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Tra le colline del Monferrato: la famiglia Sartirano fa rinascere Tenuta La Fiammenga

La famiglia Sartirano ha riportato in vita la storica cantina di Cioccaro di Penango, nell’Astigiano, con i suoi trenta ettari di vigne e terreni coltivati secondo metodi biologici. Grazie all’iniziativa dei cugini Paolo e Guido Sartirano, la Tenuta La Fiammenga sta vivendo una nuova fase di rilancio. Situata ai confini del Monferrato, la cantina si estende su 25 ettari di vigneti, tutti gestiti con pratiche biologiche. I Sartirano, rappresentanti della quarta generazione di produttori vinicoli, stanno espandendo le attività familiari oltre le Langhe, dove già gestiscono la cantina Sansilvestro e l’azienda agricola Costa di Bussia Tenuta Arnulfo

«È stato amore a prima vista», raccontano Paolo e Guido parlando dell’acquisto dei vigneti. La loro visione è chiara: recuperare e valorizzare i vigneti e, al contempo, ristrutturare la cascina per renderla un luogo accogliente.

Il nome La Fiammenga deriva da Pietro Jescot, mercante di tele originario delle Fiandre, che alla fine del 1500 divenne proprietario della tenuta di Cioccaro di Penango. Jescot instaurò un forte legame con artisti locali come Guglielmo Caccia, noto come “il Moncalvo“, e i fratelli De Wespin, artefici della Cappella del Paradiso nel Santuario di Serralunga di Crea.

L’influenza culturale di Jescot, intrecciata con l’arte fiamminga, si radicò profondamente nel territorio. Nel 1596, Theodora, figlia di Caccia, fu battezzata con Jescot come padrino, segnando l’inizio di una storia che univa arte e commercio. La Tenuta si affermò così come un luogo di convergenza tra la viticultura e l’arte, dove queste due passioni convivono e si influenzano reciprocamente.

La collaborazione tra Jescot e gli artisti locali, testimoniata da documenti e racconti, ha creato una narrazione che ancora oggi è parte integrante dell’identità del territorio.

Con la famiglia Sartirano è iniziata una nuova fase per La Fiammenga. Forti della loro esperienza nel settore vinicolo piemontese, i Sartirano hanno avviato un progetto che, pur guardando al futuro, non dimentica l’eredità del passato. La Tenuta è stata oggetto di un ampio progetto di reimpianto dei vigneti, con un’attenzione particolare alla produzione di vini che riflettano l’essenza del Monferrato.

La Tenuta Fiammenga si estende su una superficie complessiva di 30 ettari, interamente coltivati in regime biologico, situati nel cuore del Monferrato. Di questi, 25 ettari sono dedicati alla coltivazione della vite, con una parte già produttiva e altre aree in fase di reimpianto. La scelta delle varietà vinicole riflette la lunga tradizione vitivinicola della zona, con l’attenzione rivolta a vitigni autoctoni come Barbera, Grignolino e Freisa, affiancati da uve di respiro internazionale quali Cabernet, Merlot, Sauvignon, Chardonnay e Pinot Nero. Queste varietà convivono, dando vita a un dialogo armonioso tra la storia del territorio e una visione più aperta e globale, capace di valorizzare sia le radici locali che le influenze esterne.

La famiglia Sartirano ha affidato all’agronomo Carlo Arnulfo uno studio approfondito sui terreni della tenuta, volto a comprenderne le caratteristiche uniche e il potenziale per la viticoltura. Arnulfo ha evidenziato come la Fiammenga si trovi al centro di una complessa formazione geologica risalente a epoche molto antiche, nello specifico tra lo Zancheliano e il Piacenziano, che risalgono a milioni di anni fa. Questa particolarità geologica si riflette in una varietà di suoli che include marne, argille azzurre e sabbie d’Asti, ciascuna delle quali contribuisce a creare un microambiente ideale per la vite.

Il suolo della tenuta è caratterizzato da una successione di strati di diversa composizione: marne calcaree, sabbie e argille si sovrappongono e si mescolano, offrendo alla vite un terreno ricco ma equilibrato. Arnulfo afferma: «La presenza di marne, indispensabile per la ritenzione idrica, e di sabbie, che permettono una migliore penetrazione delle radici, garantisce una crescita ottimale della vite e contribuisce a donare ai vini caratteristiche di mineralità e sapidità». La configurazione del terreno, inoltre, spinge le radici a svilupparsi in profondità, alla ricerca di nutrienti, creando condizioni favorevoli per la pianta, anche in contesti di stress climatico.

Le colline su cui si estende la tenuta, grazie alla loro forma sinuosa, offrono una varietà di esposizioni solari che vanno da sud-est, più fresche, a sud-ovest, gradualmente più calde, passando per il più esposto versante meridionale. L’altitudine, che varia tra i 230 e i 270 metri sul livello del mare, assicura una buona ventilazione e una significativa escursione termica tra giorno e notte, elemento fondamentale per la qualità dei vini prodotti.

La produzione vinicola è frutto di un processo attento, mirato a valorizzare al massimo le potenzialità delle uve coltivate. Uno degli elementi distintivi è la tecnica della ‘vinificazione materica‘, un metodo ideato da Paolo Sartirano, che si focalizza su una lavorazione lenta e rispettosa delle caratteristiche intrinseche delle uve.

Questa tecnica prevede l’utilizzo di tonneaux da 500 litri, che permettono una fermentazione prolungata e un contatto duraturo tra il mosto e le bucce. Durante questa fase, la lunga macerazione consente di estrarre in modo completo aromi, colore e tannini, elementi che conferiscono ai vini una struttura ricca e complessa. Il risultato è un vino che si distingue per le sue qualità organolettiche e per una percezione tattile piena e avvolgente.

Sartirano si ispira alla tradizione del Monferrato della vinificazione a cappello sommerso, un metodo antico che prevede una lunga macerazione delle bucce sotto il mosto per massimizzare l’estrazione di elementi preziosi. Grazie a questo approccio, i vini della tenuta si arricchiscono di una gamma di aromi e sapori che parlano del territorio, della sua storia e delle sue particolari condizioni pedoclimatiche. Ogni bottiglia è il frutto di un’attenta combinazione di fattori naturali e umani, che si riflette in un prodotto capace di raccontare il legame profondo tra la vite e il terreno in cui affonda le radici.

La cura meticolosa posta in ogni fase della lavorazione, dalla vigna alla cantina, consente alla Tenuta Fiammenga di produrre vini che si distinguono per la loro complessità e la loro capacità di esprimere appieno le potenzialità delle varietà coltivate. Ogni annata è il risultato di un perfetto equilibrio tra le condizioni climatiche, la natura dei suoli e la maestria dell’uomo, che interviene con discrezione per valorizzare quanto la terra offre.

Progetto Terre Emerse: il Fossile 3 – La Coda di Balena

Tra i filari si trova la scultura “Coda di Balena“, opera dell’artista Giorgia Sanlorenzo. Questa struttura in ferro sembra emergere dal terreno, ricordando l’antica presenza del mare su queste colline.

La scultura, situata su una collinetta, richiama un tempo in cui il mare copriva queste terre, lasciando tracce fossili che ancora oggi raccontano la storia del territorio. L’opera si staglia nel paesaggio, creando un contrasto suggestivo e offrendo un panorama affascinante al tramonto, con la sagoma della balena che si fonde con l’ambiente circostante.

Tenuta Fiammenga

  • Anno di fondazione: 1596
  • Proprietari: Paolo e Guido Sartirano
  • Consulente agronomico: Carlo Arnulfo
  • Consulenti enologici: Marco Martino e Paolo Sartirano

Territorio

  • Regione: Piemonte, Monferrato
  • Ettari di vigneto: 25

Vini

  • DOCG: Pajon Barbera d’Asti Superiore
  • DOC: Emersa Freisa d’Asti, Jescot Piemonte Grignolino, Montecenere Monferrato, Monor Piemonte (Chardonnay e Sauvignon Blanc), Centoventimesi Piemonte Pinot Nero Brut Metodo Classico

Certificazioni: Biologico
Produzione: 40.000 bottiglie (potenziale fino a 200.000)

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