La zona collinare, in provincia di Asti, detta delle “Langhe Astigiane” ospita il comune di Loazzolo, la più piccola Doc d’Italia. Area rude, fiera e profondamente contadina. Un tempo, tra quelle colline, i lupi andavano in cerca di cibo tra le cascine degli agricoltori, tanto che il paese era soprannominato dalla gente di pianura, Lupatiolum.
Per fortuna quei tempi sono passati ed oggigiorno è molto più facile imbattersi in “branchi” di turisti tedeschi o svizzeri, meno pericolosi dei primi, ma che con la stessa famelicità, impegnati nella ricerca di cantine con il fine di riempire i loro van di casse di ottimo vino. I nostri vicini europei, sanno bene che tra queste colline si nascondono delle piccole perle di infinita bontà. Tra queste, una cantina del cuore. La cantina Forteto della Luja. Azienda che è attiva dal 1826, ma che solo dal 1985, su incoraggiamento del maestro Giacomo Bologna, ha iniziato a vinificare e commercializzare in proprio.
L’azienda è oggi gestita da Giovanni Scaglione, ereditata dalla famiglia materna del padre Giancarlo. L’azienda è dinamica, moderna e gestita nell’accoglienza da donne preparate e gentili, che organizzano visite alla cantina ed alle vigne, raccontando ai visitatori la storia dell’azienda ed il ciclo di produzione del vino.
Si respira un’aria di calma e serenità, dove le “Grive“(i tordi, in dialetto piemontese, da cui prende anche il nome di un vino della cantina) questi si cibano, ghiotti, durante i loro passaggi, delle bacche di ginepro presenti nei campi coltivati. Tra i filari della vigna a cavallo dei muretti scoscesi di pietra, crescono anche numerose specie di orchidee selvatiche. Non stupisce che l’area sia preservata dal WWF, associazione che da anni protegge i territori a tutela della biodiversità e nominata “Oasi Naturalistica”.
Ho una teoria, romantica e senza fondamento, che il vino spesso rispecchi il carattere e lo spessore dei proprietari, e perché no, anche la loro bellezza interiore. Non penso si possa provare scientificamente, ma voglio crederci lo stesso.
Nei vini della cantina del Forteto della Luja, si percepisce attenzione, eleganza, rigore ed equilibrio.
Pochi vini ma con caratteristiche uniche.
Mon Ross, Barbera DOC di tradizione, vinificato in acciaio. Fresco, vinoso con un buon corpo. Barbera da tutto pasto. E’ consigliabile berlo giovane, dove dona tutta la sua freschezza. Sulla mia tavola è un vino particolarmente apprezzato dai miei amici musicisti. Sarà il nome che possiede un non so che di musicale o che ho amici beoni !!!
Le Grive, Monferrato DOC, Barbera e Pinot Noir, il mio preferito, vino che mi ha stregato sin dal primo assaggio. Da estimatore del pinot noir, vederlo sapientemente dosato con il nostro barbera, è una gioia infinita per il palato.
Uve raccolte tardive, passaggio di 10 mesi in barrique, fanno di questo vino un perfetto equilibrio tra sentori vanigliati e speziati ed un gusto vellutato e ricco di tannicità. Con il tempo acquisisce complessità ed evolve negli anni. E’ un vino che nella mia cantina non manca mai. Purtroppo non sempre è possibile passare in cantina a ritirarlo, ma funziona molto bene il servizio di spedizione, organizzato e puntuale.
Piasa Sanmaurizio Canelli docg Moscato. Il moscato, negli ultimi anni, sta vivendo una specie di clamoroso risorgimento. L’attenzione alla qualità perpetrata dai produttori ha fatto sì che il livello si sia decisamente alzato. Questo moscato segue il trend e risulta fresco intensamente aromatico, con sentori di fruttati, erbacei, fiori e miele. Dolce al gusto, presenta una giusta acidità. Un ottimo prodotto da avere per abbinare alla crostata di frutta della mamma.
Pasucrà Piemonte Moscato Secco doc. In dialetto piemontese “pasucrà” significa “non zuccherato” quindi non dolce. E’ il primo moscato secco del Piemonte, un vino che ha caratteristiche uniche ed è curioso, coraggioso e molto originale. Possiede delle caratteristiche di sentori minerali aggrumati, con un gusto fresco, sapido e persistente.
E’ una bottiglia perfetta da portare ad una cena di un tavolo di appassionati. Si finirà per discuterne e confrontarsi. Quale scopo più nobile può avere un vino se non creare scompiglio? Consigliato l’assaggio.
Per il gran finale due vini che hanno riscosso molto successo e risultano pluripremiati. Vini da meditazione, da gustare a lume di candela, mentre si cercano le poche lucciole sopravvissute all’inquinamento, davanti ad un panorama langarolo
Piasa Rischei Loazzolo doc, passito di moscato bianco ed il Pian dei Sogni Piemonte Brachetto Passito doc, tutti e due ricavate da uve surmature in vendemmia tardiva.
Il primo possiede un profumo di frutti ricchi e maturi di albicocco. Ricco e cremoso al palato: dolce, alcolico, mandorlato, speziato e agrumato. Risulta sontuoso, con una vena di fresca e fragrante acidità.
Il secondo risulta delicatamente aromatico con sentori di rosa appassita, confettura di fragole, ciliegie sciroppate e spezie.
I prezzi sono allineati ed onesti, considerata la qualità. Dagli 11/12 € i moscati, 10 € il Mon Ross, 17 € Le Grive dai 23 € ai 32 € i passiti.
La cantina inoltre organizza molti eventi culturali, tra cui concerti, dj set, mostre fotografiche, rassegne ed incontri con autori letterari, cene al tramonto ed altro ancora. La dinamicità oggi è essenziale per promuovere la propria azienda e sfruttare sapientemente quella che la natura offre, rispettandola. Le ragazze ed i ragazzi del Forteto della Luja sono un esempio virtuoso di tutto ciò.
Cercando un abbinamento della cantina con una canzone non penso che possa essere che questa:
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Alla salute ed “a la prochaine”. Ps: Giorgio quanto ci manchi !!!!
Azienda Agricola Forteto della Luja s.s.
Regione Candelette, 4 – 14051, Loazzolo (AT)
+39 0141831596 – info@fortetodellaluja.it
www.fortetodellaluja.it