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Tra Le Colline del Barbaresco: il Borgo di Neive

Neive, riconosciuto nel 2001 tra “I borghi più belli d’Italia, ha origini antiche risalenti all’età romana, grazie alla sua posizione strategica lungo la via Aemilia Scauri. Oggi, Neive è un borgo arroccato sulla sommità di un colle, con stradine acciottolate che si snodano fino alla sommità dell’altura detta Pian del Castello, dove un tempo sorgeva il castrum medievale. Il borgo conserva numerose testimonianze dell’antico ricetto, tra cui spicca la casaforte dei Conti Cotti di Ceres, dove Francesco Cotti scrisse un importante trattato sulla viticoltura piemontese alla fine del XVII secolo. Nelle immediate vicinanze, si trova la Torre dell’Orologio del XIII secolo. A contrasto con la torre medievale, l’architettura barocca dell’Arciconfraternita di San Michele, progettata da Antonio Borgese a metà Settecento, rappresenta un piccolo capolavoro.

Scendendo verso valle, Piazza Italia è il cuore del borgo, su cui si affacciano edifici di pregio, come la prima sede del Municipio con facciata rococò e Palazzo Borgese, attuale edificio comunale. Nelle cantine del Municipio si trova la Bottega dei Quattro Vini di Neive, fondata nel 1983 da un gruppo di vignaioli locali per rappresentare i vini del borgo nel mondo. Dopo oltre quarant’anni, è ancora un punto di riferimento per acquistare e degustare i vini locali. Il Palazzo dei Conti del Castelborgo, con le sue cantine originarie, rappresenta un’importante testimonianza del legame tra l’aristocrazia piemontese e la viticoltura locale, così come il palazzo dei Conti Bongioanni Cocito, che con la sua architettura barocca domina l’ingresso sud del borgo medievale.

Neive ha dato i natali a Serafino Levi, che nel 1925 fondò la Distilleria Levi, conosciuta per la “Grappa della Donna Selvatica“. Dopo la prematura scomparsa di Serafino e della moglie, i figli Romano e Lidia continuarono la tradizione, producendo una grappa unica, arricchita dall’arte di Lidia nella composizione delle erbe e dalle etichette disegnate a mano da Romano. Le bottiglie personalizzate da Romano Levi sono oggi oggetto di collezionismo a livello internazionale. La distilleria, attiva da oltre settant’anni, rinnova ogni anno il rito dell’accensione del fiammifero, un momento simbolico che segna l’inizio della distillazione.

Questi luoghi sono stati anche fonte d’ispirazione letteraria, come testimoniano i romanzi di Beppe Fenoglio, dove i paesaggi di Barbaresco e Neive fanno da sfondo alle vicende delle brigate partigiane. Ne “Il partigiano Johnny“, Fenoglio descrive i paesaggi con immagini vivide: “Montavano la guardia sugli aerei, di per se stessi avventurosi, strapiombi sul fiume di Barbaresco. Là il fiume, ricordava Johnny, era stretto e profondissimo, lento come una colata di piombo, ed al gusto e alla vitalità della guardia concorreva il mistero immanente nelle fittissime pioppete sull’altra sponda vicinissima.

Due itinerari permettono di esplorare i borghi di Neive e Barbaresco: la Strada Romantica, un percorso di 11 tappe su 130 km di strade panoramiche con 300 spunti letterari, e il trekking “Da Barbaresco a Neive“, una camminata panoramica tra i filari lungo parte del celebre percorso ciclo escursionistico “Bar to Bar“.

Maggiori informazioni:
www.paesaggivitivinicoliunesco.itwww.visitlmr.it

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