Nel cuore del Soave, continuano le esplorazioni enologiche di Graziano Prà. Il vignaiolo di Monteforte d’Alpone (VR) presenta Wild, il suo primo Soave DOC Classico che nasce da lieviti indigeni e fermentazione spontanea. Wild è il fratello “selvaggio” di Otto, prima e storica etichetta con cui Graziano esordì nel mondo del vino nel 1983, ancora oggi la più ampia produzione dell’azienda. All’inizio dell’anno è stato presentato nella versione dedicata alle quaranta vendemmie di Graziano, con una veste inedita raffigurante un colorato prato fiorito.
Il richiamo a Otto si ritrova fin dall’etichetta. Il vino è infatti dedicato all’amato Border Collie di Graziano, illustrato nel lato sinistro dell’etichetta come se stesse sgattaiolando via per lasciare il posto a Wild.
La nuova bottiglia nasce da uve garganega in purezza provenienti dalla UGA Ponsara. Questo cru è caratterizzato da un suolo molto scuro, basaltico, tipico dei suoli vulcanici del Soave, e da un clima particolarmente fresco, poiché si trova in una valle riparata a nord dai rilievi della UGA Foscarino e a sud dalla UGA Froscà. La vinificazione avviene utilizzando solo lieviti indigeni, naturalmente presenti sulla buccia degli acini, e una conseguente fermentazione spontanea. Questa scelta permette di racchiudere in Wild il carattere vulcanico delle terre del Soave da cui proviene, in perfetta armonia con la genuina valorizzazione del terroir che Graziano Prà persegue da oltre quarant’anni, dando vita a vini puliti, eleganti e gastronomici.
Wild si presenta come un vino dal colore giallo paglierino, con sentori spiccatamente fruttati che ricordano i fiori di campo, la mandorla e la mela gialla. All’assaggio, si ritrovano subito i caratteri tipici dei vini da suolo vulcanico, con una spiccata freschezza minerale e una decisa sapidità che lo rendono perfetto per aperitivi con salumi e formaggi freschi, ma anche con crudi di pesce, zuppe, risotti leggeri e secondi di pesce alla griglia.
Come per le sue altre etichette – ad esclusione di Amarone e Valpolicella Ripasso, in cui da disciplinare non è consentito – Graziano Prà ha scelto di usare anche per Wild il tappo a vite, chiusura ideale per garantire la qualità del vino nel corso del tempo, valorizzandone la longevità e permettendogli di riflettere le peculiarità del terroir e dell’annata.