L’Alto Piemonte, una regione vitivinicola da scoprire tra le sue differenze e analogie – Taste Alto Piemonte organizzato dal Consorzio di tutela dei nebbioli dell’Alto Piemonte.
Cosa accomuna le Denominazioni Gattinara, Ghemme, Boca, Bramaterra, Colline Novaresi, Coste della Sesia, Fara, Lessona, Sizzano e Valli Ossolane? Il Nebbiolo! Questo è stato il fulcro dell’ottava edizione di “Taste Alto Piemonte” svoltasi al Castello Sforzesco di Novara nei giorni 11, 12 e 13 maggio 2024, promossa dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte.
L’evento ha lo scopo di dare visibilità alle oltre 50 cantine presenti e di far conoscere le Denominazioni del Consorzio con le loro diversità e analogie. Durante le degustazioni libere ci sono state numerose conferme e alcune piacevoli scoperte a simboleggiare l’alto livello qualitativo raggiunto da queste realtà che non ha niente da invidiare ai cugini del sud Piemonte.
Le denominazioni presenti sono tutte situate a sud del lago d’Orta, fatta eccezione della DOC Valli Ossolane che si trova a nord dello stesso Lago. Come spiegato magistralmente dai sommelier durante le masterclass programmate nel corso delle tre giornate dell’evento, il territorio che comprende le DOC Colline Novaresi e Coste del Sesia, con relative Denominazioni interne, deriva da un supervulcano ormai spento che ha arricchito i suoli di porfidi, pietre di origine vulcanica e numerosi minerali, responsabili della peculiare mineralità e sapidità dei vini provenienti da questa zona.
Una caratteristica interessante di queste DOC e DOCG, geograficamente molto vicine (basti pensare che Gattinara e Ghemme sono divise soltanto dallo scorrere del Fiume Sesia), è che si riscontra una estrema variabilità tra i vini che regalano, da un lato, per la diversa composizione dei terreni che va dal sabbioso di origine marina al porfirico di origine vulcanica, dall’altro, per la possibilità di utilizzare nel taglio finale una percentuale più o meno elevata di Vespolina e Uva Rara (Bonarda novarese) a supporto del sempre presente Nebbiolo (localmente chiamato Spanna). L’utilizzo di queste varietà autoctone ha lo scopo di aggiungere complessità con sentori speziati e fruttati al vino.
Tante le cantine che scelgono di vinificare il Nebbiolo in purezza per esaltare le caratteristiche pedoclimatiche dell’area di produzione rendendola riconoscibile nei propri vini, i quali dimostrano anche un ottimo bilanciamento delle componenti tannica ed acida già in giovane età ed una sorprendente longevità resa possibile dal carattere nobile del vitigno che ha reso grande il Piemonte enologico.
I vini del Nord Piemonte, nonostante il ridotto numero di basi ampelografiche, offrono un ampio ventaglio di sfaccettature e suscitano sempre più interesse, sia tra gli addetti ai lavori (basti pensare agli investimenti in questa zona di cantine già affermate e di investitori esteri), che tra gli appassionati in cerca di qualcosa di nuovo.