Torino Wine Week fa il suo ritorno con il Salone di Naturalmente Vino 2022, che riunisce oltre 50 produttori italiani presso le OGR, Officine Grandi Riparazioni di Torino, all’interno degli spazi di Snodo. Questo primo festival dedicato ai vini naturali si propone di valorizzare e promuovere il lavoro di questi vignaioli, raccontare le loro storie, presentare le loro produzioni e condividere il loro legame con il terroir, evidenziando l’impegno e la fatica nel preservare la natura.
Ho partecipato all’evento domenica scorsa, notando un notevole afflusso di persone che ha reso l’area piuttosto affollata. Nel corso del pomeriggio, ho avuto l’opportunità di incontrare dieci produttori e assaporare i loro vini.
Ci siamo spostati nel Roero presso la tenuta Le More Bianche, fondata nel 2015 da Alessandro Bovio dopo 15 anni di consulenza per cantine. In particolare, desidero segnalare due vini di questa cantina: il Roero Arneis, Ironia 2021, fermentato in anfora con una breve macerazione sulle bucce (curiosità: ogni etichetta delle 6 bottiglie contenute nella cassa ha colori leggermente diversi) e il Roero San Bernardo 2019, le cui uve provengono dalla vigna più vecchia, con oltre 40 anni di età, e che affina in botti grandi e in ceramica.
Rappresentata con altre etichette da La Provinciale Bolgherese, abbiamo assaggiato Ai Confini del Bosco 2019 (Cabernet Sauvignon e Franc 50%, Merlot 50%), un Bolgheri rosso dell’azienda Mulini di Segalari. Avendo una predilezione per il petit verdot, ho degustato un eccellente Bolgheri Superiore Campo al Signore 2018, dell’azienda Campo al Signore, composto da Cabernet Sauvignon 50%, Merlot 40%, Petit Verdot 10%.
Tornando in Piemonte, e precisamente a La Morra in Langa, desidero segnalare la storica azienda Cascina Ballarin, ora divisa in due parti e rinominata Spirito Agricolo Gianni Ballarin. Tra le sue etichette più interessanti, spicca l’Amorvincit Langhe rosso 2021, composto da uve dolcetto, barbera e nebbiolo, e il classico Barolo di base, i Tre Ciabot 2018, sempre di alto livello (il termine “Tre Ciabot” indica che le uve provengono da 3 cru diversi: La Morra, Monforte d’Alba e Novello).