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Grignolino & Co., a Casale Monferrato si è chiusa l’edizione 2025 tra confronti e degustazioni

Tre giorni dedicati a uno dei nobili vitigni a bacca rossa del Piemonte: il grignolino.
Si è svolta così, al Castello dei Paleologi di Casale Monferrato, la terza edizione di “Anteprima Grignolino & Co.“, curata dal Consorzio di tutela vini Colline del Monferrato Casalese in collaborazione con Go Wine, AIS Casale Monferrato, Enoteca Regionale del Piemonte e con il patrocinio della Città di Casale Monferrato.

Un evento pensato per raccontare la storia di questo vitigno, definito negli anni ’70 da Luigi Veronelli, storico giornalista e divulgatore enogastronomico, “anarchico e testa balorda“. Un’etichetta forse oggi superata, riferita a un’epoca in cui il grignolino faticava a raggiungere la maturazione. Oggi, con condizioni climatiche mutate – a partire dall’aumento delle temperature – la crescita delle piante è favorita e più regolare.

Cosa ci aspetta nei calici nel 2025

I primi due giorni della manifestazione sono stati dedicati agli appassionati, che ai banchi d’assaggio hanno potuto degustare le etichette delle cantine del Consorzio presenti, dialogando direttamente con i produttori.

Una novità di quest’edizione è stata l’apertura di “Anteprima Grignolino & Co.” ai vitigni autoctoni di altre regioni italiane, offrendo un’interessante opportunità di confronto tra caratteristiche e stili. Protagonisti tra i “Vini Ospiti” sono stati la schiava dell’Alto Adige e il piedirosso del Sannio e dei Campi Flegrei, in Campania.

Il programma è stato arricchito da momenti musicali, come il DJ set Vinyl Set by Frsnts&Friends.

Come di consueto, la giornata di lunedì è stata riservata agli operatori del settore Ho.Re.Ca. e alla stampa specializzata. La masterclass, guidata dall’enologo Mario Ronco e dal delegato AIS Casale Monferrato Daniele Guaschino, con la partecipazione del vicepresidente del Consorzio Ermanno Accornero, ha offerto una degustazione alla cieca di 10 campioni dell’annata 2024, provenienti da diverse zone della denominazione, con l’obiettivo di delineare il profilo dei vini che arriveranno sul mercato nel 2025.

I campioni, ancora giovani, quasi tutti direttamente dalle botti e affinati solo in acciaio, hanno offerto una panoramica di sette zone di produzione del Grignolino del Monferrato Casalese: Valcerrina, Serralunga di Crea/Odalengo, Murisengo/Alfiano, Gabiano/Rubino, San Giorgio, Valle Ghenza, Vignale e Valle Grana.

A seguire, sono stati proposti tre ulteriori assaggi dell’annata 2024: Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Rubino di Cantavenna DOC e Gabiano DOC, che proseguiranno nei prossimi mesi l’affinamento in legno.

Il Grignolino ha cambiato pelle

Durante l’incontro, i relatori hanno evidenziato come negli ultimi anni sia cambiata la percezione del grignolino, in particolare riguardo alla sua capacità di invecchiamento. Ermanno Accornero ha ricordato quando si definiva il grignolino come “un vino a scadenza, come uno yogurt“, da consumare subito. Oggi, invece, si punta sempre di più a valorizzarne la longevità.

L’appuntamento è già fissato per il 2026, con la quarta edizione: un’ulteriore occasione per restituire il giusto valore a un vitigno con una lunga storia, spesso sottovalutato ma ricco di potenzialità ancora da scoprire.

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