Le installazioni sonore vincitrici della call internazionale “Risonanze Urbane“ e la performance Just Dance di Julia Pabst dell’AFAD di Bratislava inaugurano la XIV edizione di The Others Art Fair, che quest’anno si presenta con un titolo dal tono programmatico: “The future is here, right now!”. Un invito a considerare il futuro non come un orizzonte lontano, ma come uno spazio da abitare e trasformare attraverso le visioni di gallerie emergenti, spazi indipendenti e realtà consolidate. Dal 30 ottobre al 2 novembre 2025, il Padiglione Americas 2 dell’ITCILO – International Training Centre of the ILO diventa così un laboratorio dinamico di esperienze, dove arte, tecnologia e riflessione sociale si intrecciano.
Per il secondo anno consecutivo, la fiera trasforma gli ambienti dell’ITCILO – dall’arena centrale agli spazi della caffetteria – in un ecosistema culturale aperto e in continua trasformazione. Qui, realtà internazionali si confrontano su temi che legano corpo e città, memoria e intelligenza artificiale, materiali tradizionali e linguaggi digitali. Un contesto che favorisce il dialogo interculturale e stimola uno sguardo condiviso sull’arte del presente.
“A Parigi, al Petit Palais, in questi giorni, tre mostre in contemporanea; a Torino, a The Others per quattro giorni, 57 mostre in un’unica sede – sottolinea Roberto Casiraghi, ideatore della fiera –. La vera novità, oggi più che mai, risiede nei contenuti che The Others propone al pubblico, riunendo 57 piccole mostre curate dagli espositori e coordinate dal comitato curatoriale della fiera. Un intreccio di novità, ricerca, emergenti, emersi da tempo e famosi; artisti da ogni dove che si misurano su temi specifici, dal corpo alla sostenibilità, dall’intelligenza artificiale a quella naturale, e nessuno vince, anzi vincono tutti perché il futuro è qui, adesso“.
Sotto la direzione di Lorenzo Bruni, The Others prosegue il percorso avviato nel 2019, confermandosi come piattaforma relazionale più che semplice fiera. Un luogo di scambio, alleanze e sperimentazione, dove l’immaginazione collettiva diventa strumento di rigenerazione. L’evento è realizzato con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.
57 progetti, tre percorsi tematici
L’edizione 2025 riunisce 57 espositori italiani e internazionali provenienti da Slovacchia, Spagna, Perù, Lituania, Francia, Svizzera, Argentina e Portogallo. Le loro opere popolano le Suites e le Rooms del Padiglione Americas 2, articolandosi in tre percorsi principali: la soglia e la città, il viaggio e l’interculturalità, il corpo e gli inganni della visione.
La soglia come spazio condiviso
Il concetto di soglia diventa esperienza collettiva con Solocontemporaneo (Argentina), che presenta Viaggiatori del tempo, un progetto con Karina Chechik, Juan-Sí González, Arturo E. Mosquera, Edgar Mizrahi e Alexandra Verga, artisti che rifiutano di delegare all’intelligenza artificiale la propria immaginazione e invitano a un tempo più lento.
Bunker Galleria (Firenze) mette in dialogo i segni astratti di Monograff, autore di un intervento pittorico site-specific, con gli oggetti concettuali di Filippo Mannucci, Davide D’Alessandro e Jonathan Bocca, riflettendo sulle potenzialità dello spazio architettonico.
MAG – Magazzeno Art Gaze (Bologna) costruisce un ponte tra generazioni e linguaggi, unendo le opere di Stefano Fiorina, Margherita Paoletti ed Eron. Artra (Milano) propone invece un confronto tra culture e simboli: le tele di Han Tao, dove religioni orientali e icone occidentali si intrecciano, dialogano con i lavori di Matteo Baracco e con l’astrazione di Giovanni Asdrubali (1955), maestro del vuoto.
L’esperienza di soglia assume anche una dimensione politica nel progetto di A7 Gallery (Slovacchia), che con Helena Tóth, Dorota Holubová e Jan Kostaa affronta i temi di futuro, diritti e sostenibilità, intrecciando attivismo e arte in un linguaggio europeo condiviso.
Anche quest’anno partecipa l’architetto Mario Cucinella, che presenta una sezione della Sustainability Box, scultura itinerante che racconta la filosofia dello studio in chiave interattiva e poetica. Un’opera che invita a ripensare il rapporto tra uomo, natura e tecnologia, proponendo la bioispirazione come via possibile verso un futuro sostenibile.
Viaggi e dialoghi interculturali
Il concetto di soglia si estende oltre lo spazio fisico, diventando esplorazione culturale. Contour Art Gallery (Lituania) propone un progetto interamente al femminile con Diana Remeikyte, Jurate Kazakevičiūtė e Raminta S.R. Mint, che indagano il rapporto tra individuo e contesto globale attraverso performance e arazzi.
Gaze-Off & Franco Marinotti (Svizzera e Spagna) riflettono sul legame tra memoria individuale e collettiva con opere dei fotografi Jean-Marie Reynier, Juande Jarillo, Gaia Renis e Prisca Groh, accostate ai lavori di Angelo Mosca e Flavio Favelli.
Bloc Art Perù (Perù) propone un viaggio extraeuropeo tra spiritualità andina, natura e identità femminile con le opere di Patica Jenkins Gibson. La Galleria Davide Di Maggio (Milano) espone invece un capolavoro di Wolf Vostell, V40 (Vostel 40 Jahre alt) del 1973/76, omaggio alla Boîte-en-valise di Duchamp, insieme a lavori di giovani artisti dell’Accademia di Brera come Leonardo Fenu, Nerina Toci, Simone Brambilla e Claudio Gobbi.
A.MORE Gallery (Milano) presenta un nuovo ciclo fotografico-pittorico di Aldo Salucci dedicato alle carpe giapponesi, un’installazione di Vittorio Valiante e opere di Daniele Antoniazzi. Dalla Slovacchia arriva Banská Stanica Contemporary, che espone i risultati di residenze collettive dove il processo creativo diventa parte integrante dell’opera, con lavori di Martin Groch, Alessia Armeni e Svätopluk Mikyta.
Tutti questi progetti testimoniano come l’internazionalità non sia un altrove decorativo, ma una pratica di convivenza e scambio continuo tra linguaggi.
Il corpo e gli inganni della visione
Accanto ai progetti dedicati all’architettura e allo spazio urbano, molte gallerie scelgono di concentrarsi sul corpo come strumento di relazione tra spazio fisico e dimensione mentale. Tra queste, Antonio Colombo Arte Contemporanea (Milano) indaga il tema del viaggio interiore attraverso opere di artisti di diversa provenienza: la greca Daphne Christoforou, con ceramiche e dipinti dal segno intimo, e l’ucraina Iryna Maksymova, che utilizza stoffe riciclate per dare vita ad arazzi contemporanei. Le loro ricerche si intrecciano con i lavori di 108, El Gato Chimney, Ryan Heshka, Dario Maglionico e Silvia Negrini, in un percorso che unisce introspezione e linguaggio visivo.
BoA Spazio Arte (Bologna) propone una riflessione tutta al femminile, coinvolgendo cinque giovani artiste tra Cina e Italia – Flavia Bucci, Roberta Cacciatore, Federica Gonnelli, Tullia Mazzotti e Jilan Wu – che trasformano il vissuto personale in paesaggi interiori. In altri progetti, la rappresentazione del corpo diventa invece un terreno di interrogazione sul modo in cui oggi percepiamo la realtà visiva, tra social network e riconoscimento facciale.
Raw Messina (Roma) esplora il sentimento come bussola nell’epoca dell’iper-digitale, con opere di Eleonora Rossi, Erendira Reyes e Pax Paloscia che intrecciano pittura, video e performance per riaffermare la dimensione emotiva contro l’automatismo tecnologico. Arteria Art Gallery (Spagna) presenta un dialogo tra i paesaggi interiori di Samantha Torrisi e le visioni corporee di Carlos Enfedaque e Laura Fridman, mentre Garage Fontana (Modica) mette a confronto gli autoritratti di Michelangelo Menu con le opere di Célia Picard e Hannes Schreckensberge, in una riflessione sulle identità multiple e sui confini della rappresentazione.
Torino e Piemonte, una mappa in movimento
The Others conferma la propria natura di piattaforma per realtà indipendenti e sperimentali, in cui la scena torinese dialoga con quella internazionale. Tra le proposte più interessanti della città spicca CRAG, che intreccia pittura e fotografia per raccontare l’architettura come forma di memoria, con le opere di Bea Sarrias e Chiara Ferrando.
Spazio Pirotecnico costruisce un ponte generazionale tra disegno, scultura e linguaggi digitali grazie ai lavori di Piero Brarda, Ditjan Muça, Francesca Lopetuso e Paula Daher. Febo e Dafne presenta invece un percorso che fonde fotografia, ceramica, astrazione e fumetto con gli interventi di Diego Dominici, Pier De Felice, Sarah Rossiter e Marco D’Aponte. Infine, Pow Gallery (Asti) propone Pongo e Mirai Ayaka, riaffermando una visione di rigenerazione urbana capace di creare nuovi legami tra spazio sacro, arte contemporanea e comunità.
L’immagine guida 2025 – “Allegoria del futuro”
L’identità visiva della XIV edizione è affidata all’illustratore e grafico torinese Simone Rotella, autore di “Allegoria del futuro“. Conosciuto per lo stile inconfondibile e per la ricerca sul colore e sulla composizione, Rotella interpreta il tema di quest’anno, “The future is here right now”, attraverso un’immagine dal tono visionario e distopico.
L’opera raffigura tre figure di età diverse – due umane e una robotica – che si alternano ciclicamente, suggerendo un’evoluzione nel tempo. «L’ispirazione mi è venuta osservando un quadro di Tiziano di metà ‘500, in cui tre teste maschili simboleggiano rispettivamente la giovinezza, la maturità e la vecchiaia – racconta l’artista –. Da qui una domanda mi è sorta spontanea: “Siamo pronti per cosa ci riserva il futuro? Le sfide tecnologiche e i suoi nuovi e imprevedibili orizzonti?“. Utilizzando un androide come simbolo di “maturità”, ho voluto immaginare visivamente una premonizione quasi aristotelica del cammino che l’uomo intraprenderà nei prossimi anni».
Un’immagine che traduce visivamente lo spirito della fiera: uno spazio in cui arte e tecnologia non si fronteggiano, ma convivono in un dialogo aperto tra intuizione umana e visione del futuro.
Sette premi tra Italia e mondo
Sette riconoscimenti, tra premi nazionali e internazionali, scandiranno le giornate della nuova edizione di The Others Art Fair. Cinque saranno i premi di acquisizione, uno sarà dedicato a una residenza artistica e, per la prima volta, arriva anche il premio promosso da BAM – Solocontemporaneo (premiazione: 1° novembre, ore 15). Quest’ultimo è rivolto a un artista under 35 e prevede l’invito a esporre in una delle prossime edizioni della Biennale di Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte (BAM), prevista per il 2026 o il 2027, oltre alla possibilità di entrare nel catalogo delle print limited edition di Solocontemporaneo.
Torna anche il Premio Comitato “PDA Amore e Colore” (premiazione: 1° novembre, ore 16.30), giunto alla quarta edizione. Il riconoscimento offrirà a un artista under 35 una residenza di un mese a Torino e la possibilità di presentare il progetto realizzato durante la permanenza nella prossima edizione della fiera, nel 2026.
Tra le novità figura il Premio Collezione MU.RO (premiazione: 2 novembre, ore 17), collezione privata fondata da Elisabetta Roncati e Andrea Musto. Il premio selezionerà un’opera capace di riflettere sul corpo come presenza viva e mutevole, al di là della rappresentazione tradizionale, accogliendo lavori di pittura, scultura, fotografia, installazione e linguaggi digitali, senza limiti d’età per gli artisti.
Confermati anche i premi della Behnoode Foundation (premiazione: 31 ottobre, ore 14.30), organizzazione parigina impegnata nel sostegno alle arti; il Premio Operæ – Bordoli Collection (1° novembre, ore 12.30), che entrerà a far parte della collezione nata “fra collezionisti per i collezionisti”; e il premio assegnato da Spazio88 srl (2 novembre, ore 12), dedicato alle opere che esprimono fiducia, equilibrio e consapevolezza.
Rinnovata inoltre la collaborazione con la Zenato Academy (31 ottobre, ore 16), che propone anche quest’anno un riconoscimento dedicato alla fotografia contemporanea, rivolto a un artista under 40, con l’obiettivo di intercettare nuove forme di linguaggio e valorizzare i talenti emergenti.
Un cultural program tra performance, suono e videoarte
La XIV edizione di The Others propone un programma performativo curato da Lýdia Pribišová, che animerà gli spazi dell’ITCILO con interventi dal vivo e installazioni dinamiche. Protagonisti saranno Julia Pabst, Tomáš Brichta e Michaela Prablesková, coordinati dall’artista e docente Maja Stefaniková e da Pribišová, membro del comitato curatoriale della fiera. Le loro performance esploreranno il rapporto tra corpo, spazio urbano e intelligenza artificiale, sviluppando ogni giorno nuove forme di interazione con il pubblico.
Sabato 1° novembre, il programma accoglierà anche gli interventi performativi proposti da NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, con le esibizioni di Penelope Andronico, Filippo Paci, C. Sidonie Pellegrino e Damini Yadav. La sezione sarà arricchita da performance curate dalle gallerie Gaze-Off & Franco Marinotti, Silvia Rossi | Arte Contemporanea e Artra Projects, anch’esse presenti in fiera.
Parallelamente, l’Area Talk ospiterà un calendario di incontri curato da Elisabetta Roncati, che riunirà artisti, curatori, critici e collezionisti in conversazioni aperte al pubblico. Un luogo di confronto dove emergono idee, sperimentazioni e prospettive sul contemporaneo.
Risonanze Urbane e la città che ascolta
All’ingresso della fiera, i visitatori saranno accolti da un ambiente sonoro in costante trasformazione: le opere vincitrici dell’open call internazionale “Risonanze Urbane”, promossa da The Others con l’Accademia di Belle Arti di Roma e curata da Lorenzo Bruni e Cecilia Casorati, trasformano lo spazio in un’esperienza acustica immersiva. I progetti premiati – Stone Splash di Karin Sander, Strato-dust (Once and For All) di Davide Bertocchi, Soglia Urbana. Risonanza delle Rane di Marco Bagnoli & Giuseppe Scali e Car Ghosting di Marcello Spada – saranno proposti a rotazione quotidiana, invitando il pubblico a esplorare nuove modalità di ascolto e percezione del paesaggio urbano.
Il programma sonoro proseguirà con una tavola rotonda a cura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, in programma sabato 1° novembre alle 15.30 nell’Area Talk: “Sound Art e Risonanze Urbane: città come spazio politico”. Allo stand n.48 sarà inoltre presentato un omaggio al MPDS (Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier) Audio Archive, archivio composto da oltre 2600 file sonori di più di 200 artisti dagli anni Sessanta a oggi. In collaborazione con Zerynthia – Associazione per l’Arte Contemporanea OdV e l’Accademia di Roma, sarà esposta anche una selezione dal volume Sound Chronicles – Archivio Sonoro MPDS, a cura di Matteo Binci (ed. Quodlibet), sostenuto dal PAC2024 – Piano per l’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura.
Videoarte e nuove visioni digitali
In Area Talk saranno proiettate le opere vincitrici della call “Digital-Craft Journey AI”: Le voyage dans la Lune? di Aleandro Sinatra (Accademia Albertina di Belle Arti di Torino), Sometimes it’s hard to connect di Demis Rosa (Accademia di Belle Arti di Firenze), GLOBAL THINK FORUM di Sara Caushaj (Accademia di Brera) e cAIfè di Eugenio Liotta e Rosario Orazio Caccamo (Accademia di Catania).
Il focus sulla videoarte si amplia con le proposte di Bloc Art Perù, Galleria Leòn, Febo e Dafne, Garage Fontana, Lusvardi Art Gallery, Solocontemporaneo, MAG – Magazzeno Art Gaze, Stay On Board Art Gallery e MA-EC, selezionate e curate da Carolina Ciuti.
Una festa per chiudere la fiera
A chiudere la XIV edizione sarà l’Official After Party di The Others, con la serata “Swing Circus is back in town”, in programma sabato 1° novembre alle 22 negli spazi di OFF TOPIC (via Giorgio Pallavicino 35, Torino).
L’evento, curato da Swing Circus, accoglierà il pubblico con sonorità vintage, groove dal vivo e l’energia dei Free Shots, seguiti dal The Sweet Life Djset. Ingresso ridotto per chi presenterà il biglietto della fiera.
Il board curatoriale 2025
Anche per il 2025, la direzione curatoriale di The Others Art Fair è affidata a Lorenzo Bruni, critico d’arte, curatore indipendente e docente di Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Firenze, che firma la direzione artistica della XIV edizione. Il board curatoriale riunisce figure provenienti da contesti diversi, a testimonianza della pluralità di sguardi e linguaggi che la fiera intende promuovere.
Caterina Angelucci, milanese, ha fondato nel 2021 la residenza per artisti Lido La Fortuna a Fano e nel 2023 ha pubblicato con Postmedia Books un volume dedicato al ruolo delle residenze d’arte. Dal 2024 è redattrice di Artribune, dove cura una rubrica sugli spazi emergenti e non profit, continuando a indagare le dinamiche che legano produzione artistica e contesto territoriale.
Carolina Ciuti, con base a Madrid, si occupa di sperimentazioni legate al linguaggio video. Dopo aver diretto fino al 2022 la fiera LOOP a Barcellona, oggi guida Exibart España (exibart.es) e collabora con il centro KBr Fundación MAPFRE. Le sue pubblicazioni includono saggi per Mousse Publishing e RAM Editions.
Lýdia Pribišová, curatrice e critica slovacca, vive a Bratislava. È stata curatrice del Padiglione Slovacco alla 60ª Biennale di Venezia (2024) e fa parte del team di Trenčín Capitale Europea della Cultura 2026. Dal 2020 al 2024 ha lavorato alla Kunsthalle di Bratislava e, dal 2006, collabora con Flash Art Czech & Slovak Edition, di cui è caporedattrice dal 2015.
Elisabetta Roncati, milanese, fonda nel 2018 Art Nomade Milan, blog nato per raccontare l’arte con un linguaggio accessibile e inclusivo, con particolare attenzione alla produzione tessile, africana e islamica. È volto televisivo e radiofonico, autrice di contenuti digitali per varie testate e di libri tra cui Arte Queer (Rizzoli, 2023).
Insieme, i membri del board curatoriale delineano una visione aperta e internazionale, capace di intrecciare ricerca teorica, sperimentazione visiva e nuove forme di partecipazione culturale.



