Un improvviso calo delle temperature, ben al di sotto delle medie stagionali, ha gettato nel panico gli agricoltori piemontesi, in particolare quelli del settore frutticolo. Le gelate tardive, arrivate dopo un periodo di caldo anomalo per il mese di aprile, hanno messo a rischio i raccolti, causando ingenti danni alle coltivazioni.
Confagricoltura Cuneo denuncia la mancanza di strumenti adeguati a disposizione degli agricoltori per fronteggiare questi eventi climatici sempre più frequenti e intensi. Le polizze assicurative contro le gelate, ad esempio, si sono rivelate insufficienti, sia per la copertura offerta che per i tempi di attivazione troppo lunghi.
Secondo l’organizzazione agricola, è necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni per tutelare maggiormente le aziende agricole dai rischi connessi ai cambiamenti climatici. Occorre investire in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per la difesa delle colture, nonché semplificare e velocizzare le procedure per l’accesso alle polizze assicurative.
“C’è molto allarme tra i produttori in quanto, oltre all’imprevedibilità del clima, quest’anno le aziende hanno dovuto fare i conti con forti ritardi da parte delle compagnie assicurative che hanno proposto un numero limitato di polizze per difendersi dal rischio gelo, soltanto a partire dal mese di marzo e con condizioni di premi e franchigie molto elevate. In questo modo, pochissimi imprenditori sono riusciti a sottoscriverle“, sottolinea Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo. “A ciò si aggiunge che le aziende stanno ancora aspettando i contributi statali delle assicurazioni agevolate per il 2022 e il 2023 e che il fondo mutualistico nazionale Agricat, nato proprio per tutelare da eventi atmosferici di natura catastrofale (gelo e brina, siccità, alluvione) non sta funzionando secondo le attese. In questo scenario, chiediamo urgentemente una profonda revisione del sistema assicurativo in agricoltura e, a fronte dell’impatto sempre più pesante del cambiamento climatico sulle imprese agricole, sollecitiamo l’Unione Europea a pensare a un “terzo pilastro” della Pac, quello della gestione comune dei rischi, rivedendo la dotazione e le modalità di funzionamento della vigente riserva di crisi della Pac“.
Marco Bruna, segretario Confagricoltura delle zone di Saluzzo e Savigliano, a seguito di diversi sopralluoghi sul campo dichiara: “Le alte temperature degli scorsi giorni hanno generato un anticipo della fioritura di circa 10/15 giorni per tutte le principali specie da frutto del nostro territorio e la notte tra giovedì 18 e venerdì 19 aprile in tutto l’areale del Saluzzese si è temuto di rivivere lo spettro del 2021, quando una forte gelata aveva compromesso le produzioni frutticole, in piena fioritura, con danni irreparabili. Fortunatamente, tuttavia, la situazione dalle 23 circa in avanti è migliorata e non si è assistito al tanto temuto crollo notturno delle temperature, anche se precauzionalmente molte aziende hanno attivato gli impianti anti-brina che hanno scongiurato danni rilevanti. La speranza è che nei prossimi giorni non si verifichino nuovi episodi e con esiti peggiori“.
L’agricoltura piemontese, da sempre fiore all’occhiello del Made in Italy, si trova ad affrontare sfide sempre più complesse. È fondamentale garantire un sostegno concreto agli agricoltori per proteggere il loro lavoro e il futuro del settore.