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Gilles Biassoni e il nuovo volto del bere al Caffè Nazionale di Arzignano (VI)

La riapertura del Caffè Nazionale nella storica piazza di Arzignano (VI) segna un momento importante per la città. Il locale, riportato alla vita dopo un attento intervento di recupero, è tornato a essere punto d’incontro e di socialità, aperto dalle sette del mattino fino a mezzanotte, sette giorni su sette.

All’interno di questo concept dinamico, il beverage riveste un ruolo centrale. La proposta food, calibrata su ogni fascia oraria, dialoga con una carta dei vini accessibile e curata, attenta ai piccoli produttori, al mondo del naturale e alla qualità delle etichette. Ma è dietro al bancone che si esprime la parte più identitaria del locale: una mixology vivace e colta, guidata da Gilles Biassoni, che affianca i grandi classici a creazioni sperimentali dal gusto contemporaneo.

La filosofia che anima il progetto del nuovo Caffè Nazionale è quella di offrire alle persone un luogo di aggregazione, forte nel legame che esprime con la piazza e con il territorio e capace di regalare benessere agli ospiti.” Così Andrea Poli e Marcello Galiotto presentano l’anima del locale. Un’idea che trova nel lavoro di Biassoni la sua traduzione liquida.

Gilles Biassoni

Trent’anni, carattere gentile e mente curiosa, Gilles Biassoni ha lasciato Milano da giovanissimo per costruire la propria strada in Veneto, dove ha trovato terreno fertile per crescere e confrontarsi con professionisti del settore. La sua miscelazione parte dai fondamenti classici ma li rilegge con una visione personale: contemporanea, sostenibile, attenta alla materia prima e al riutilizzo intelligente degli ingredienti.

Ogni cocktail nasce da una ricerca minuziosa sulle “bottiglie. La selezione supera le 350 etichette, spaziando da referenze essenziali a distillati di grande valore. L’obiettivo è accogliere ogni tipo di pubblico, mantenendo coerenza con l’identità del locale e smontando la soggezione che spesso accompagna i luoghi di grande fascino.

La carta drink, rinnovata ogni tre mesi, è concepita come un viaggio tra culture e continenti, con i piedi saldamente piantati nel territorio. L’attuale capitolo è dedicato all’Africa: un percorso sensoriale e culturale che attraversa ingredienti, storie e suggestioni. Restano i grandi classici – Vermouth, Bitter, Campari, Gin, Rhum, Whisky – ma trovano spazio anche prodotti locali, reinterpretati in chiave nuova.

Wiwa

Il Wiwa è un omaggio a Ken Saro-Wiwa, scrittore e attivista nigeriano, simbolo di giustizia sociale e resistenza culturale. Realizzato con soda all’ibisco ispirata alla bevanda Zobo, sciroppo di ananas bruciato e Bitter Rabbit veneto, regala una beva in continua evoluzione, capace di cambiare a ogni sorso.

Il Freeman, Negroni rivisitato, nasce invece dal mondo berbero della Mauritania. Latte di capra per evocare il lebem fermentato, Cynar e Campari chiarificati per alleggerire la texture, olio sacarum di ananas e liquore alla buccia di lime bruciato per un tocco agrumato e amaricante. Il risultato è un cocktail cremoso e luminoso, dal finale pulito ed elegante.

Gilles Biassoni e il nuovo volto del bere al Caffè Nazionale di Arzignano (VI)
Gilles Biassoni e il nuovo volto del bere al Caffè Nazionale di Arzignano (VI)

Chiude il Jebena, tributo alla cerimonia del caffè etiope. Un cold brew infuso direttamente nel Campari intreccia due amarezze, mentre l’orzata di ceci – base e guarnizione – offre un legame visivo e concettuale con l’ingrediente. Il distillato scelto è un Rhum bianco della Martinica, 50 gradi, per dare struttura e equilibrio a un after-dinner intenso, ricco di sfumature.

La miscelazione di Biassoni si distingue per la libertà e la visione. Non segue schemi rigidi ma si muove in spazi aperti, lasciando che la tecnica incontri l’istinto. “La ricchezza nasce dalla contaminazione di idee ed esperienze” ama ripetere, e nei suoi drink si percepisce proprio questo: una dimensione viva, in cui la mano del bartender imprime ritmo, calore e identità a ogni bicchiere.

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