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Presentata la 46ª edizione de Le Guide de L’Espresso: la cucina italiana come Ottava Arte, tra 5 Cappelli e 110 Cum Laude

Al Teatro degli Arcimboldi, davanti a oltre mille ospiti tra chef, produttori di vino, operatori del settore, istituzioni e stampa, Le Guide de L’Espresso hanno consacrato l’eccellenza gastronomica italiana con la presentazione della 46ª edizione de I 1000 Ristoranti d’Italia e I 1000 Vini d’Italia.

Dopo architettura, scultura, pittura, musica, poesia, danza e cinema, la cucina e il vino si affermano come Ottava Arte: una forma espressiva capace di coinvolgere tutti i sensi e trasformare un gesto quotidiano in esperienza culturale. La serata, condotta da Guido Meda e Federica Masolin di Sky Sport, ha alternato talk, interventi e premiazioni, trasformando il palco in un osservatorio privilegiato sull’Italia del gusto.

I protagonisti della serata

Sono 21 i ristoranti che quest’anno hanno ottenuto il massimo riconoscimento dei 5 Cappelli, tra cui tre guidati da chef donne: Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò), Jessica Rosval (Al Gatto Verde) e Nadia Santini (Dal Pescatore).
Ben sei ristoranti hanno raggiunto il punteggio perfetto di 20/20: Osteria Francescana di Massimo Bottura, Cracco di Carlo Cracco, Reale di Niko Romito, Duomo di Ciccio Sultano, Villa Crespi di Antonino Cannavacciuolo (per la prima volta tra i cinque cappelli) e Madonnina del Pescatore di Moreno Cedroni.

Sul fronte del vino, sette cantine hanno ottenuto il punteggio “110 cum laude“, il massimo riconoscimento de Le Guide de L’Espresso: Alta Mora, Castello di Ama, Elvio Cogno, Ferrari Trento, Giovanni Rosso, Podere Forte e Tenuta Sette Ponti.

Accanto ai premi principali, sono stati assegnati riconoscimenti speciali pensati per evidenziare i talenti che stanno ridefinendo i confini della cucina e del vino italiani. Il titolo di Miglior Giovane è andato a Luca Adobati (Casa Romano), mentre il nuovo premio Miglior Outsider ha incoronato Alberto Gipponi (Dina). Per il vino, il Miglior Spumante è stato assegnato a Ferrari Trento di Matteo Lunelli, e Casanova di Neri, rappresentata da Marianna Neri, ha vinto come Miglior Produttore Under 40.

Tra arte, istituzioni e cultura gastronomica

Sul palco si sono alternati anche rappresentanti delle istituzioni e protagonisti del dibattito culturale italiano: il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, Lino Enrico Stoppani (presidente di FIPE) e lo storico dell’arte Jacopo Veneziani.

I tre talk tematiciSapori d’Italia, Fuori Scena. Outsider e L’estetica dell’Ottava — hanno esplorato il ruolo dell’enogastronomia come motore culturale e innovativo del Paese, mettendo in dialogo chef, produttori e pensatori sul valore artistico del gusto.

Un anno di viaggi e di racconti

Dietro questa edizione, curata da Luca Gardini, c’è un lavoro imponente: un viaggio di oltre 60.000 chilometri, 1.200 ristoranti visitati, 1.500 vini degustati e più di 5.000 piatti assaggiati. Una rete di oltre 1.000 persone — tra ispettori, curatori, redattori, fotografi e grafici — ha contribuito a costruire un racconto corale che ogni anno ridisegna la mappa gastronomica dell’Italia.

Nel corso della serata è stata presentata anche la nuova piattaforma digitale delle Guide, con sito rinnovato (guidespresso.it) e una app pensata per rendere più accessibili i contenuti e le eccellenze enogastronomiche italiane.

Le nuove narrazioni del gusto

Il 2025 segna inoltre l’apertura di un nuovo capitolo per Le Guide de L’Espresso, con tre progetti di branded content e due iniziative editoriali che esplorano il rapporto tra cultura e gusto in chiave contemporanea. Con Kia, il progetto Outsider racconta i protagonisti che hanno scelto percorsi non convenzionali, ridefinendo la ristorazione italiana. Con Enilive, una stazione di servizio è diventata luogo di esperienze culinarie grazie ad ALT – Stazione del Gusto. Con Elica è nato “Silenzio, parla il cooking”, una serie di cortometraggi che unisce gesto gastronomico e linguaggio artistico.

A questi si affiancano Sapori e Storie di Roma — realizzato con American Express e Confesercenti Roma, dedicato alla vitalità delle trattorie romane — e Best Restaurants & Wines of 2025, progetto internazionale in collaborazione con Gruppo Pellegrini, pensato per raccontare le eccellenze italiane all’estero.


Questa serata celebra le eccellenze italiane, ma soprattutto dà lustro a una filiera che costruisce cultura e lavoro. La cucina e il vino sono diventati la nostra forma più autentica di diplomazia: parlano al mondo con il linguaggio del gusto” ha dichiarato Emilio Carelli, direttore de L’Espresso.

Raccontare l’Italia del gusto significa raccontare chi siamo, attraverso tavole e calici che ogni giorno esprimono la nostra identità. Le Guide de L’Espresso valorizzano chi, con talento e passione, trasforma il cibo e il vino in esperienze autentiche, offrendo al lettore una bussola sicura nel panorama enogastronomico italiano” ha aggiunto Luca Gardini, curatore delle Guide.


Tutti i premi – Le Guide de L’Espresso 2025

110 Cum Laude

110 Cum Laude - LE GUIDE DE L'ESPRESSO 2026

Sono i vini che rappresentano il vertice dell’enologia italiana: etichette capaci di unire identità, tecnica e poesia. Dal Barolo di Vignarionda ai grandi Sangiovese toscani, fino ai bianchi minerali dell’Etna e alle bollicine trentine di rara eleganza, ogni calice racconta una visione, un luogo, una mano. Frutto di sensibilità e rigore, di tempo e intuizione, i 110 Cum Laude premiano l’equilibrio perfetto tra territorio e stile, tra tradizione e futuro: il segno più alto del saper fare italiano nel mondo.

Barolo DOCG Ravera 2021 & Ravera Riserva Vigna Elena 2019 – Elvio Cogno

Due anime di Novello firmate da una delle cantine simbolo delle Langhe. Il Ravera 2021, teso e iodato, profuma di susina gialla, timo citrino e ginger, con rimandi agrumati e frutti rossi succosi. La Riserva Vigna Elena 2019, da Nebbiolo Rosé in purezza, svela nespola, peonia e anice stellato, con sorso salato, tocchi di cappero e chiusura balsamico-floreale.

Barolo DOCG Vignarionda Ester Canale Rosso 2021 – Giovanni Rosso

Vino di nobile personalità, simbolo della Vignarionda più autentica. Al naso sprigiona note di melagrana in confettura, peonia e arancia sanguinella. Il sorso è compatto, elegante, attraversato da sfumature salmastre e frutti rossi maturi. Persistenza lunga, armoniosa, di rara finezza e profondità, con chiusura salina che ne esalta la tensione aristocratica.

Giulio Ferrari Rosé 2016, Trentodoc – Ferrari Trento

L’espressione “in rosa” dell’icona trentina: un Metodo Classico di rara complessità, dominato dal Pinot Nero e affinato per 95 mesi sui lieviti. Profuma di melagrana, orzo e salvia, con accenni di biancospino. Il sorso è croccante, denso e persistente, vibrante d’energia e finezza, capace di fondere autorevolezza e grazia in un equilibrio magistrale.

Chianti Classico DOCG Gran Selezione Vigneto San Lorenzo 2022 – Castello di Ama

Sangiovese in purezza con un tocco di Malvasia Nera, affinato per 14 mesi in barrique parzialmente nuove. Al naso si apre su note di ciliegia rossa e mentolo, seguite da accenti di chiodo di garofano e rabarbaro. Il palato, vigoroso e sapido, unisce potenza e finezza, con un lungo finale fruttato che sigla un’interpretazione elegante e moderna del Chianti più autentico.

Orcia DOC Petrucci Anfiteatro 2020 – Podere Forte

Un Sangiovese di vibrante eleganza. Al naso si apre su profumi di rosa canina e fragoline di bosco, con accenni di menta valdostana. Il sorso è ampio, dinamico, sostenuto da tannini setosi e da una freschezza luminosa che dona ritmo e profondità. Chiusura sapida e lunga, con ritorni fruttati e marini, per un vino di equilibrio e finezza territoriale esemplari.

Toscana IGT Oreno 2023 – Tenuta Sette Ponti

Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot in perfetto equilibrio danno vita a un vino di profonda eleganza e struttura. Al naso emergono note di rosmarino e ribes rosso, seguite da sfumature di geranio e tocchi di rabarbaro. Il sorso è teso, succoso, di grande dinamismo, con richiami di piccoli frutti e accenti officinali. Finale lungo, fresco, piacevolmente mentolato.

Etna Bianco DOC Arrigo 2022 – Alta Mora

Carricante in purezza da vigneti a 610 metri, nuova gemma firmata Alta Mora. Fermentazione malolattica e affinamento sui lieviti in legno donano complessità e cremosità. Profuma di pesca nettarina e pompelmo rosa, con tocchi di camomilla e cappero. Il sorso, salmastro e vibrante, richiama il kiwi e la pietra lavica, per un bianco elegante e già classico.

Cinque Cappelli

Antica Corona Reale
Guidato da Gian Piero Vivalda, con Davide Ostorero in sala, l’Antica Corona Reale unisce eleganza francese e anima piemontese in piatti tecnici e identitari, frutto di sei generazioni di storia gastronomica.

Piazza Duomo
Enrico Crippa, insieme alla famiglia Ceretto, firma ad Alba una cucina rigorosa e visionaria: estetica d’arte, tecnica estrema e orto biodinamico per un’esperienza che unisce pensiero, forma e gusto assoluto.

Villa Crespi
Antonino Cannavacciuolo propone a Villa Crespi una cucina emozionale e tecnica, dove Nord e Sud dialogano in armonia. Un’esperienza totale, raffinata e accogliente, affacciata sul Lago d’Orta.

Cracco
Nel cuore di Milano, Carlo Cracco, con Luca Sacchi ai fornelli, propone una cucina urbana e visionaria: tecnica, tensione estetica e identità moderna per un ristorante che unisce eleganza, provocazione e pensiero.

D’O
A Cornaredo, Davide Oldani traduce rigore e sensibilità in una cucina umanistica e contemporanea: piatti equilibrati, creativi e gustosi, dove tecnica e memoria convivono in armonia perfetta.

Da Vittorio
La famiglia Cerea porta avanti l’eredità di Vittorio e Bruna con una cucina sontuosa e impeccabile, dove materia e tradizione dialogano in perfetta armonia nel cuore di Brusaporto.

Dal Pescatore Santini
La famiglia Santini incarna da un secolo l’essenza della cucina italiana: armonia, tradizione e territorio in piatti sublimi, serviti con grazia in un’oasi di eleganza e serenità.

La Peca
Nicola e Pierluigi Portinari firmano una cucina di equilibrio e creatività, dove tecnica, materia e stagionalità si fondono in piatti nitidi e golosi, immersi nel calore dei Colli Berici.

Le Calandre
Con Massimiliano Alajmo, la cucina diventa poesia: tecnica d’avanguardia e sensibilità rara danno vita a piatti autoriali, equilibrati e sorprendenti che fanno de Le Calandre un simbolo assoluto d’eccellenza.

L’Argine a Vencò
Antonia Klugmann esprime nei suoi piatti l’anima concreta e spigolosa del Friuli: cucina essenziale, intensa e sincera, dove natura, tecnica e pensiero si fondono in pura autenticità.

Al Gatto Verde
Nell’elegante Casa Maria Luigia, Jessica Rosval intreccia radici emiliane e sensibilità canadese in una cucina raffinata e luminosa, segnata dal fuoco, dall’armonia dei sapori e da una creatività colta.

Osteria Francescana
Massimo Bottura celebra trent’anni di genio con una cucina che trasforma l’umile in sublime: ironica, colta e visionaria, fonde memoria e invenzione in piatti di rara intensità poetica.

Enoteca Pinchiorri
Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina rinnovano con eleganza l’eredità Pinchiorri: una cucina colta e precisa che unisce tecnica e grazia in un’esperienza d’arte, storia e misura.

Dalla Gioconda
Davide Di Fabio firma una cucina luminosa e sostenibile, dove tecnica ed emozione si incontrano tra mare e collina. Un racconto raffinato e leggero, sospeso sul blu dell’Adriatico.

La Madonnina del Pescatore
Moreno Cedroni, genio inquieto e visionario, reinventa il mare con intelligenza e poesia: una cucina di equilibrio e invenzione, dove anche le spine diventano pura meraviglia.

Uliassi
Mauro Uliassi orchestra una cucina sensoriale e poetica, sospesa tra mare e terra: ricordi, profumi e intuizioni si fondono in piatti di intensità rara e armonia sorprendente.

La Pergola
Heinz Beck eleva l’arte culinaria con rigore scientifico e grazia estetica: una cucina limpida e complessa, dove gusto e benessere si fondono in equilibrio perfetto, sospesi sulla Città Eterna.

Reale
Niko Romito trasforma la materia in pensiero puro: una cucina ascetica e luminosa, dove l’essenziale diventa emozione e la semplicità, frutto di rigore assoluto, si fa rivelazione.

Quattro Passi
Fabrizio Mellino rinnova con sensibilità la tradizione di famiglia: una cucina mediterranea profonda e luminosa, dove mare, terra e memoria dialogano con grazia e autenticità.

Duomo
Ciccio Sultano racconta la Sicilia con mente colta e cuore appassionato: una cucina di memoria e invenzione, dove tecnica, intensità e poesia trasformano ogni piatto in racconto.

La Madia
Pino Cuttaia trasforma la memoria in emozione pura: una cucina intima e simbolica, dove gesti antichi e sensibilità moderna si fondono in un racconto poetico dell’anima siciliana.

I Premi Speciali

I Premi Speciali - LE GUIDE DE L'ESPRESSO 2026
I Premi Speciali – LE GUIDE DE L’ESPRESSO 2026

Miglior vino dolce

Daniela Soprano – Cantine Florio
Marsala DOC Riserva Vergine 2009
Non una semplice etichetta, ma una dichiarazione di estetica enologica: un monumento al tempo che sfida il tempo, un vino-simbolo, un manufatto ineffabile.

Miglior vino rosso da uve autoctone

Fabio Mecca – Paternoster
Aglianico del Vulture Superiore DOCG Barone Rotondo 2020
La celebrazione dei cento anni di storia di un marchio leggendario e del legame inscindibile con una varietà oggi al centro della mappa vitivinicola mondiale.

Miglior vino bianco da uve autoctone

Rosa Fanti – Azienda Agricola Rosa Fanti
Rubicone IGT Trebbiano Fiammarossa 2024
Un impeccabile progetto di ritorno alla terra, con le stigmate della predestinazione, in una bottiglia che racchiude il sapore della riscoperta varietale.

Miglior cantina

Alessandro Cellai – Vallepicciola
Una cantina-progetto capace di valorizzare l’impagabile territorio di Castelnuovo Berardenga, tra Chianti Classico e varietà internazionali.

Miglior produttore under 40

Marianna Neri – Casanova di Neri
Giovanni, Gianlorenzo e Marianna Neri
Con Il Cinese, la cantina apre una nuova fase del Brunello: la prova che anche i classici sanno cambiare restando fedeli a se stessi.

Miglior enologo

Andrea Delpiano
Giovane e determinato, capace di decifrare territori diversi e portarli all’eccellenza: emblema della qualità raggiunta dai tecnici del vino italiano.

Miglior area vitivinicola

Sandro Santini – Rimini DOC
Il vino romagnolo nella sua veracità, espressione di un territorio che profuma di mare: è tempo di riscoprirne, tutti insieme, il valore autentico.

Vino promessa

Tommaso Inghirami – Grignano
Chianti Rùfina DOCG Aboca 2023
Un’idea di Chianti innovativa al servizio di un areale dalla tradizione radicata: Grignano si conferma tra i nomi più interessanti del panorama toscano.

Miglior vino sotto i 15 euro

Francesco Allegrini – Allegrini
Valpolicella DOC Classico 2024
Un Valpolicella Classico da decenni paradigma di qualità e accessibilità: freschezza ed eleganza che viaggiano a braccetto.

Miglior vino orange

Marilina Paternò – Cantina Marilina
Terre Siciliane IGP Moscato Cecile 2018
Un prezioso Moscato Bianco in versione orange dalla Val di Noto: affermazione di duttilità territoriale e sensibilità contemporanea.

Miglior maître

Nicola Dell’Agnolo – Il Luogo di Aimo e Nadia
L’understatement dell’umiltà e del lavoro quotidiano in un sodalizio che ha scritto la storia dell’alta cucina italiana, con un approccio fatto di prossimità e accuratezza.

Miglior abbinamento cibo-vino

Giuseppe Palmieri – Osteria Francescana
L’accostamento tra “La Contadina” – piatto che unisce semplicità e creazione artistica – e il Trebbiano d’Abruzzo DOP Fontecanale di Tiberio Vini: un dialogo tra radici contadine e prospettiva ontologica.

Miglior sommelier

Nicoletta Gargiulo – O Me o il Mare
Per la capacità di trasformare l’abbinamento cibo-vino in un’esperienza evocativa e sensoriale, vero terzo occhio del percorso degustativo.

Migliore team di sala

Mariella Organi – Madonnina del Pescatore
Un congegno perfettamente oliato, dove il segreto è accompagnare senza imporre: gestualità impeccabile al servizio di una delle esperienze fondanti della moderna gastronomia italiana.

Miglior carta dei vini

Daniele Tagliaferri – Achilli al Parlamento
Il punto d’incontro tra la scintilla della passione per il vino e una cucina appagante, elegante e radicata nella tradizione.

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