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Arte e Ambiente si incontrano al Courmayeur Climate Hub con l’Atlante del nuovo mondo “post riscaldamento climatico”

L’installazione artistica Atlas of the New World segna la chiusura di una stagione caratterizzata da numerosi progetti e iniziative. La mostra fotografica, composta da immagini che intrecciano presente e futuro, propone una riflessione sulle sfide che ci attendono in un mondo in trasformazione. Questo evento rappresenta il primo passo verso l’apertura definitiva del Courmayeur Climate Hub, già al centro di molte attività durante l’autunno: dalla maratona del Climathon al censimento del patrimonio architettonico, fino alla digitalizzazione dei sentieri e al coinvolgimento di studenti ed esperti internazionali.

Può un’immagine catturare ciò che ancora deve accadere? Questo interrogativo guida l’installazione a LED che verrà inaugurata nelle prossime settimane all’esterno del Courmayeur Climate Hub, nel centro del paese. L’opera si inserisce nel progetto finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Next Generation EU, nell’ambito del PNRR. La struttura, situata nell’ex Hotel Ange, è stata oggetto di un attento recupero architettonico e si prepara a diventare un punto di riferimento per la sostenibilità e l’innovazione.

La mostra fotografica, estratta dal progetto Atlas of the New World, è stata realizzata dai fotografi Giulia Piermartiri ed Edoardo Delille ed è curata dall’associazione valdostana La Clé sur la Porte. Premiata con il Premio Ponchielli 2024, l’opera esplora i segni del cambiamento climatico in diverse parti del mondo, dal Monte Bianco alla California, passando per l’Africa e le Maldive.

I luoghi scelti per l’esposizione, Monte Bianco e Maldive, raccontano due realtà agli antipodi accomunate dalle stesse cause: l’azione antropica. Le fotografie, realizzate attraverso proiezioni e flash, creano un dialogo tra il presente e un futuro ipotetico, fondendo due realtà temporali in un’unica visione. Il risultato è un Atlante che cattura uno scenario in cui ciò che conosciamo si trasforma, lasciandoci intravedere un mondo allo stesso tempo vicino e alieno.

La mostra fotografica di Giulia Piermartiri ed Edoardo Delille rappresenta l’ultima tappa di un programma intenso promosso nell’ambito del Progetto PNRR Courmayeur Climate Hub. Tra le iniziative più significative si segnala la presentazione dell’Atlante Digitale del Patrimonio Architettonico sottoutilizzato della Valle d’Aosta. Frutto di un lavoro approfondito di ricognizione e schedatura, l’Atlante documenta con foto e video i siti regionali di proprietà pubblica e gli immobili privati strategici, ma attualmente inutilizzati o abbandonati. Questo archivio, accessibile online e in continuo aggiornamento, mira a supportare la progettazione di nuovi scenari abitativi nelle aree montane.

La consapevolezza e valorizzazione del patrimonio architettonico esistente si inseriscono in una strategia più ampia per ripensare l’abitabilità dei territori di montagna. Il progetto è stato curato dall’Istituto di Architettura Montana del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, in collaborazione con la Fondazione Courmayeur Mont Blanc, il GAL Valle d’Aosta e il CELVA.

Sempre nell’ambito delle attività legate al Climate Hub, si è conclusa l’edizione 2024 del Climathon, organizzato dalla Fondazione Brodolini e dal Comune di Courmayeur. L’evento, focalizzato sul futuro sostenibile delle Alpi, ha visto la partecipazione di cittadini, studenti e professionisti, guidati da interventi di esperti come il diplomatico italiano Grammenos Mastrojeni, collegato dalla Climate Change Conference delle Nazioni Unite a Baku, ed Edoardo Cremonese della CIMA Research Foundation.

La maratona di 24 ore, ospitata al Courmayeur Sport Center di Dolonne, ha premiato tre progetti distintivi:

  • Acqua Co(u)ltura del team Zucche, che propone di impermeabilizzare il Lago Checrouit per accumulare acqua a supporto delle strutture a valle e per l’innevamento artificiale.
  • Trafficando SRL del team Unividini, che introduce un sistema di tariffe dinamiche per il traffico al Traforo del Monte Bianco, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.
  • PensilinEa del team Nature Bliss, un’idea di fermate di trasporto pubblico modulari, dotate di pannelli solari, pensate per incentivare la mobilità sostenibile e fornire informazioni turistiche.

Durante il Climathon, un gruppo di studenti del liceo linguistico di Courmayeur ha presentato un’analisi del progetto Future Mountain Jobs. Questa iniziativa, promossa dal Courmayeur Climate Hub, si propone di fornire ai giovani nuovi strumenti per ripensare le professioni in montagna. Attraverso tecnologie come droni, app e strumenti digitali, il progetto esplora l’applicazione di soluzioni innovative in settori chiave come il turismo, il soccorso, l’agricoltura e l’artigianato. L’obiettivo è formare i “green designer” del futuro, figure capaci di unire conoscenze tradizionali a competenze tecnologiche.

Un altro risultato significativo arriva dal Residency Living Lab, che ha concluso la sua prima fase operativa. Coordinato da Yves Bühler, esperto presso l’Institute for Snow and Avalanche Research di Davos, in Svizzera, il progetto ha coinvolto tecnici ed esperti di livello internazionale in tre giornate di workshop. Questo lavoro ha portato alla stesura di un documento scientifico destinato a diventare un riferimento per la prevenzione e gestione dei rischi naturali nelle aree montane, offrendo linee guida utili a istituzioni e comunità locali.

Si è inoltre completato il processo di digitalizzazione dei sentieri di Courmayeur, inclusi quelli che attraversano i villaggi. Grazie alla collaborazione con Rditaly e l’App Guidexpress, ora è possibile accedere a mappe dettagliate, tracce GPS/GPX, punti di interesse e panorami segnalati. Questo nuovo strumento, sviluppato seguendo le indicazioni degli stakeholder locali, è pensato per offrire a residenti e visitatori un’esperienza personalizzata e più accessibile per esplorare il territorio.

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