La polenta, gioiello culinario intramontabile, è un piatto che attraversa le epoche, unendo generazioni con il suo sapore avvolgente. Le sue radici affondano nell’antichità, risalendo addirittura all’epoca mesopotamica e sumera, dove veniva preparata con miglio e segale. In quei tempi lontani, la polenta non solo soddisfaceva il palato, ma rappresentava un pilastro dell’alimentazione quotidiana.
L’evoluzione nel corso dei secoli ha portato alla versione classica, con farina di cereali a grana grossa cotta in acqua bollente salata. Il termine “polenta“, derivato dal latino “puls”, era talmente comune nell’epoca romana che i romani stessi venivano chiamati “pultiferi”, ovvero mangiatori di polenta. Inizialmente, la preparazione coinvolgeva farro cotto in acqua e sale, servito con contorni vari come ceci, pesce sotto sale, frutta, formaggi, verdure e talvolta carne.
La ricetta autentica della polenta richiede che la farina venga versata a pioggia in un paiolo, preferibilmente di rame, contenente acqua bollente salata, seguendo un rapporto preciso di 1:4. La mescolanza incessante con un bastone di legno, chiamato “cannella“, richiede pazienza e dedizione per circa un’ora. Una volta cotta, la polenta viene versata su una tavola di legno, pronta per essere condita a piacere.
Nelle regioni settentrionali, la polenta è il “comfort food” per eccellenza, tanto che gli abitanti del Nord sono affettuosamente soprannominati “Polentoni” dai loro connazionali meridionali. Durante le fredde domeniche invernali, la polenta conquista i palati di giovani e anziani, diventando un rituale che risveglia ricordi legati all’infanzia e alla famiglia. L’immagine della nonna, con grembiule e cappello, che prepara e sforna la calda polenta durante le domeniche in famiglia, si staglia nella memoria di molti di noi.
Con il trascorrere del tempo, la polenta ha varcato i confini settentrionali, conquistando un posto d’onore anche sulle tavole del meridione, presentandosi in diverse varianti. Un viaggio culinario attraverso la storia, la polenta continua a incantare i sensi, intrecciando il gusto della tradizione con la diversità delle interpretazioni regionali.