Cantina Campotondo, a Campiglia d’Orcia, nasce all’inizio degli anni Duemila da una scelta precisa di Paolo Salviucci: ridare vita alla vecchia cantina di famiglia. Nel 2000 pianta i primi filari e nel 2005 arriva la vendemmia che segna l’avvio delle prime bottiglie, aprendo un percorso nuovo e coraggioso.
Quella che in origine era una visione personale si trasforma presto in un progetto condiviso. Oggi al fianco di Paolo ci sono la moglie Barbara e i figli, tra cui Elena, che si occupa con passione di comunicazione e accoglienza. È una realtà a conduzione familiare, dove ogni decisione nasce dal lavoro diretto di chi vive la vigna giorno dopo giorno.
I vigneti si estendono su circa due ettari e mezzo. Il Sangiovese e il Colorino sono i protagonisti, affiancati da Merlot e Chardonnay. Tutte le lavorazioni vengono eseguite a mano, seguendo i tempi della natura: dalla cura delle piante fino alla raccolta dei grappoli.
Nel corso degli anni sono state create etichette che raccontano diverse sfumature di questo territorio. “Tavoleto” è lo Chardonnay che segna l’inizio dell’avventura; “Banditone” combina Sangiovese, Merlot e Colorino; “Mezzodì” dà voce al Sangiovese in purezza; “Il Tocco” rappresenta la riserva; “All’Incontro” mette in evidenza il Colorino. Ogni vino restituisce un frammento distinto di questo paesaggio e della scelta di valorizzare le varietà locali.
Campotondo non è una cantina di grandi numeri, ma una famiglia che ha saputo trasformare un’idea in progetto concreto. Camminare tra i filari o sedersi con un calice è un invito a scoprire un modo di fare vino che si fonda sul lavoro quotidiano e sulla volontà di raccontare, con semplicità e chiarezza, l’anima di un luogo.