La 19ª edizione di ArtVerona si è conclusa con un risultato molto positivo, ottenendo consensi sia da parte del pubblico specializzato che della critica. L’evento ha visto la partecipazione di 135 gallerie e 25 espositori tra artist-run space, spazi istituzionali ed editori. Hanno preso parte anche curatori nazionali e internazionali, mentre circa 10.000 collezionisti e operatori del settore sono stati invitati e 700 ospiti accolti in città. Questo ha evidenziato una forte partecipazione di appassionati e collezionisti d’arte moderna e contemporanea.
Numerose sono state le iniziative organizzate in città, realizzate grazie alla collaborazione con partner chiave di ArtVerona. La Fondazione Cariverona ha presentato la mostra “TOMORROWS – A Land of Water“, curata da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, mentre i Musei Civici di Verona hanno ospitato “Mario Merz. Il numero è un animale vivente“, a cura di Patrizia Nuzzo e Stefano Raimondi. Anche il Comune di Verona ha giocato un ruolo fondamentale con il progetto “Attraverso Veronetta“, che ha coinvolto molteplici realtà culturali locali.
Gli eventi organizzati hanno posto in evidenza non solo gli spazi espositivi della città, ma anche altre importanti realtà locali. Molto apprezzate le visite guidate, che hanno permesso agli ospiti di conoscere collezioni private normalmente non aperte al pubblico. Questa edizione ha dimostrato come ArtVerona continui ad espandere la sua portata e ad attrarre un pubblico sempre più ampio e interessato all’arte contemporanea.
Sotto la guida di Stefano Raimondi, al suo quinto e ultimo anno da direttore, e con la collaborazione della vicedirettrice artistica Elena Forin, ArtVerona ha confermato la sua vocazione a mantenere un livello qualitativo elevato sia nelle esposizioni che nei progetti collaterali. La fiera ha consolidato il suo rapporto con le imprese, le istituzioni e il tessuto culturale della città, continuando a rafforzare la propria presenza e rilevanza.
Le opere selezionate per questa edizione sono state attentamente scelte per garantire un alto livello di qualità e originalità. Guardando al futuro, ArtVerona proseguirà il suo percorso con nuove collaborazioni e iniziative mirate a favorire la crescita della manifestazione.
Secondo Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, «ArtVerona 2024 ha confermato la qualità delle proposte espositive e dei progetti collaterali, consolidando ulteriormente il legame tra la fiera, le imprese, le istituzioni e il tessuto culturale della città. Con la 19ª edizione, si conclude il mandato quinquennale del direttore artistico Stefano Raimondi. Veronafiere e tutto il team di ArtVerona lo ringraziano per il fondamentale contributo dato nel corso degli anni, che ha permesso di coinvolgere artisti di rilievo internazionale come Peter Halley, Giulio Paolini, Paola Pivi e Ugo Rondinone».
Veronafiere ha inoltre annunciato che la prossima direzione artistica di ArtVerona sarà selezionata da una commissione attraverso un bando, che verrà pubblicato a breve.
Tra i progetti più apprezzati di questa edizione, grande successo ha ottenuto il Red Carpet di Ugo Rondinone con l’opera “the rainbow brick road“. Quest’opera, promossa da ArtVerona in collaborazione con Aquafil S.p.A. e la società OBJECT CARPET GmbH, ha trattato il tema dei diritti civili in Italia. Il tappeto, completamente realizzato in fibre riciclate e collocato all’ingresso della fiera, ha catturato l’attenzione dei visitatori per la sua forte carica visiva.

I premi assegnati in questa edizione hanno visto la partecipazione di 16 diverse realtà, a partire dal fondo di Veronafiere “A Disposizione“, che ha aggiunto nuove opere alla propria collezione, composta ora da 25 pezzi. L’ingresso di nuovi partner ha ulteriormente sottolineato l’importanza del supporto concreto al lavoro degli artisti, in particolare in relazione al dialogo tra arte e mondo imprenditoriale.
Nel format Habitat, ArtVerona ha dato spazio a due progetti di particolare interesse: in fiera è stata esposta la collezione completa degli Zerbini di Fabio Mauri, realizzati tra il 1995 e il 2009, e presentati per la prima volta insieme grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri di Roma. Alla GAM Achille Forti, invece, è stata allestita la monografica dedicata a Mario Merz, visitabile fino al 30 marzo 2025. Questo progetto, nato in collaborazione con la Fondazione Merz di Torino, rappresenta un’importante occasione per approfondire lo studio del lavoro e del lascito artistico di Merz.