Nell’autunno del 2024, L’Astemia Pentita (Barolo, CN) intraprende una nuova fase del suo percorso, segnando una svolta significativa con il cambio del nome, che diventa semplicemente L’Astemia. Contemporaneamente, l’azienda ha completato la conversione biologica di tutti i suoi vigneti. Anche l’aspetto delle bottiglie è stato rinnovato, mantenendo uno stile distintivo. La figura dell’enologo è cambiata, affidando lo sviluppo delle caratteristiche sensoriali del vino a un nuovo professionista. Tra gli obiettivi aziendali c’è un incremento della produzione: dalle attuali 70.000 bottiglie annue, l’azienda punta a raggiungere le 150.000 entro la vendemmia 2029, mantenendo invariati gli elevati standard di qualità che l’hanno resa famosa. «La nostra è una sfida continua – afferma Sandra Vezza, titolare e fondatrice –, ma è nel nostro DNA puntare sempre più in alto, senza perdere la nostra identità e il legame con queste terre».
Il nuovo nome, adottato spontaneamente dai consumatori nel corso degli anni, riflette un naturale processo di crescita, segno di maturità e affinità con il proprio pubblico, senza rinunciare alle radici che hanno reso celebre la cantina. «Ironico, originale, provocatorio, L’Astemia Pentita è un marchio nato da una scelta di inclusività, che invita a visitare la cantina anche per esperienze sensoriali, culturali e gastronomiche» spiega Sandra Vezza. Il nome stesso trae origine dall’esperienza personale della fondatrice, astemia, che non può degustare il vino che produce. «La mia passione è passeggiare tra i vigneti, assaporandone i profumi e i colori. L’Astemia Pentita è una dichiarazione d’amore per la mia terra e la mia famiglia, a cui devo la mia conoscenza delle viti, tramandata da mio nonno».

Con la transizione biologica di tutti i vigneti, L’Astemia ha rafforzato il suo impegno per la sostenibilità e la tutela del territorio. Questo percorso, iniziato quattro anni fa e conclusosi nel 2023, consentirà di produrre vini interamente biologici a partire dalla vendemmia 2024, segnando un passo importante verso una viticoltura più consapevole e attenta all’ambiente. L’obiettivo è valorizzare il territorio non solo attraverso la qualità del vino, ma anche riducendo l’impatto delle pratiche agricole, offrendo un prodotto in sintonia con la natura e l’etica aziendale.
Un altro importante cambiamento riguarda la scelta del nuovo enologo, Gianpiero Gerbi, che collaborerà con una squadra rinnovata in cantina e nella direzione commerciale. L’azienda sta inoltre rinnovando la sua gamma di vini, tra cui spiccano il Barolo DOCG e i cru di Cannubi e Terlo, vinificati in purezza. Due versioni di Barbera, una fresca e profumata e una più strutturata, si aggiungono alla gamma grazie a un affinamento prolungato in botte. Novità assoluta è il metodo classico Alta Langa DOCG “Charley”, uno spumante a base di Chardonnay e Pinot Nero, affinato 36 mesi sui lieviti, che verrà prodotto a partire dalla vendemmia 2024.
L’estro creativo di L’Astemia si esprime anche in produzioni limitate, come il nuovo Viognier fermentato in tonneaux di rovere francese o il Langhe Rosato a base Nebbiolo. Tutti i vini provengono esclusivamente dalle vigne di proprietà, garantendo il controllo su ogni fase della produzione.
«L’azienda è a un punto di svolta grazie alla maturità raggiunta negli ultimi anni. Puntiamo a una produzione di 150.000 bottiglie entro il 2029, ampliando i nostri vigneti di altri 10 ettari, che si aggiungeranno ai 17 attualmente in produzione» afferma Marco Cossaro, nuovo direttore commerciale. La crescita principale riguarderà in particolare il metodo classico.
Nel rispetto del suo carattere distintivo, la nuova produzione si presenta in una bottiglia dal design rinnovato, più leggera e funzionale, mantenendo l’equilibrio estetico che ha caratterizzato l’azienda sin dagli inizi.
«La nostra prima vendemmia risale al 2010. Da allora abbiamo continuato a studiare e migliorare, collaborando con i nostri vigneti. Abbiamo unito il meglio del passato con le tecnologie del futuro per catturare in ogni calice la magia di queste colline», conclude Sandra Vezza. «Il nostro impegno è produrre vino artigianale di alta qualità, che valorizzi il territorio e la varietà delle uve».
Con questa visione, L’Astemia continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama vinicolo, dove ogni bottiglia è frutto di una profonda connessione con la terra di Langa.

L’Astemia in numeri
- 2010: Prima annata di vinificazione
- 15 etichette: Espressione del vigneto, che racchiudono l’essenza di un territorio unico al mondo
- 400 mq: Wine shop e sala degustazione
- 4.000 mq: Cantina produttiva sotterranea
- 17 ettari vitati nei comuni di Monforte d’Alba e Barolo. Entro il 2029, è previsto un ampliamento fino a 27 ettari
- 2 MGA (Menzione Geografica Aggiuntiva): Terlo e Cannubi
- 70.000: Bottiglie prodotte annualmente
- 15.000: Bottiglie di Barolo prodotte annualmente
- 15 etichette in portfolio: 8 rossi, 5 bianchi, 1 rosato, 1 bollicina
- Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Nascetta: Uve autoctone coltivate
- Sauvignon Blanc, Pinot Nero, Riesling e Chardonnay: Uve internazionali coltivate
- 20%: Vendite nei mercati esteri
- 10.000: Visitatori annui