La carta dei vini dell’Antica Bottega del Vino di Verona è così vasta da essere annoverata tra le 96 migliori al mondo. Questo storico ristorante, punto di riferimento per la cultura del vino in città, è di proprietà di undici Famiglie Storiche (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato). Per il ventunesimo anno consecutivo, la Bottega è stata premiata dalla rivista statunitense Wine Spectator con il prestigioso Grand Award, un riconoscimento riservato a quei locali nel mondo considerati “mete imprescindibili per gli amanti del vino grazie all’eccellenza delle loro proposte“.
Luca Nicolis, direttore dell’Antica Bottega del Vino, ha dichiarato: “La continuità con cui ci è stato conferito il premio ci rende orgogliosi e premia la costanza, la curiosità e la preparazione dei nostri sommelier, spesso in viaggio in Italia e all’estero per arricchire ulteriormente la carta. È grazie a loro e a tutto il team se il ristorante è diventato un punto di riferimento non solo per i veronesi ma anche per gli appassionati di tutto il mondo. In oltre due decenni di Grand Award abbiamo osservato grandi cambiamenti nel settore e la carta dei vini li riflette appieno: c’è una maggiore attenzione verso i piccoli produttori e un generale aumento dei prezzi, ma ciò che rimane invariato è il riconoscimento dell’alta qualità. Non è raro che i nostri clienti scelgano prima il vino e poi il piatto da abbinare.“
Il ristorante, premiato anche da Falstaff con le 3 Forchette, conta circa trenta dipendenti, tra cui cinque sommelier. Simone Isoli, head sommelier, racconta: “In Bottega, il ruolo del sommelier si avvicina sempre di più a quello di un consulente: i clienti si affidano alla sua competenza e spesso concedono piena libertà di scelta per organizzare cene a tema o degustazioni verticali di diverse annate.”
La cantina dell’Antica Bottega del Vino ospita circa 21.000 etichette con una notevole varietà di annate, tutte incluse nella carta dei vini. Si tratta di un volume di 200 pagine, rilegate a mano e impreziosite dalle opere del pittore veronese Daniele Nalin, che variano in ciascuna copia disponibile nel ristorante. “Sono volumi di grande prestigio, e ci è capitato più volte di venderli a clienti appassionati. Nonostante ciò, la carta è il risultato di un lavoro continuo, quindi può diventare obsoleta già il giorno successivo, ma proprio per questo motivo acquisisce il valore di un pezzo da collezione“, spiega Nicolis.
Fondata nel 1500 durante la Repubblica di Venezia, l’Antica Bottega del Vino ha assunto il nome attuale nel 1890 grazie ai Fratelli Sterzi, che mantennero lo stile ottocentesco, caldo e distintivo, ancora oggi visibile. Il locale divenne presto un luogo di incontro per la scena culturale di fine Ottocento e per gli amanti del vino, ospitando poeti, musicisti, letterati e artisti come Boccioni, nonché giornalisti che vi si rifugiavano dopo una giornata in redazione. Nel 1957, la famiglia Rizzo-Grigolo acquistò il locale, concentrandosi principalmente sull’attività di ristorazione fino al 1987, quando Severino Barzan entrò in scena. In seguito, Barzan esportò il modello della Bottega a New York insieme al socio Giovanni Pascucci.
Famiglie Storiche è un’associazione nata nel giugno del 2009 dall’unione di dieci cantine della Valpolicella di lunga tradizione, e oggi conta tredici soci. Queste prestigiose aziende vitivinicole, attive da generazioni, sono custodi della cultura dell’Amarone. Nel 2010, gli undici soci dell’epoca (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato) acquisirono l’Antica Bottega del Vino, preservando così il patrimonio enologico di questo locale simbolo di Verona.