Un anniversario che racconta una lunga storia di famiglia e di passione per il vino. Quest’anno Francesco e Michele Montresor, quarta generazione alla guida di Ottella, festeggiano 120 anni dalla fondazione dell’azienda, nata nel 1905 a San Benedetto di Lugana.
All’inizio del secolo scorso, Ottella era una piccola realtà locale, già citata dallo storico Giovan Battista Perez come unica produttrice di Lugana nella provincia di Verona. Oggi, la cantina si è affermata a livello internazionale, con oltre un milione di bottiglie prodotte ogni anno e una presenza in più di 35 paesi su 5 continenti.
Alcuni momenti chiave hanno scandito questa crescita. Nel 1964, con Lodovico Montresor, padre di Francesco e Michele, prende forma la definizione dei confini della Lugana, che pochi anni dopo ottiene la denominazione DOC. Nel 2013, dopo decenni di evoluzione, l’azienda sceglie di investire in una nuova sede, moderna e all’avanguardia, che diventa simbolo dei valori familiari e aziendali.
La nuova cantina, completata nel 2022, nasce da un progetto incentrato su sostenibilità e rispetto per l’ambiente. L’edificio, perfettamente integrato nel paesaggio, accoglie visitatori da tutto il mondo e racconta una storia preziosa che lega passato e presente. Qui Ottella manifesta appieno le sue due anime: la dedizione alla viticoltura e l’amore per l’arte contemporanea, concepita come espressione di bellezza e valore culturale. Questo impegno è stato riconosciuto a livello globale con il Global Best of Wine Tourism Award 2025, assegnato dalla rete delle 12 capitali internazionali del vino per l’eccellenza nell’enoturismo.
All’interno e all’esterno della cantina, numerose opere d’arte scandiscono il percorso del visitatore: dalla scultura luminosa Golden Drop di Julia Bornefeld nella barricaia, alla sfera d’acciaio di Beppe Bonetti – già esposta alla Biennale di Venezia – fino alla recente installazione di Mauro Staccioli all’ingresso. Arricchiscono la collezione anche lavori di artisti italiani del Novecento come Giulio Paolini, Tancredi Parmeggiani, Ennio Morlotti, Tano Festa e Roberto Crippa.
“Coltivare per noi significa prendersi cura, creare valore attraverso i valori – dichiarano i fratelli Montresor – La bellezza, in tutte le sue forme, è parte essenziale del nostro lavoro e della nostra storia. Celebrare 120 anni non è solo guardare al passato, ma continuare a costruire il futuro con rispetto, visione e gratitudine“.
Per questo anniversario, così ricco di storia, Ottella amplia la propria collezione artistica con una nuova installazione firmata da Julia Bornefeld. L’opera, Transiens, trova spazio nella sala degli acciai, instaurando un dialogo visivo ed emozionale con l’ambiente circostante. Sospesa e mutevole, trasforma il luogo di lavoro in uno spazio che ricorda un museo.
“Per celebrare i 120 anni di Ottella abbiamo voluto dare continuità alle passioni che da sempre ispirano la nostra famiglia: la vigna e l’arte – ha aggiunto Francesco Montresor – Essere coerenti con la nostra storia è il modo più autentico per rendere omaggio ai valori che ci guidano da generazioni. Questo anniversario è anche un atto di gratitudine verso chi ci ha preceduto e ci ha lasciato in eredità un patrimonio unico di terre, cultura e bellezza. Un patrimonio condiviso con tutti coloro che ogni giorno scelgono i nostri vini“.
La celebrazione dei 120 anni si arricchisce anche di un’iniziativa speciale: il sostegno al Festival della Bellezza 2025, un appuntamento ormai di rilievo per chi ama la cultura e l’arte, costruito intorno a questa parola chiave.
“Coltiviamo la vite in un territorio straordinario e abbiamo avuto il privilegio di crescere in una famiglia che ci ha educati al bello – ha spiegato Michele Montresor – Bellezza è per noi un valore profondo, un elemento costitutivo della vita e non una caratteristica superficiale e passeggera. Siamo quindi onorati di sostenere il Festival della Bellezza 2025, certi che la ‘Meraviglia’ evocata dal titolo del Festival e pienamente espressa dal programma di quest’anno saprà emozionare un pubblico sempre più ampio“.