Il 1 ottobre 2024, alla Triennale di Milano è stato presentato in anteprima “Siris“, un progetto di valorizzazione artistica per il Parco Archeologico di Herakleia a Policoro (MT), a cura di STUDIO STUDIO STUDIO, il laboratorio interdisciplinare fondato da Edoardo Tresoldi, con la direzione artistica di Antonio Oriente. Il progetto include opere del duo belga Gijs Van Vaerenbergh, dell’artista spagnola Selva Aparicio e dell’artista e musicista italiano Max Magaldi. Il regista Giovanni Troilo realizzerà un documentario per raccontare l’intera esperienza progettuale e le diverse fasi di realizzazione di “Siris”.
Alla presentazione hanno partecipato il Capo Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale e del Paesaggio del Ministero della Cultura Luigi La Rocca, il Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna, la Direttrice del Segretariato Regionale per la Basilicata del Ministero della Cultura Luigina Tomay, la Direttrice della Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata Annamaria Mauro, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale della Siritide e del Parco Archeologico di Herakleia Carmelo Colelli, il RUP dell’intervento Giuliano Zerillo, Edoardo Tresoldi e Antonio Oriente per STUDIO STUDIO STUDIO, insieme agli artisti Pieterjan Gijs, Arnout Van Vaerenbergh e Max Magaldi. L’incontro è stato moderato da Walter Mariotti, Direttore Editoriale di Domus.
“Siris” fa parte del progetto di “Valorizzazione aree sacre del Parco Archeologico di Herakleia e realizzazione di un Ecomuseo“, promosso dal Ministero della Cultura e coordinato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Basilicata nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) “Cultura e Sviluppo” Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020. Il Parco Archeologico di Herakleia è uno dei siti gestiti dalla Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata e fa parte della rete dei Musei e Parchi Archeologici Nazionali.
Il progetto si sviluppa nella cosiddetta Vallata Mediana del Parco Archeologico di Herakleia a Policoro (MT), situata nella piana costiera ionica della Basilicata. Il sito, che funge anche da parco urbano, ospita resti archeologici significativi, tra cui il Tempio Arcaico e il Santuario di Demetra, che oggi risultano poco visibili a causa del loro limitato stato di conservazione.
La realizzazione delle opere è iniziata a settembre 2024 e si prevede che sarà completata nella primavera del 2025. L’intervento, affidato a STUDIO STUDIO STUDIO dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Basilicata, in accordo con la Direzione Generale dei Musei, è stato concepito per rendere accessibili al pubblico le testimonianze archeologiche, anche per chi non ha competenze specialistiche. Le opere sono pensate per evocare gli aspetti caratteristici del Tempio Arcaico e del Santuario di Demetra, così come per evidenziare il valore spirituale del paesaggio che li circonda.
L’obiettivo principale è quello di restituire al visitatore un racconto che dialoghi sia con le tracce del passato sia con gli elementi paesaggistici, antropologici e sociali che hanno modellato l’attuale conformazione del luogo.
“Siris” ha una forte componente sperimentale e si basa sull’interpretazione artistica dei resti archeologici, della loro storia e dell’ecosistema contemporaneo. Gli interventi artistici sono pensati per essere reversibili e non invasivi, inserendosi nel paesaggio senza alterarne in modo permanente l’integrità.
Le opere assumono un ruolo centrale nel completamento dell’Ecomuseo Archeologico, immaginato per riportare alla luce i reperti delle colonie greche che si insediarono in questa zona a partire dal VII secolo a.C. e per rafforzare la connessione tra questi, il Museo Archeologico Nazionale della Siritide e il contesto circostante. Quest’ultimo è stato ridefinito attraverso una serie di azioni volte a migliorarne l’accessibilità e la fruizione da parte dei visitatori.
Nel parco archeologico di Policoro, il duo Gijs Van Vaerenbergh ha creato un’installazione dove sorgeva il Tempio Arcaico, rievocando i volumi dell’antica struttura con una “Rovina Inversa“. Questo approccio artistico, unico nel contesto archeologico, ribalta il processo naturale di decadimento di un’architettura, che normalmente procede dall’alto verso il basso, mostrando invece la parte superiore del tempio. Le forme frastagliate delle rovine, reinterpretate dagli artisti, sono sostenute da una struttura reticolare che consente ai visitatori di camminare al di sotto dell’opera, percependo così la monumentalità dell’antico edificio.
Selva Aparicio, nell’area del Bosco Sacro, ha realizzato sette sculture ispirate alle edicole votive rurali. Il suo intervento è pensato come un percorso esperienziale di meditazione e contemplazione, che accompagna i visitatori nel loro cammino verso le rovine del Santuario di Demetra, attraversando una vegetazione densa e variegata. Le sorgenti presenti nel Bosco Sacro, fin dall’antichità, hanno contribuito a connotare questo spazio come selvaggio e sacro, associato a luoghi di culto dedicati a una divinità femminile legata all’acqua e ai riti di fertilità.
Max Magaldi ha concepito un’installazione sonora immersiva che evoca una “Natura aumentata“. L’opera, realizzata in collaborazione con l’artista e poetessa Claudia Fabris, riflette sulla permanenza storica e archeologica del suono e della parola, indagandone la dimensione performativa. L’installazione sonora, accessibile tramite un’APP, si attiva automaticamente in base alla posizione dei visitatori all’interno delle aree designate, creando un’atmosfera eterea e impalpabile, in sintonia con il luogo.
Tutto il processo creativo, dalle prime fasi di sopralluogo all’installazione delle opere e fino all’inaugurazione, sarà raccontato nel documentario di Giovanni Troilo, regista di fama internazionale che ha firmato numerosi progetti dedicati all’arte e alla cultura contemporanee.