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Le colline del Barbaresco: Tradizione e Territorio nei siti Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte

Le colline del Barbaresco, una delle sei aree appartenenti al sito Unesco dei Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte, rappresentano il luogo d’origine del celebre vino rosso a lungo invecchiamento, il Barbaresco. Questo vino di alta qualità è riconosciuto a livello internazionale tra i grandi vini italiani. L’area si estende su due comuni, Barbaresco e Neive, le cui colline sono ideali per la coltivazione del vitigno Nebbiolo, da cui proviene il Barbaresco. La produzione, seppur limitata in termini di bottiglie, è rinomata per la sua qualità ineguagliabile. Il Barbaresco si distingue per il suo colore rosso granato brillante, che con l’invecchiamento assume sfumature aranciate. Il suo profumo complesso può richiamare la viola, la rosa, la frutta, la liquirizia, il pepe verde, la noce moscata, il fieno, il legno, o la nocciola tostata. Al gusto, si presenta intenso, pieno, robusto, ma allo stesso tempo vellutato ed armonico, evocando l’essenza stessa di questi territori.

Le colline situate sulla destra del fiume Tanaro offrono un paesaggio caratterizzato da vigneti soleggiati e aree boschive più ombreggiate, dove è facile scorgere robineti, storicamente utilizzati come sostegni per la viticoltura. In questo territorio, l’uomo ha saputo valorizzare l’ambiente rispettandone la natura e dando vita a prodotti eccezionali, tra cui il Barbaresco, un vino che rappresenta l’autentico patrimonio culturale locale. Grazie a secoli di lavoro, le dorsali collinari sono state modellate, creando un paesaggio ordinato con piccoli appezzamenti che seguono la conformazione naturale del terreno.

La vinificazione, sviluppata da Domizio Cavazza nel castello di Barbaresco alla fine dell’Ottocento, continua a testimoniare il profondo legame tra il vino e la sua terra d’origine. Questa tecnica, perfezionata nel tempo grazie all’innovazione tecnologica, è alla base della produzione del Barbaresco, oggi regolata da un disciplinare che prevede l’uso esclusivo di uve Nebbiolo in purezza.

Nel borgo di Barbaresco, spicca la torre medievale che domina il Tanaro, uno degli edifici più iconici del territorio di Langhe-Roero e Monferrato. Il borgo conserva un impianto urbano medievale, con una via principale fiancheggiata da attività legate alla viticoltura, ospitate in edifici di grande valore architettonico, come l’Enoteca Regionale del Barbaresco, allestita nella chiesa barocca di San Donato, ceduta al Comune negli anni Settanta. Questo luogo rappresenta una preziosa testimonianza della tradizione vinicola di Barbaresco. Il castello, scelto nel 1894 da Domizio Cavazza per ospitare la prima Cantina Sociale di Barbaresco, chiusa durante il periodo fascista e riaperta nel 1958 come Cantina Produttori del Barbaresco, è ancora oggi un punto di riferimento per 56 viticoltori locali. Don Fiorino Marengo, giunto a Barbaresco nel dopoguerra, fu una figura chiave per i produttori locali, riprendendo l’esperienza associativa di Cavazza nel 1958, fondando la Produttori del Barbaresco con 19 agricoltori per garantire la qualità del vino. La prima vendemmia fu vinificata nel cortile della casa del parroco, con risultati economici superiori rispetto alla vendita delle uve come avveniva in precedenza.

Nel 1999, fu collocata nella piazza centrale di Barbaresco una grande meridiana, creata per celebrare la coltivazione della vite e la produzione vinicola, con dodici illustrazioni tratte dal “Ruralia Commoda” di Pietro de’ Crescenzi.

Il borgo ospita numerose manifestazioni durante l’anno, tra cui “Il Barbaresco a Tavola“, dedicata alla presentazione della nuova annata del vino, e la kermesse “Piacere Barbaresco“, che anima le strade del paese con degustazioni, convegni e incontri per professionisti del settore.

Questi luoghi sono stati anche fonte d’ispirazione letteraria, come testimoniano i romanzi di Beppe Fenoglio, dove i paesaggi di Barbaresco e Neive fanno da sfondo alle vicende delle brigate partigiane. Ne “Il partigiano Johnny“, Fenoglio descrive i paesaggi con immagini vivide: “Montavano la guardia sugli aerei, di per se stessi avventurosi, strapiombi sul fiume di Barbaresco. Là il fiume, ricordava Johnny, era stretto e profondissimo, lento come una colata di piombo, ed al gusto e alla vitalità della guardia concorreva il mistero immanente nelle fittissime pioppete sull’altra sponda vicinissima.

Due itinerari permettono di esplorare i borghi di Neive e Barbaresco: la Strada Romantica, un percorso di 11 tappe su 130 km di strade panoramiche con 300 spunti letterari, e il trekking “Da Barbaresco a Neive“, una camminata panoramica tra i filari lungo parte del celebre percorso ciclo escursionistico “Bar to Bar“.

Maggiori informazioni:
www.paesaggivitivinicoliunesco.itwww.visitlmr.it

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