Dopo quasi tre anni di negoziato, il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla riforma delle Indicazioni Geografiche (IG), un passo avanti fondamentale per la tutela di 892 prodotti europei, tra cui eccellenze italiane come il Parmigiano Reggiano e il Barolo. Con questa riforma, l’Italia si conferma leader in Europa nel settore agroalimentare di qualità, con un primato di 892 prodotti riconosciuti.
Il Piemonte, in particolare, si distingue come quarta regione italiana per valore DOP IGP, con una crescita del +9,3% nel 2022. Le 84 filiere del cibo e del vino DOP IGP locali, che coinvolgono quasi 13mila operatori, hanno generato un valore di 1.716 milioni di euro, pari al 21% del valore complessivo del settore agroalimentare regionale.
Un risultato di grande rilievo, ottenuto anche grazie all’impegno di Coldiretti, che ha sostenuto con forza il riconoscimento e la tutela dei prodotti a indicazione geografica. “La difesa del sistema delle IG europee è fondamentale per contrastare il falso Made in Italy alimentare, un fenomeno che a livello globale vale oltre 120 miliardi di euro“, sottolinea Monica Monticone, Presidente di Coldiretti Asti. “La riforma rappresenta un importante strumento per tutelare il patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese, oltre a garantire un prodotto di qualità ai consumatori“.
Tra le novità introdotte dalla riforma, lo stop alla registrazione di menzioni tradizionali identiche o che richiamano nomi di Dop e Igp. Inoltre, l’etichetta dovrà obbligatoriamente indicare il nome del produttore, garantendo maggiore trasparenza. Un ulteriore passo avanti riguarda la tutela dei prodotti a indicazione d’origine anche come ingredienti dei trasformati, soprattutto sul web.
“La riforma rappresenta un successo per l’agroalimentare italiano e per il Piemonte in particolare“, conclude Diego Furia, Direttore Coldiretti Asti. “Coldiretti continuerà a vigilare affinché le nuove norme vengano applicate correttamente e a tutela dei nostri prodotti di eccellenza“.