Allontanarsi dalla frenesia della città per immergersi nella suggestiva atmosfera della collina torinese è come ritrovare un angolo di paradiso. In questo scenario, si trova il Ristorante Giudice, un luogo che è al contempo tradizione e innovazione culinaria.
La sua ubicazione lo rende un’oasi per chi ama godersi il piacere di pranzare o cenare in tranquillità.
Il Ristorante Giudice ha rappresentato per anni il ristorante per eccellenza per i torinesi. Con il suo buffet di antipasti, ha accolto celebrazioni di nozze, feste e ogni tipo di evento, proponendo una cucina piemontese dall’indiscusso raffinato gusto.
Un vento di cambiamento ha attraversato queste mura circa sei anni fa, portando con sé una nuova visione culinaria. A guidare questa rivoluzione sono stati tre protagonisti: Carmelo, Marco e Diego. Insieme, hanno intrapreso un viaggio audace per riscrivere la storia del ristorante, trasformandolo in una cucina, basata sulla qualità delle materie prime e sulla maestria delle lavorazioni.
La cucina del Ristorante Giudice è un equilibrio armonioso tra tradizione e modernità.
Dopo esserci accomodati all’esterno, il nostro percorso ha avuto inizio con una piccola e deliziosa entree: sfogliatine con pomodorino e spinaci, servite con un bicchiere di vermouth e tonica. Un inizio fresco e leggero.
Il Polpo nel Panko con Crema di Avocado e Aglio Nero è stato il primo protagonista della serata. Un piatto sapientemente bilanciato tra croccantezza e morbidezza. Abbiamo degustato il metodo classico brut “Plus Noir” di Arnaldo Caprai in abbinamento.
Proseguendo con un’immancabile tradizione, ci è stato servito lo Steak Albese. Questo antipasto ha portato in tavola tutto il gusto e l’autenticità della cucina di Giudice. Abbiamo accompagnato il piatto con un calice di riesling “Ries” della Tenuta di Rocca de Giorgi – Conte Vistarino.
Il nostro viaggio ci ha poi portato nel mondo del Riso Carnaroli Cascina Veneria allo Zafferano e Liquirizia. Una pietanza dal carattere deciso, dove il riso carnaroli, è stato esaltato dalle sfumature aromatiche dello zafferano e dalle note intriganti della liquirizia. Il tutto accompagnato da un calice di Schiava di Elena Walch.
Irresistibili i “Plin BBQ“. Un mix sorprendente di sapori, dove la tradizione dei piemontesi plin si è unita all’aroma del barbecue. Come secondo, abbiamo gustato un tenero Sottofiletto di Vitello alla Paprika su Insalatina di Patate con Bernese, serviti con una barbera d’Asti “Galileo” Vigne dei Mastri.
Per il dolce, abbiamo fatto una deliziosa scelta: la Torta Saint Honoré. Abbiamo optato per un Sauternes Chateau Piada 2019 per accompagnarlo.
Il servizio di sala è una coreografia elegante, guidata con maestria da Diego, che sa come valorizzare ogni portata, dando risalto al piatto e alla sua essenza.
Ciò che colpisce di più è la loro perseveranza, il desiderio costante di migliorarsi e di andare sempre oltre, studiando nuove soluzioni e approfondendo le proprie competenze.













