Domenica 17 novembre 2024, Michele Antonio Fino ha presentato il suo nuovo libro, “Non me la bevo” (Mondadori Editore), in dialogo con Nicola Barbato. L’incontro ha approfondito le tematiche di un’opera che sfida convinzioni radicate nel mondo del vino, invitando i lettori a riflettere su quanto il marketing e le narrazioni abbiano influenzato la percezione di questa bevanda.
Con uno stile accessibile e diretto, Fino esplora temi che spaziano dalla produzione vinicola alla comunicazione, passando per l’evoluzione delle tecniche di vinificazione e la lettura critica delle etichette. L’autore svela come il vino, lungi dall’essere un prodotto statico, sia in realtà il risultato di un processo in costante trasformazione.
La questione del “vino naturale” emerge come una riflessione interessante nel libro. Fino argomenta che questa categoria non è necessariamente più genuina o salutare rispetto ai vini trattati. Al contrario, sottolinea come dietro tale etichetta si celi spesso un’abile strategia di marketing, capace di sfruttare l’attrattiva di termini come “naturale” per influenzare le scelte dei consumatori.
Un’altra tematica affrontata con profondità è quella del “vino contadino“. Partendo dagli scritti di Mario Soldati, che celebrava i vini non commerciali, e Luigi Veronelli, che promuoveva la produzione diretta da chi coltiva la vigna, Fino riflette su come questo concetto si sia evoluto fino a diventare una risposta simbolica alle dinamiche della globalizzazione, evidenziando il rischio di stereotipi e generalizzazioni legati a questa definizione.
Un aspetto pratico del libro è l’attenzione alla lettura delle etichette. Spesso trascurate, queste forniscono informazioni fondamentali per comprendere il prodotto e orientarsi tra le offerte sul mercato. Con una guida chiara e dettagliata, Fino aiuta i lettori a districarsi tra i numerosi dati riportati, promuovendo un approccio più informato e consapevole al consumo del vino.
L’autore pone anche l’accento sulle tecniche di degustazione, sottolineando come apprezzare un buon bicchiere non si limiti a un piacere istantaneo, ma coinvolga conoscenze che vanno dalla comprensione dei terreni alla cultura delle cantine.
L’obiettivo principale di “Non me la bevo” è quello di incoraggiare i lettori a sviluppare uno sguardo critico. Invita a superare le narrazioni preconfezionate e a riscoprire il vino per ciò che realmente è: una bevanda dalla lunga tradizione, ma anche un prodotto in evoluzione, da vivere con piacere e consapevolezza, considerando che il suo consumo, come quello di altre bevande alcoliche, può comportare rischi per la salute.
Questo libro è una lettura ideale per chi ama il vino, che si tratti di esperti o semplici appassionati, e rappresenta un compagno prezioso per orientarsi in un panorama sempre più complesso e ricco di suggestioni.




