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Rebarba Superiore 2021: la Barbera d’Asti che si affina tra le note di Vessicchio e le botti di Cantine Post dal Vin

A Rocchetta Tanaro, tra le colline del Monferrato astigiano, un’idea nata dall’incontro tra passione, istinto e sperimentazione sta riscrivendo le regole dell’affinamento del vino. Qui, il maestro Peppe Vessicchio, figura iconica della musica italiana e noto per la sua sensibilità musicale e per il suo spirito innovativo (oltre che per la sua presenza al Festival di Sanremo), ha abbracciato una sfida affascinante: usare le vibrazioni sonore per influenzare la maturazione del vino.

Rebarba, la Barbera d’Asti affinata in musica nasce nel 2016 dall’incontro tra Vessicchio, il cuoco Beppe Sardi e Giulio Porzio, presidente della cantina Post dal Vin. Ciò che poteva sembrare una sperimentazione insolita, per i protagonisti si è rivelato invece un metodo sorprendentemente efficace. “Il maestro ha fatto una prova su una nostra bottiglia di Barbera e il risultato è stato incredibile: il vino risultava più morbido e armonioso, con un equilibrio inaspettato“, racconta Porzio. Il successo dell’esperimento ha aperto la strada a una collaborazione continuativa: ogni anno, Vessicchio visita la cantina per armonizzare le botti colme di Barbera d’Asti con la sua musica.

Il principio alla base di questa innovativa tecnica è il metodo Freman, FREquenze e Musica Armonico-Naturale. Secondo il maestro, l’uso delle vibrazioni sonore influenzano le molecole del vino, favorendo nuove aggregazioni supra-molecolari. Sebbene non esistano studi accademici ufficiali che confermino scientificamente questa teoria, diversi degustatori ed esperti hanno osservato variazioni nelle caratteristiche organolettiche del vino sottoposto a questo particolare affinamento. “Dopo tre anni di test con degustatori esperti, possiamo affermare che la tecnica migliora la qualità del vino, influenzando persino la sua digeribilità“, spiega Vessicchio.

Nel 2021, il progetto ha compiuto un ulteriore passo avanti con l’introduzione di una Barbera d’Asti prodotta con uve provenienti da agricoltura biologica. Nel 2025 è stata presentata la versione Superiore, frutto della vendemmiata 2021.
Attualmente la produzione complessiva di ReBarba ammonta a circa 10.000 bottiglie, suddivise tra la versione classica, quella biologica e la Superiore.

Oltre all’innovazione del metodo, questo vino si distingue anche per il nome scelto dal maestro: ReBarba, un anagramma di Barbera che gioca con il suo inconfondibile aspetto. L’etichetta, dal design moderno e raffinato, richiama la silhouette di Vessicchio, evidenziando il legame indissolubile tra il progetto e il suo ideatore.

Alla base di questo percorso c’è la cantina Post dal Vin, realtà consolidata nella viticoltura piemontese fin dal 1959. Con 35 soci conferitori e 120 ettari di vigneti, la cantina produce ogni anno circa 90.000 bottiglie, puntando su una rigorosa selezione delle uve per garantire un livello qualitativo elevato. Il progetto ReBarba rappresenta una svolta importante per la cantina e dimostra come, anche nelle zone più legate alla viticoltura tradizionale, ci sia spazio per sperimentazioni audaci e nuovi linguaggi produttivi. Il risultato è un vino che racchiude in sé passione, intuizione e ricerca, capace di sorprendere e di aprire prospettive inedite nel panorama della Barbera d’Asti.

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