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Un nuovo Presidio Slow Food in Calabria: la ‘Pruna di Frati’ di Terranova Sappo

La “Pruna di Frati” di Terranova, un frutto di raffinata dolcezza e delicatezza, trae le sue radici dal lavoro dei monaci benedettini celestini del convento di Terranova Sappo Minulio, situato a quaranta chilometri da Reggio Calabria. Nel ‘500, questi monaci selezionarono questo ecotipo specifico e promossero la coltivazione del pruno. Ancora oggi, tra le rovine del convento, si possono trovare alcune di queste piante.

Questo prugno produce susine che, come descritto nel 1691 da padre Giovanni Fiore da Cropani nel suo libro “Della Calabria Illustrata”, sono “molto nobili e delicate”. I frutti, che al momento della maturazione passano da un colore verde-giallastro a un rosso-violetto, sono caratterizzati da una buccia sottile e una forma allungata. Sono inoltre ricoperti da uno strato di pruina che li protegge dagli agenti patogeni. Come sottolinea Francesco Saccà, referente del Presidio Slow Food, queste susine sono dolci ma non stucchevoli, con un piacevole tocco di acidità. La loro peculiarità risiede nella facilità con cui il seme si separa dalla polpa: basta un morso.

Sei produttori aderiscono al Presidio e coltivano complessivamente circa 7 ettari, come spiega Daniele Molina, referente dei produttori. La produzione è limitata: in media, un ettaro ospita 350 piante. Questi terreni terrazzati, situati tra i 300 e i 400 metri di altitudine, sono aree che oggi soffrono di spopolamento e dove la coltivazione di piante da frutto ha sempre avuto un obiettivo specifico: ottimizzare le risorse disponibili. La pianta del pruno è rustica, ben adattata ai terreni argillosi e non richiede particolari trattamenti. I frutti maturano a fine luglio e la raccolta si svolge in un periodo di quindici, venti giorni al massimo. Come prosegue Molina, i frutti freschi si conservano per circa una settimana, dopodiché vengono essiccati o trasformati in confettura per la preparazione delle tradizionali crostate.

I Pruna di Frati di Terranova sono molto apprezzati sul territorio”, conclude Saccà. Nei tre comuni di Terranova Sappo Minulio, Molochio e Varapodio, quasi tutti possiedono qualche pianta nei loro terreni. Sebbene l’area sia nota principalmente per gli agrumi e le olive, anche il susino riveste un ruolo importante. Il riconoscimento come Presidio Slow Food rappresenta uno strumento di salvaguardia: per evitare che questa coltivazione venga abbandonata e persa, deve rappresentare una fonte di reddito per i produttori.

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