Massimiliano Brunetto, chef del ristorante Le Vitel Etonné di Torino, ha superato lo sfidante più insolito che potesse trovare in cucina: Pepper, robot chef dotato di intelligenza artificiale. Il verdetto della serata è stato inequivocabile: 28 voti a 13.
La gara, organizzata da Orticola del Piemonte in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e sostenuta dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, si è svolta a Casa Buonissima nell’ambito della manifestazione Buonissima Torino.
Fulcro della competizione, uno dei piatti simbolo della gastronomia torinese: il vitello tonnato dello chef Matteo Baronetto. Il pubblico ha assaggiato le due versioni “alla cieca”, senza sapere se nel piatto ci fosse la mano dello chef umano o l’elaborazione dell’algoritmo.
Il risultato? 27 voti a 18 a favore della preparazione più fedele alla ricetta tradizionale, firmata da Brunetto, che ha puntato sull’equilibrio della salsa tonnata e sulla delicatezza della carne. Pepper, invece, ha scelto una strada sperimentale aggiungendo nocciole, pomodori secchi e senape: una proposta che ha incuriosito ma non convinto fino in fondo gli assaggiatori.
Moderato da Fabio Marzano, l’evento ha stimolato un confronto attuale e necessario: quale ruolo possono avere le nuove tecnologie in cucina? Un pubblico composto da appassionati, professionisti e curiosi ha osservato con attenzione le potenzialità dell’AI come possibile compagna di lavoro, utile ad affrontare le sfide della ristorazione del futuro, ma senza dimenticare ciò che rende uno chef… uno chef.




