Una giornata interamente dedicata al Vermouth di Torino, un evento pensato per esplorarne la storia e le molteplici sfumature. Questo vino aromatizzato continua a conquistare appassionati e professionisti del settore.
Il 24 gennaio 2025, presso la sede dell’Associazione Italiana Sommelier Piemonte, produttori, esperti e curiosi si sono riuniti per un’esperienza all’insegna della scoperta e della degustazione. Fin dal mattino, i partecipanti hanno potuto assaggiare una selezione di etichette d’eccellenza, incontrare direttamente i produttori e approfondire le peculiarità di ogni variante. A rendere il percorso ancora più interessante, una serie di incontri tematici e conferenze.
Il Vermouth di Torino è un vino aromatizzato conosciuto nel mondo per la sua lunga tradizione e il forte legame con il Piemonte. Nato nel XVIII secolo ai piedi delle Alpi, venne apprezzato alla corte reale dei Savoia e si diffuse rapidamente grazie all’abilità dei liquoristi torinesi. Pionieri come Antonio Benedetto Carpano posero le basi di questa eccellenza, seguiti da marchi storici come Cinzano, Martini & Rossi, Gancia e Cora. Nel corso dell’Ottocento, Torino divenne il cuore dell’industria del vermouth, contribuendo alla sua fama internazionale.
Oggi il Vermouth di Torino viene prodotto seguendo un disciplinare che ne tutela l’autenticità. Si distingue per l’infusione di erbe e spezie selezionate nel vino base, tra cui l’Artemisia absinthium, che gli conferisce il suo caratteristico equilibrio tra dolcezza e note amaricanti. La classificazione avviene in base al colore (Bianco, Ambrato, Rosato o Rosso) e al contenuto di zucchero: extra secco o extra dry (meno di 30 g/L di zucchero), secco o dry (meno di 50 g/L), e dolce (più di 130 g/L).
La denominazione “Vermouth di Torino Superiore” identifica una categoria di eccellenza che rispetta criteri ancora più stringenti. Deve avere un titolo alcolometrico volumico effettivo non inferiore al 17% vol. ed essere prodotto con almeno il 50% di vino piemontese. Inoltre, l’aromatizzazione deve includere, oltre all’assenzio, altre erbe coltivate o raccolte in Piemonte. Questo standard garantisce una qualità elevata e un legame ancora più profondo con il territorio, rendendo il Vermouth di Torino Superiore un prodotto distintivo e raffinato.
Sin dal mattino, i visitatori hanno avuto l’opportunità di degustare una vasta selezione di Vermouth di Torino, incontrando direttamente i produttori e approfondendo le diverse caratteristiche di questo prodotto d’eccellenza. Il percorso di scoperta è stato arricchito da incontri tematici e conferenze, tra cui la presentazione dei dati di mercato da parte di Roberto Bava, presidente del Consorzio, e di Pierstefano Berta, direttore, che hanno evidenziato la crescita del settore e l’interesse sempre più forte del pubblico.











Durante il convegno principale, il Consorzio ha condiviso dati rilevanti riguardanti la produzione e la diffusione del Vermouth di Torino. Negli ultimi anni, si è registrato un incremento medio annuo del 24,7%, con una crescita esponenziale del mercato. Se nel 2018 il giro d’affari era di 32 milioni di euro, il 2024 si è chiuso con un fatturato di 172 milioni di euro, dimostrando l’appeal sempre più forte di questo prodotto a livello nazionale e internazionale. Anche la distribuzione ha subito un’evoluzione significativa: oggi il Vermouth di Torino è presente in 82 paesi con un totale di 7 milioni di bottiglie vendute. Il prezzo medio di vendita ha seguito la stessa tendenza: nel 2018 era di 17,92 euro, mentre nel 2025 ha raggiunto i 25,20 euro.
Un elemento distintivo di questa edizione è stata la collaborazione con il Comitato del Gianduiotto di Torino Igp, che ha permesso di valorizzare il binomio storico tra cioccolato e Vermouth di Torino. Otto aziende torinesi hanno presentato i loro prodotti, mettendo in evidenza come le note aromatiche di spezie ed erbe si sposino perfettamente con la cremosità del celebre cioccolato torinese.
Un altro momento di grande interesse è stato l’incontro dedicato alle applicazioni gastronomiche del Vermouth di Torino, con interventi di esperti del settore dolciario e culinario. Tra questi, Franco Ugetti, maestro pasticcere della storica Pasticceria Ugetti di Bardonecchia, e Guido Gobino, rinomato cioccolatiere, celebre per la produzione di cioccolato artigianale di alta qualità. Entrambi hanno illustrato il potenziale di questo vino aromatizzato non solo nei cocktail, ma anche nella preparazione di dolci e piatti gourmet. A moderare il dibattito sulla versatilità del Vermouth in cucina è stato Mauro Carosso, Presidente dell’Associazione Italiana Sommelier Piemonte, che ha evidenziato le possibilità di valorizzarlo nella ristorazione di alto livello.
L’evento ha offerto un’ampia panoramica sulle strategie future del Consorzio, che punta a consolidare il marchio IGP attraverso progetti di promozione, tutela della denominazione e valorizzazione dell’export. La forte presenza di giornalisti, operatori del settore e produttori conferma il ruolo di Torino come punto di riferimento per il Vermouth, riaffermando l’importanza di questo appuntamento per l’intero comparto.
L’affluenza e l’entusiasmo del pubblico confermano il ruolo centrale del Vermouth di Torino non solo come simbolo della tradizione piemontese, ma anche come elemento in continua evoluzione nel panorama enogastronomico internazionale. Il Consorzio guarda ora al futuro con nuovi progetti di promozione e tutela, consapevole dell’importanza di un prodotto che, da oltre due secoli, rappresenta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.















