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Fratelli Branca Distillerie omaggia 180 anni di arte, creatività e ingegno italiano

In occasione della Giornata Internazionale degli Artisti, Fratelli Branca Distillerie celebra il potere dell’arte come linguaggio universale, capace di unire generazioni, culture e sguardi diversi. In un tempo dominato da immagini digitali e contenuti generati dall’intelligenza artificiale, l’arte continua a rappresentare il simbolo più autentico dell’intuizione e della manualità umana. È da sempre su questo terreno che la storica distilleria milanese fonda la propria identità: creatività, visione e legame con il territorio come elementi di un patrimonio artistico e culturale lungo 180 anni.

Sin dalle origini, Branca ha intrecciato la propria storia produttiva con quella dell’arte e della comunicazione visiva, costruendo un percorso che attraversa epoche, stili e linguaggi. Già nel 1886, in pieno fermento Liberty, l’azienda dà vita ai suoi primi calendari d’autore, che diventano rapidamente oggetti di culto, attesi ogni anno come piccole opere d’arte. In ciascuna edizione, illustratori e pittori interpretavano temi sociali, culturali e civili, esprimendo la vicinanza dell’azienda alla comunità e la consapevolezza del suo ruolo nella società.

Accanto ai calendari, un posto d’onore spetta ai manifesti pubblicitari, veri capolavori di comunicazione e arte applicata. Dal celebre disegno di Leopoldo Metlicovitz del 1893 – l’aquila che sorvola il mondo stringendo la bottiglia di Fernet-Branca, poi diventata logo ufficiale nel 1895 – fino ai primi decenni del Novecento, l’immaginario Branca si arricchisce di icone senza tempo. Tra queste, l’ “Alligatore” realizzato nel 1920 dall’agenzia parigina Magà, che reinterpreta con ironia la frase “versare lacrime di coccodrillo”: un coccodrillo fiero e soddisfatto, con la bottiglia di Fernet-Branca tra le zampe, pronto a godersi la vita con leggerezza.

Due anni dopo, Leonetto Cappiello firma “Il Re degli Amari” (1922), dove un elegante Re Luigi danzante, avvolto in un abito che richiama l’etichetta del Fernet-Branca, celebra il prodotto come sovrano del gusto. Nello stesso periodo, Jean d’Ylen disegna “L’Italia presenta al Mondo il suo miglior Prodotto”, immagine in cui un’altera Italia turrita offre al mondo il simbolo della qualità e dell’eccellenza italiana.

Queste opere, insieme a quelle di autori come Rodolfo Paoletti, Plinio Codognato e Mauzan, raccontano un’epoca di grande fermento creativo, in cui estetica, industria e cultura popolare si intrecciano. Branca sceglie così di affidare la propria immagine a grandi maestri dell’illustrazione, dando vita a un dialogo continuo tra arte e impresa che ha attraversato tutto il Novecento.

Con l’arrivo della televisione, la pubblicità entra in una nuova era. Negli anni Sessanta e Settanta, Branca trasforma il linguaggio del Carosello in un terreno di sperimentazione visiva e narrativa. Nello Studio K nascono i celebri corti in plastilina ideati da Ro Marcenaro, animati da Max Squillace e Fusako Yusaki, pioniera della tecnica stop-motion. Figure modellate a mano che prendono vita sullo schermo, accompagnate da musiche coinvolgenti e da una poetica leggera e raffinata.
Quei Caroselli – oggi piccoli gioielli di artigianato visivo – portarono nelle case italiane un nuovo modo di intendere la comunicazione, unendo arte, ironia e racconto.

Il legame di Branca con l’arte, però, non appartiene solo al passato. Dal 2008 il concorso Arte Único, nato in Argentina, continua questa tradizione in chiave contemporanea, offrendo spazio e visibilità agli artisti e designer emergenti dell’America Latina. In sedici anni ha raccolto oltre 15.000 opere, mantenendo vivo lo spirito del manifesto Fernet-Branca e rinnovando il dialogo tra heritage e nuove generazioni.

Questo lungo percorso è raccontato oggi nella Collezione Branca, museo d’impresa nel cuore di Milano che custodisce oltre 180 anni di storia produttiva e artistica. Nei suoi mille metri quadrati, tra manifesti originali, bozzetti, spot e materiali pubblicitari, si ripercorre la storia di un marchio che ha contribuito a costruire l’immaginario visivo del Paese. Qui si respira lo stesso spirito che anima un altro simbolo della città: la Torre Branca, progettata da Gio Ponti nel 1933 e restaurata proprio dall’azienda, divenuta emblema architettonico di Milano e sintesi perfetta tra design e visione.

In questa giornata dedicata a chi trasforma la creatività in bellezza, rinnoviamo il nostro legame con l’arte come forma di racconto e come eredità viva. Per noi l’arte non è semplice ornamento, ma un linguaggio che esprime valori, emozioni e identità, tramandando nel tempo la forza dell’italianità e la passione per il saper fare” afferma Martina Cerbone, Marketing Director di Fratelli Branca Distillerie. “Come un buon distillato, anche l’arte richiede tempo, visione e cura: principi che da oltre 180 anni guidano il mondo Branca. Dal poster Liberty al murales urbano, dal carosello televisivo alla campagna digitale, ogni espressione artistica per noi è un atto d’amore verso la cultura e la creatività”.

Con 180 anni di storia e lo sguardo rivolto al futuro, Fratelli Branca Distillerie continua a celebrare l’arte come forma di connessione tra persone, generazioni e linguaggi, confermando il proprio ruolo di custode e promotore di un patrimonio che unisce cultura, gusto e immaginazione.

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