In Valle di Fodóm, situata tra le Dolomiti bellunesi, un gruppo di otto coraggiosi allevatori sfida le difficoltà dell’alta montagna e custodisce un territorio di straordinaria bellezza. Questo luogo è ora famoso per il suo formaggio Fodóm, un prodotto di pasta semicotta realizzato con latte vaccino crudo, ed è stato recentemente riconosciuto come Presidio Slow Food.
Questa piccola comunità di allevatori, guidata da Egidio De Zaiacomo, 66 anni, rappresenta una testimonianza dell’attaccamento alla terra delle generazioni precedenti. La loro determinazione a non chiudere le stalle e a non abbandonare la montagna è una testimonianza del loro impegno verso il territorio.
Livinallongo del Col di Lana, situata ai piedi del massiccio del Sella, è la patria del formaggio Fodóm. La valle di Fodóm inizia a 1300 metri di altitudine e i pascoli più elevati superano i 2000 metri. La regione è caratterizzata da ripide pendici e una vasta gamma di erbe foraggere che forniscono pascoli e un fieno di qualità. La raccolta inizia a giugno nelle zone circostanti e prosegue fino a settembre, garantendo un prodotto ricco di antiossidanti e vitamine grazie alla varietà di erbe presenti.
L’agricoltura in montagna e l’allevamento a quote elevate sono attività impegnative. La pendenza dei pascoli richiede l’uso di macchinari specializzati costosi, mentre il processo di fienagione è più lungo e richiede più tempo rispetto alle zone pianeggianti. Inoltre, il trasporto del fieno dai pascoli in alta quota alle stalle comporta ulteriori sfide in termini di tempo e risorse. Nonostante queste difficoltà, gli allevatori dell’alta montagna credono nell’importanza del loro lavoro. La qualità del latte prodotto in queste condizioni è eccezionale, grazie alla diversità delle erbe foraggere. Inoltre, il mantenimento dei pascoli e il processo di fienagione contribuiscono alla cura del paesaggio, beneficiando anche il turismo locale.
I produttori chiedono un riconoscimento delle differenze tra le aree di montagna. Attualmente, la Regione Veneto considera l’intera provincia di Belluno come area montana, senza tener conto dell’altitudine. Questo porta a indennità compensative simili per le aziende di montagna, indipendentemente dall’altitudine effettiva. Gli allevatori delle zone più elevate affrontano costi più elevati e condizioni di lavoro più impegnative, il che li mette in una situazione finanziaria difficile.
Il Presidio Slow Food mira a promuovere i prodotti caseari della valle, dando loro il giusto riconoscimento e sostenendo gli allevatori e i casari locali. Un obiettivo importante è avviare la produzione di fodóm con latte crudo estivo, ottenuto in alpeggio, per affiancarlo a quello prodotto durante il resto dell’anno con il fieno dei pascoli stabili locali. Questa iniziativa contribuirà a preservare le tradizioni locali e a garantire un futuro sostenibile per gli allevatori delle montagne delle Dolomiti bellunesi.