Secondo la testata specializzata The Spirits Business sono cinque le tendenze che ci faranno compagnia nel 2023, un’analisi che parte dallo studio degli ultimi 12 mesi nel settore degli alcolici. Si prevede un ritorno ai marchi consolidati, complice il caro-vita e la prudenza nella spesa dovrebbe vedere un ritorno ai brand più forti, spinti dall’incertezza economica che potrebbe generare attenzione da parte del consumatore, andando quindi sul sicuro.
Tra le tendenze del 2023, spazio agli spiriti messicani alternativi come il Sotol originario del deserto di Chihuahuan in Messico che è ancora una categoria relativamente sconosciuta al di fuori del suo paese d’origine, sfavorito rispetto ai più noti spiriti messicani d’agave. Anche il whisky in graduatoria, grazie ai produttori che si rivolgono a sapori e gusti alternativi. Il trend sembrerebbe quello di riportare in vita gli antichi metodo di essiccazione dell’orzo con prodotti botanici, creando uno spirito che vanta rari aromi di aghi di pino e ginepro. Nei paesi nordici, invece spazio all’essicazione della segale e della legna per dare ai loro whisky sapori nuovi e innovativi. Tra gli spirits da tenere d’occhio anche la vodka aromatizzata che mantiene vivace la categoria. Dal 2019, le vendite di vodka aromatizzata sono aumentate del 33%, secondo i dati CGA, mentre il consumo di cocktail è cresciuto del 300% nel Regno Unito, con il 50% dei primi 10 cocktail più popolari era a base di vodka. Infine, il Shōchū entra sotto i riflettori. Se il 2022 è stato l’anno in cui lo spirito nazionale del Giappone è balzato agli onori della cronaca a New York City con la prima Shōchū Cocktail Week, il 2023 sarà l’anno in cui il resto del mondo seguirà l’esempio con la definitiva consacrazione.