare. Questo riconoscimento contribuisce inoltre ad aumentare il numero di IG Vino in Italia, che raggiunge quota 527, di cui 409 DOP e 118 IGP. Considerando anche i 322 prodotti agroalimentari, si arriva a un totale di 849 denominazioni DOP IGP STG. Inoltre, considerando le 35 IG delle Bevande Spiritose, l’Italia si posiziona come primo Paese europeo con un totale di 884 Indicazioni Geografiche.
Il riconoscimento della DOP Canelli rappresenta un passo significativo per il settore vitivinicolo italiano, poiché mette in evidenza l’importanza di collegare i valori qualitativi di un prodotto a quelli del territorio. Mauro Rosati, Direttore Generale della Fondazione Qualivita, sottolinea l’importanza dei Consorzi di Tutela come strumenti di gestione delle filiere e della capacità amministrativa del Ministero nel trattare con successo questa importante questione nazionale. La nuova denominazione del Canelli DOP non solo aggiunge valore al vino stesso, ma può anche generare un forte impatto economico sul territorio, promuovendo l’enoturismo, che è diventato una fonte di reddito indispensabile per le piccole e medie imprese.
Questo traguardo rappresenta la conclusione di un percorso durato 24 anni, durante il quale i produttori si sono uniti con determinazione per raggiungere l’obiettivo desiderato. Flavio Scagliola, Vicepresidente del Consorzio dell’Asti DOP e sostenitore del processo tramite l’Associazione dei produttori di Moscato di Canelli, commenta che questo riconoscimento esalta ulteriormente il valore qualitativo di questo vino, che negli anni ha guadagnato sempre più apprezzamento, soprattutto nei mercati orientali, grazie alla sua perfetta combinazione con la tradizione culinaria. Inoltre, il Canelli DOP potrà fungere da apripista per i vini piemontesi in generale.
Il Canelli DOP è prodotto utilizzando esclusivamente uve del vitigno Moscato bianco provenienti da vigneti situati in 17 comuni della sottozona Canelli, che rappresenta un punto di incontro tra Langhe e Monferrato. Nonostante negli ultimi anni la superficie vitata si aggiri intorno ai 100 ettari, con una produzione di quasi un milione di bottiglie, l’area ha un potenziale molto più elevato. Le caratteristiche distintive del Canelli DOP nella sua versione Riserva saranno l’aromaticità, la dolcezza, una leggera effervescenza e una bassa gradazione alcolica. Questo vino sarà immesso sul mercato solo dopo un invecchiamento e affinamento di almeno 30 mesi. La coltivazione della vite, e in particolare del Moscato, è la principale attività agricola dell’area di Canelli sin dal 1300. Nel corso del tempo, soprattutto nei primi anni del ‘900, si è sviluppato il metodo di preparazione del vino destinato alla fermentazione, grazie a Federico Martinotti. I comuni interessati dalla DOP Canelli includono Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Coazzolo, Bubbio, Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti, Loazzolo, Moasca e San Marzano Oliveto nella provincia di Asti, oltre a Castiglione Tinella, S. Stefano Belbo, Cossano Belbo, Neive, Neviglie e Mango nella provincia di Cuneo.