Il 7 e l’8 settembre 2025 il Parco Archeologico di Pompei ospita la terza edizione di “Pompeii, dell’Antichità della Vitae del Vino e del Cibo”, un percorso che intreccia archeologia, cultura e viticoltura internazionale.
Il programma propone interventi di studiosi, masterclass, degustazioni e un’esposizione con circa 40 aziende vinicole lungo Viale delle Ginestre. Dalle 13.30 alle 19.00, all’Auditorium, si alterneranno esperti e operatori del settore per raccontare il vino come fenomeno culturale, scientifico e sociale.
L’attenzione sarà rivolta alle vigne storiche e ai territori che custodiscono antiche varietà, con un confronto tra realtà italiane – Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Campania – e paesi come Georgia, Armenia, Moldavia e Turchia. Partner di rilievo Michèle Shah, Ambassador Italia di The Old Vine Conference di Londra, che riunisce produttori di “vecchie vigne” da tutto il mondo.
Tra gli ospiti, l’Ambasciatrice della Georgia a Roma Tamuna Liluashivili e Helmuth Koecher del Merano WineFestival, che da anni studia la cultura delle anfore nel Caucaso.
Le voci del vino
L’agenda ospita contributi di rilievo:
- Armando Castagno, scrittore e critico d’arte, con riflessioni sul linguaggio del vino e la sua rappresentazione;
- Llorenc Alapont, archeologo e antropologo dell’Università di Valencia, che tratterà di riti e simbologie legati al vino e alla morte;
- Roberto Cipresso, winemaker, che esplorerà i vitigni dell’Armenia, dell’Iran e dell’Ucraina;
- Luciano Pignataro, giornalista e critico enogastronomico, con una masterclass dedicata ai vini moldavi.
Arte e design entreranno in dialogo con il vino grazie a Benedetto Longobardi Ruju, designer legato a Gualtiero Marchesi, mentre Nicolangelo Marsicani proporrà un viaggio nell’universo dell’olio mediterraneo.
Internazionalità e confronto
Accanto agli esperti italiani, arriveranno ospiti da USA, Regno Unito, Germania, Polonia, Lituania, Svezia, Belgio, grazie alla rete costruita da Michèle Shah. Tra loro Debbie Zachareas, Roberta Boomer, Isobel Salamon, Sascha Rimkus, Beatrice Laurinaviciene, Margareta Lundeberg, Annick De Wild, Caroline Vervaeke, Darius & Irine Miler, Abigal Bennington, Adriana Valentini, Marisa D’Vari e Ron D’Vari.
Masterclass e focus
Tra gli appuntamenti di approfondimento:
- una masterclass curata da The Old Vine Conference, dedicata alle vigne storiche;
- un percorso sui vini del Friuli Venezia Giulia guidato da Barbara Rosso e Franco De Luca di AIS Campania;
- un confronto tra Irpinia e Sannio.
Dalla Turchia giungeranno vini Moscati, tra cui il Moscato di Bornova, raccontati dall’enologa Işık Gülçubuk, dalla sommelier Seray Şen Kumbasar (stella Michelin al ristorante Vino Locale di Urla) e dalla giornalista Elvan Uysal.
Non mancherà la presentazione della Guida Vini Decanto con Luigi D’Acunto e uno spazio “Anphora Revolution” dedicato ai vini in anfora.
Le istituzioni e il territorio
L’evento è promosso dal Parco Archeologico di Pompei con MisteryApple, il sostegno dell’AIS Campania guidata da Tommaso Luongo – che festeggia il 60º anniversario dell’Associazione Italiana Sommelier – e la partecipazione dell’assessore Nicola Caputo.
“Questo evento non è solo un modo per celebrare la storia del vino, ma esprime una nuova visione del sito di Pompei, vivo e dinamico – sottolinea il Direttore Gabriel Zuchtrieghel – L’archeologia non è un mondo isolato, e Pompei deve essere aperta a eventi trasversali che parlino a pubblici diversi, spaziando dalla cultura al gusto.”
“L’evento cerca di essere un mosaico intenso con piccoli tasselli di cultura, storia geopolitica del vino, intrecciando aspetti diversi di un mondo che evolve da ottomila anni e che continua ad evolversi” – spiega Dante Stefano Del Vecchio, ideatore e curatore – “un ringraziamento speciale alla direzione del Parco Archeologico di Pompei, all’Ambasciata della Georgia in Italia e all’Ambasciata Italiana a Tbilisi.”
Tra i protagonisti figurano il Consorzio di Tutela Vini Friuli Venezia Giulia, la Camera di Commercio Irpinia Sannio, la Regione Campania con i consorzi Irpinia, Vita Salernum Vites, Sannio, Vesuvio, Vitica e Copagri, oltre a nomi storici come Feudi di San Gregorio, Villa Matilde, Cantina Marisa Cuomo, San Salvatore 1988, Fonzone Winery, Banfi e molti altri, insieme a produttori provenienti da Turchia, Francia, Toscana, Emilia Romagna e Sicilia.