Dal 23 al 25 febbraio 2025, BolognaFiere ospiterà nuovamente la Slow Wine Fair, un evento organizzato in collaborazione con Slow Food. Questo appuntamento nasce dall’esperienza trentennale di BolognaFiere nel settore del biologico, con il progetto SANA, e dall’impegno storico di Slow Food sui temi della biodiversità, sostenibilità ambientale ed equità sociale. L’edizione 2025 si arricchisce con la presenza della 36ª edizione di SANA, che debutta nella sua nuova formula: SANA Food.
Domenico Lunghi, Direttore Manifestazioni Dirette Food & Beverage di BolognaFiere, sottolinea l’importanza dell’integrazione tra le due manifestazioni: «L’incontro tra Slow Wine Fair e il nuovo format di SANA Food rappresenta un evento fondamentale per la business community del biologico. SANA è stata per 35 anni il punto di riferimento per l’alimentazione biologica in Italia e, dal 2025, a questa offerta si affiancheranno 500 produttori di vino biologico e biodinamico. I visitatori specializzati, ma anche un pubblico più ampio, avranno accesso a proposte di alto livello sia nell’ambito alimentare che in quello enologico e del beverage».
Un altro elemento centrale sarà l’internazionalità: grazie alla collaborazione con ICE e alla concomitanza dei due eventi, BolognaFiere prevede un significativo incremento dei visitatori esteri. «Stimiamo l’arrivo di oltre 300 buyer stranieri, con un aumento del 50% rispetto alla precedente edizione della Slow Wine Fair. Oltre al consolidamento della partecipazione dal Nord Europa, Nord America e Canada, quest’anno avremo nuove presenze dalla Cina e dal Giappone», ha aggiunto Lunghi.
L’evento sarà arricchito anche dall’Aperitivo Sano / Bio / Sostenibile, che unirà l’ampia selezione di vini e distillati della Slow Wine Fair con i cibi biologici e sostenibili di SANA Food.
Sul fronte ambientale, la Slow Wine Fair 2025 mira a essere un modello di sostenibilità. Lunghi ha spiegato alcune delle iniziative in programma: «Tra gli obiettivi ci sono l’adozione di sistemi di illuminazione LED e la riduzione dei consumi energetici nei padiglioni, l’assenza totale di moquette, l’utilizzo di materiali modulari per facilitare il riuso e il riciclo, e una gestione efficiente dei rifiuti, con quasi il 100% raccolto e avviato al recupero».
La quarta edizione della Slow Wine Fair amplia la riflessione sull’impatto ambientale del vino, considerando non solo le tecniche di coltivazione o le pratiche in cantina, ma anche aspetti legati alla produzione, al packaging e alle strategie di marketing. Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia, mette in evidenza l’importanza degli imballaggi, come il vetro, nel determinare l’impronta ecologica di un’etichetta. «Gli imballaggi contribuiscono in modo significativo all’impatto ambientale, più delle tecniche di coltivazione o delle pratiche in cantina, soprattutto in termini di energia utilizzata per produrre le bottiglie e per il loro trasporto. Spesso, però, noi cittadini li consideriamo solo per la loro capacità di rendere un prodotto riconoscibile sugli scaffali».
Varazi propone un appello ai produttori: «L’edizione 2025 della Slow Wine Fair vuole invitare a riconoscere pari dignità a tutti i vini, frutto delle stesse pratiche agronomiche e garanzia della stessa qualità, da quelli confezionati in bag-in-box a quelli in bottiglia. Un messaggio rivolto anche a consorzi, associazioni di settore, critica enologica e operatori affinché si concentrino sui valori intrinseci del vino, raccontandolo nella sua essenza senza inutili sovrastrutture che rischiano di confondere i consumatori».
Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition, sottolinea come questa edizione rappresenti la piena realizzazione della visione originale: «La Slow Wine Fair sta raggiungendo la fisionomia che avevamo immaginato fin dall’inizio. È una fiera caratterizzata da un’altissima qualità dei vini presentati, grazie a una selezione rigorosa, senza precedenti nel panorama fieristico, che BolognaFiere ha avuto il coraggio di portare avanti».
Un altro elemento distintivo è l’omogeneità delle aziende partecipanti. «La maggior parte delle cantine è certificata biologica e tutte seguono il processo produttivo dalla vigna alla bottiglia, rispettando i principi del Manifesto del vino buono, pulito e giusto, che esclude il diserbo e diversi prodotti di sintesi chimica. Questa qualità omogenea è la chiave del successo di pubblico che la Slow Wine Fair sta registrando: buyer e professionisti la considerano il luogo ideale per scoprire nuove etichette o arricchire la propria offerta con vini di eccellenza».
Anche per gli appassionati, l’evento offre un’esperienza coinvolgente. «La domenica i padiglioni sono gremiti di visitatori che trovano nella fiera una grande opportunità di incontro: ogni vino è servito direttamente dal produttore, creando un dialogo diretto e un momento di conoscenza che arricchisce profondamente l’esperienza», conclude Gariglio.
La prossima edizione della Slow Wine Fair si svolgerà per la prima volta in concomitanza con SANA Food, un evento dedicato al settore Horeca, considerato uno dei principali canali per la vendita di vino biologico. Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, evidenzia l’importanza di questa novità: «Questo appuntamento vuole essere un punto di riferimento per valorizzare la produzione biologica italiana e promuovere un’agricoltura orientata al benessere del nostro ecosistema. Con 136mila ettari di vigneti coltivati con metodo biologico, quasi 30mila operatori dedicati e oltre il 20% della viticoltura nazionale in regime bio, l’Italia si posiziona tra i leader mondiali nella produzione di vino biologico».
Mammuccini sottolinea il valore del vino biologico italiano: «Le etichette bio e biodinamiche italiane si distinguono per l’identità territoriale delle denominazioni d’origine e per la sostenibilità certificata. Questa combinazione è fondamentale per la tutela del suolo, della biodiversità e per contrastare il cambiamento climatico. Nel 2023, le vendite di vino biologico Made in Italy hanno raggiunto un giro d’affari di 57,5 milioni di euro, registrando una crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente. È fondamentale sensibilizzare i cittadini sull’importanza di scegliere prodotti biologici e sostenibili, che rispettano il pianeta e offrono una prospettiva migliore per le giovani generazioni».
Marcello Gentile, dell’Ufficio Agroalimentare e Vini di ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha espresso soddisfazione per il ruolo di ICE nella manifestazione: «Abbiamo creduto nella Slow Wine Fair fin dalla prima edizione, sostenendola come una fiera fondata su un’idea valida e con partner altamente affidabili». Gentile ha inoltre sottolineato il valore della collaborazione tra Slow Wine Fair e SANA Food: «Questa sinergia amplifica le opportunità per gli espositori di accedere ai mercati internazionali. Ad esempio, ICE facilita la partecipazione di oltre 150 dei 300 buyer previsti per entrambe le manifestazioni».
Infine, Gentile ha ribadito l’importanza del tema della sostenibilità, non solo nella produzione ma anche nel packaging: «La sostenibilità del confezionamento è essenziale per trasmettere che la qualità del vino non deriva da elementi accessori, ma dalla cura con cui viene prodotto. È questo approccio a fare la differenza per il successo delle imprese agroalimentari».
Tutto il bello della Slow Wine Fair
Rita Babini, vignaiola di Ancarani e segretaria nazionale di FIVI, sottolinea come il pubblico della Slow Wine Fair sia perfettamente in linea con quello che la sua cantina desidera raggiungere: «La nostra vicinanza geografica a Bologna è sicuramente un vantaggio, ma va detto che la Slow Wine Fair sta consolidando un’apertura nazionale e internazionale sempre più significativa. Questo vale sia per le cantine coinvolte sia per il pubblico, composto da appassionati e professionisti del settore. Si tratta di un pubblico che comprende e condivide la filosofia dell’evento e dei vini selezionati. Quest’anno, il tema scelto ci offre anche l’opportunità di evidenziare il packaging, illustrando le scelte che molte cantine stanno già adottando. Per noi, i vini quotidiani in bag-in-box e quelli di fascia più alta in vetro non sono in contrasto, ma complementari: rispondono a esigenze diverse, mantenendo gli stessi standard qualitativi. Una volta che si inizia a bere bene, sia nella quotidianità che nelle occasioni speciali, non si torna indietro».
Luca Sarais, che guida da 30 anni Cantine Isola nel quartiere Chinatown di Milano ed è portavoce di Vinarius, evidenzia l’importanza della Slow Wine Fair per i professionisti: «Questa fiera ha un grande valore culturale. Permette di dialogare con produttori selezionati, che seguono una filosofia precisa, e di partecipare a conferenze e masterclass pensate per un pubblico diversificato. È uno spazio di confronto e crescita, dove sia i professionisti che gli appassionati possono portare il loro contributo. Da eventi come questo nascono spunti interessanti per rinnovare il proprio lavoro, cogliendo stimoli utili a un’evoluzione personale e professionale».
Iacopo di Teodoro, importatore di vini negli Stati Uniti con Artisanal Cellars e Lucidity Wine Merchant, mette in evidenza le opportunità di business offerte dalla Slow Wine Fair: «Il panorama fieristico negli Stati Uniti, e non solo, è piuttosto saturo. Per i professionisti è essenziale non sprecare tempo e sapere che ogni momento è stato ben speso. Ciò che cerchiamo è un’organizzazione efficace e una selezione di vini che rispecchino una filosofia chiara. Io lavoro con vini di territorio, certificati biologici, con un’identità forte e un prezzo giusto. In una fiera mi aspetto coerenza e qualità, e Slow Wine Fair risponde pienamente a queste aspettative».
Dalla salute del suolo al packaging del vino, passando per la logistica
Per tre giorni, BolognaFiere accoglie vignaioli, produttori, appassionati e operatori del settore – buyer, ristoratori, enotecari, importatori, distributori, cuochi, sommelier – per discutere del vino in linea con il Manifesto Slow Food del vino buono, pulito e giusto. Dopo il focus dell’edizione 2024 sulla salute del suolo, elemento chiave per la piena espressione di ogni vino, la quarta edizione della Slow Wine Fair amplia il dibattito, affrontando la sostenibilità del vino da ogni prospettiva.
Il confronto si concentra su temi centrali come il packaging, la logistica e le innovazioni adottate da produttori, consorzi e operatori per ridurre l’impatto ambientale della produzione vinicola. Questo processo richiede investimenti e apre a nuovi ritorni economici, delineando un settore in costante evoluzione. Non ci sono risposte definitive, ma esperimenti, soluzioni creative e collaborazioni efficaci che possono trasformare il panorama vinicolo.
La Slow Wine Fair diventa un punto di incontro per espositori, esperti, ricercatori, istituzioni, buyer, rappresentanti dell’Horeca e appassionati, con l’obiettivo di esplorare cosa significhi, oltre che essere “buono”, produrre un vino “pulito”. Questo confronto non si limita ai giorni della manifestazione, ma inizia con attività di formazione online pensate principalmente per operatori del settore, aperte anche al pubblico. Durante l’evento, dal 23 al 25 febbraio, il dibattito prosegue attraverso conferenze in presenza, creando uno spazio dinamico e inclusivo per discutere le sfide e le opportunità di un vino più sostenibile.
I numeri dell’edizione 2024
La Slow Wine Fair 2024 ha accolto l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition, una rete collaborativa che riunisce protagonisti del mondo del vino. L’evento ha visto la partecipazione di 1.000 espositori, tra cui circa 900 cantine (+25% rispetto al 2023), con oltre 500 realtà certificate biologiche, biodinamiche o in conversione, provenienti da tutte le regioni italiane e da 26 Paesi. Tra gli espositori internazionali, circa 170, si sono distinti i debutti di cantine da Giappone, Australia, Sudafrica, Svezia e Messico.
Più di 5.000 le etichette presenti al banco d’assaggio. L’affluenza ha registrato 12.000 ingressi, il 70% dei quali composto da operatori del settore, che hanno potuto esplorare una selezione di vini in linea con i valori del Manifesto per il vino buono, pulito e giusto. Migliaia gli incontri professionali tra cantine e operatori, supportati anche dalla presenza di 200 buyer internazionali, selezionati grazie alla collaborazione con ICE, MAECI e la piattaforma B2Match.
Slow Wine Fair 2025: conferme e novità
I vini
La prossima edizione vedrà circa 1.000 cantine espositrici dall’Italia e dall’estero distribuite in isole espositive organizzate per Paesi e regioni italiane. I vignaioli e i vigneron presenti si distinguono per aver sottoscritto il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto, impegnandosi a rispettare l’ambiente, il paesaggio e il terroir, a valorizzare le comunità agricole e a promuovere la biodiversità.
Amari e spirits
L’area dedicata agli spirits avrà un ruolo centrale, coinvolgendo il mondo della mixology con sezioni tematiche, tra cui quella dedicata agli amari. Qui si terrà la 5ª edizione della Fiera dell’Amaro d’Italia, organizzata in collaborazione con Amaroteca e ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia.
Lo spazio dedicato al caffè
Per la prima volta, la Slow Wine Fair ospiterà un’area dedicata alla Slow Food Coffee Coalition e al mondo del caffè. Caficoltori, torrefattori ed esperti guideranno i visitatori attraverso le caratteristiche di un caffè di qualità, insegnando a riconoscerlo, apprezzarlo e scegliere consapevolmente.
La novità dei sidri
Tra le novità del 2025 c’è anche uno spazio riservato ai produttori di sidro. Questa antica bevanda, ricavata dalla fermentazione del succo di mele, sarà al centro di riflessioni sul suo ruolo attuale in Italia e nel panorama globale. I visitatori avranno l’opportunità di degustare numerosi prodotti e scoprire la ricchezza culturale che il sidro rappresenta.
Buyer e Ho.re.ca.
Alla Slow Wine Fair 2025 sono già registrati circa 300 buyer e professionisti internazionali, che potranno partecipare per tutta la durata dell’evento. La piattaforma digitale B2Match offrirà un servizio di matching per facilitare incontri e opportunità di networking.
Il settore Ho.re.ca. sarà ampiamente rappresentato, grazie alla partecipazione della rete di ristoratori amici di Slow Food e delle Osterie d’Italia, presenti durante la manifestazione. La contemporaneità con SANA Food amplia ulteriormente le opportunità per gli operatori del settore. Grande attenzione sarà riservata agli importatori e distributori nazionali, il cui lavoro riflette la selezione di qualità proposta all’evento. Un altro punto centrale è l’esperienza decennale di Slow Food nei rapporti con le osterie italiane, che sarà uno dei temi principali della fiera. Inoltre, il lavoro di scouting degli operatori esteri sarà potenziato grazie alla collaborazione con ICE e agenzie specializzate.
Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow
Il premio, assegnato da una giuria di esperti e dal pubblico, celebra le migliori carte dei vini sia italiane che internazionali. L’edizione 2025 introduce nuove categorie territoriali e un riconoscimento dedicato al settore degli amari. È già possibile proporre la candidatura del proprio locale attraverso il form online dedicato.
Masterclass: il cuore dell’esperienza formativa
Anche nel 2025, le masterclass rappresentano un appuntamento imperdibile per appassionati e professionisti. Queste degustazioni guidate offrono un viaggio nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale, approfondendo le caratteristiche che rendono un vino buono, pulito e giusto. Le prenotazioni saranno presto disponibili online.
Gli eventi OFF della Slow Wine Fair
Ritorna il programma parallelo di eventi che, in contemporanea con la fiera, si svolgono nei locali di Bologna e dintorni. Con il lancio del sito ufficiale, tutte le realtà del territorio possono proporre la propria iniziativa per essere incluse nel programma ufficiale.
I partner della filiera vitivinicola
Un’area espositiva sarà dedicata alle aziende della supply chain, il cui lavoro è fondamentale per sostenere i produttori nell’adozione di metodi di produzione sostenibili. Attraverso macchinari, attrezzature, tecnologie e materiali innovativi, queste imprese offrono soluzioni per rinnovare il sistema agricolo e ridurre l’impatto ambientale del settore.
SANA Food: una novità assoluta
La grande novità del 2025 è la concomitanza con SANA Food, il nuovo concept dedicato alla sana alimentazione fuori casa. Con i suoi 10.000 visitatori attesi nel settore Food&Beverage, questa iniziativa arricchisce ulteriormente l’esperienza fieristica. L’ingresso al Padiglione 18, dove si svolge SANA Food, è incluso nel biglietto della Slow Wine Fair, creando un percorso di visita ancora più completo e coinvolgente.
Premio Slow Wine Fair Locale Green dell’Anno
Per la prima volta, la Slow Wine Fair è sponsor ufficiale del Barawards 2024, sostenendo il “Premio Slow Wine Fair Locale Green dell’Anno”.
Giunto alla sua decima edizione, il Barawards celebra l’eccellenza dell’ospitalità italiana nei bar, ristoranti e hotel. L’iniziativa è promossa da Bargiornale, Ristoranti, Dolcegiornale e Hotel Domani, testate del gruppo Tecniche Nuove, partner strategico di BolognaFiere.
La selezione dei candidati è affidata a un panel di esperti del settore dell’ospitalità, composto da bartender, baristi, chef, pasticceri, manager, consulenti ed esperti di comunicazione, con una particolare attenzione a innovazione ed eccellenza. Dopo una prima fase di votazione, saranno individuati 30 finalisti per ciascuna categoria. I vincitori, insieme alla top 10, saranno annunciati il 13 gennaio 2025 durante la Barawards Gala Night Party, che si terrà all’Alcatraz di Milano.
Patrocini e collaborazioni
La Slow Wine Fair beneficia del patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, del Comune di Bologna, della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Bologna e di Confcommercio Ascom Bologna.
L’evento è supportato da ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, da FederBio e FIPE.
Tra i partner figurano realtà come Amaroteca, ANADI – Associazione Nazionale Amaro d’Italia, Demeter e Drink Factory, con i main partner Reale Mutua e WinterHalter.
I partner tecnici includono Acqua S. Bernardo, Gruppo Asa, Bormioli Luigi, Decolab, Gai Macchine Imbottigliatrici, PEFC Italia, Pulltex e Gruppo Saida.
Infine, la manifestazione si avvale del supporto di numerosi media partner, tra cui Bar.it, Green Retail, Horecanews.it, I Grandi Vini, Italy Export, Luxury Food & Beverage Magazine, Premiata Salumeria Italiana, Radio Wellness e TecnAlimentaria Beverage Industry.