Perché è nata Slow Wine quindici anni fa? In una scena del film “Gli Intoccabili“, Sean Connery chiede a una recluta perché abbia scelto di arruolarsi in polizia. Il giovane, inizialmente incerto, offre una risposta convenzionale, ma poi, incalzato, rivela una motivazione più profonda e autentica. Lo stesso vale per la guida Slow Wine. Questo progetto è nato con l’intento di rompere con un modello consolidato, che continua a predominare, in cui degli esperti si riuniscono, annusano, degustano e valutano vini assegnando loro dei punteggi. Dal punto di vista degli ideatori della guida, non c’era bisogno di replicare questo schema. Tuttavia, la vera ragione d’essere di Slow Wine è un’altra: contribuire al cambiamento dell’agricoltura attraverso un racconto vissuto sul campo e la creazione di momenti di confronto e scambio, come la Slow Wine Fair di Bologna, che fungano da incubatori di nuove idee e progetti concreti per migliorare la vita sul pianeta.
Per raggiungere questo obiettivo, è stato ritenuto fondamentale proporre esempi virtuosi per stimolare quei produttori che, pur non avendo ancora adottato pratiche sostenibili, potrebbero farlo in futuro, avvicinandoli così ai valori di Slow Food. In un contesto di crescente attenzione per l’ambiente, questa scelta ha portato a risultati sorprendenti. Confrontando la prima edizione del 2011 con quella attuale, si nota un progresso che ha superato anche le aspettative più ottimistiche: Slow Wine è ora la prima guida in Europa per numero di ettari certificati biologici.
Recentemente, però, sono stati osservati tre fenomeni che stanno rallentando questo processo virtuoso: il cambiamento climatico sta mettendo sotto pressione un sistema agricolo consolidato, provocando danni significativi alla produzione; la mancanza di manodopera è diventata un problema crescente, poiché l’Italia è sempre meno competitiva dal punto di vista economico, spingendo molti lavoratori stranieri, spesso gli unici disposti a svolgere lavori fisicamente impegnativi, a trasferirsi in Francia o Germania; infine, i contributi europei al biologico sono diminuiti, e le restrizioni più severe sull’uso del rame stanno colpendo maggiormente chi segue questo approccio.
In questa situazione di stasi, qual è il ruolo di una guida pubblicata da un’associazione che definisce la qualità di un prodotto con tre semplici aggettivi: buono, pulito e giusto? La risposta per Slow Wine è chiara: rompere gli schemi e alzare l’asticella.
Le novità di Slow Wine 2025
Il diserbo chimico è una delle pratiche agronomiche più dannose per l’ecosistema della vigna, causando un impoverimento significativo della biodiversità nel sottosuolo e tra i filari. Per questo motivo, a partire dall’edizione 2025, l’assenza di tale pratica sarà un prerequisito indispensabile per essere recensiti nella guida. Questa scelta è coerente con ciò che Slow Food sostiene da tempo e con il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto. Gli ideatori della guida sono fermamente convinti che il futuro debba puntare a un rapporto più armonioso con la natura, trasformando l’uomo da sfruttatore di risorse a custode responsabile dell’ambiente in cui vive.
Oltre a questa importante novità, ne è stata annunciata un’altra, forse ancora più rilevante per il modo di raccontare i vini. Dopo anni di onorata carriera, viene abbandonato il riconoscimento del Vino Quotidiano. Negli ultimi tempi, nonostante l’aumento della soglia a 12 euro, intere regioni non riuscivano più a esprimere nemmeno un vino che costasse quella cifra e fosse anche eccellente. Alzare ulteriormente il limite avrebbe snaturato il concetto di bere quotidiano. Pertanto, è stata trovata una soluzione più in linea con i tempi e utile per i lettori: nelle pagine seguenti si troveranno 190 Best Buy, una selezione di Top Wine che, nelle rispettive denominazioni e tipologie, offrono un prezzo eccezionale.
Infine, è stata posta una riflessione sul tipo di futuro desiderato. Si vuole che gli appassionati scelgano il vino basandosi sull’apparenza, penalizzando chi pratica un’agricoltura pulita, più costosa, ma che a lungo termine fa bene al pianeta? Non serve lamentarsi della crisi dei consumi e del disinteresse dei giovani se si continua a proporre vini standardizzati, frutto di un’enologia e un’agronomia industriali. Slow Wine sa bene cosa vuole e per cosa lotta. La guida racconta di cantine che fanno del buono, pulito e giusto la loro missione, anteponendo il domani all’oggi e guardando con speranza a un futuro per cui valga la pena combattere e vincere.
I riconoscimenti di Slow Wine 2025 partono da quello che riteniamo essere il più rappresentativo: la Chiocciola, un simbolo che incarna i valori del vino buono, pulito e giusto, e che, non a caso, è anche il logo di Slow Food.
Chiocciola Slow Wine 2025
Le Chiocciole sono assegnate con parsimonia, rappresentando poco più del 10% delle aziende recensite nella guida. In questa edizione, ci sono stati alcuni cambiamenti significativi: tre cantine hanno perso il riconoscimento, mentre dieci lo hanno ottenuto. La distribuzione geografica cerca di valorizzare l’intera produzione vinicola italiana.
In totale, 245 Chiocciole sono state assegnate per il 2025. Ma cosa significa esattamente essere una Chiocciola per Slow Wine?
La Chiocciola è un simbolo attribuito alle cantine che interpretano i valori organolettici, territoriali e ambientali in sintonia con la filosofia di Slow Food. I vini di queste cantine offrono anche un buon rapporto qualità-prezzo, considerando il periodo e il luogo di produzione.
Le 10 nuove Chiocciole di Slow Wine 2025
Abruzzo e Molise: Rabasco
Friuli-Venezia Giulia e Slovenia: Mlečnik
Liguria: Maria Donata Bianchi
Marche: Edoardo Dottori
Marche: Maria Letizia Allevi
Piemonte: Giovanni Almondo
Puglia: Pietraventosa
Sardegna: Deperu Holler
Sardegna: Schirru
Veneto: Malibràn
L’elenco completo delle Chiocciole Slow Wine 2025
Molte delle cantine premiate con la Chiocciola saranno presenti a Milano, sabato 19 ottobre 2024, per la degustazione di Slow Wine 2025. Ecco l’elenco completo delle 245 Chiocciole:
ABRUZZO
- Agricola Cirelli
- de Fermo
- Emidio Pepe
- Podere San Biagio
- Praesidium
- Rabasco
- Tenuta Terraviva
- Torre dei Beati
- Valentini
ALTO ADIGE / SÜDTIROL
- Alois Lageder
- Dornach – Patrick Uccelli
- Garlider – Christian Kerschbaumer
- In Der Eben – Urban Plattner
- Kuenhof – Peter Pliger
- Manincor
- Nusserhof
- Pranzegg – Martin Gojer
- Thomas Niedermayr
- Unterortl – Castel Juval
BASILICATA
- Cantine del Notaio
- Elena Fucci
- Grifalco
- Musto Carmelitano
CALABRIA
- ‘A Vita
- Sergio Arcuri
CAMPANIA
- Agnanum
- Cantine dell’Angelo
- Cantine Matrone
- Ciro Picariello
- Contrada Salandra
- Fontanavecchia
- Giovanni Iannucci
- I Cacciagalli
- La Sibilla
- Luigi Maffini
- Luigi Tecce
- Pietracupa
- Rocca del Principe
- Tenuta San Francesco
EMILIA-ROMAGNA
- Bergianti Vino – Terre Vive
- Camillo Donati
- Fattoria Alessandro Nicolucci
- Gradizzolo – Ognibene
- La Tosa
- Marta Valpiani
- Orsi – Vigneto San Vito
- Paolo Francesconi
- Podere Cipolla – Denny Bini
- Vigne dei Boschi
- Villa Papiano
- Villa Venti
- Vittorio Graziano
FRIULI-VENEZIA GIULIA E SLOVENIA
- Borgo San Daniele
- Burja
- Damijan Podversic
- Edi Keber
- Gravner
- Guerila
- I Clivi
- Klabjan
- Kristian Keber
- La Castellada
- Le Due Terre
- Mlečnik
- Ronco del Gnemiz
- Ronco Severo
- Roncùs
- Simon di Brazzan
- Skerk
- Skerlj
- Vignai da Duline
- Zidarich
LAZIO
- Casale della Ioria
- Damiano Ciolli
- Marco Antonelli
- Marco Carpineti
LIGURIA
- Cascina delle Terre Rosse
- Maria Donata Bianchi
- Possa
- Santa Caterina
- Terre Bianche
- Walter De Battè
LOMBARDIA
- Agnes
- Arpepe
- Barone Pizzini
- Calatroni
- Corte Fusia
- Dirupi
- Fay
- La Costa
- Picchioni Andrea
- Togni Rebaioli
MARCHE
- Andrea Felici
- Aurora
- Collestefano
- Edoardo Dottori
- Fattoria San Lorenzo
- La Staffa
- Le Caniette
- Maria Letizia Allevi
- Pantaleone
- Pievalta
- Poderi Mattioli
- Valter Mattoni
- Villa Bucci
MOLISE
- Agricolavinica
PIEMONTE
- 460 Casina Bric
- Alberto Oggero
- Alessandria Fratelli
- Anna Maria Abbona
- Benito Favaro
- Carussin
- Cascina Corte
- Cascina delle Rose
- Cascina Fontana
- Cascina Fornace
- Cascina Roccalini
- Cascina San Michele – Marco Minnucci
- Cavallotto Tenuta Bricco Boschis
- Cogno
- E. Pira & Figli – Chiara Boschis
- Ezio Cerruti
- Ferdinando Principiano
- Fiorenzo Nada
- G.D. Vajra
- Giovanni Almondo
- Giuseppe Rinaldi
- Iuli
- Le Piane
- Luigi Spertino
- Mossio Fratelli
- Odilio Antoniotti
- Oltretorrente
- Paitin
- Piero Busso
- Roagna
- San Fereolo
- Serafino Rivella
- Sottimano
- Tenuta Migliavacca
- Trediberri
- Valfaccenda
- Vigneti Massa
PUGLIA
- Antica Enotria
- Cantine Bonsegna
- d’Araprì
- Garofano
- Giancarlo Ceci
- Gianfranco Fino
- L’Archetipo
- Morella
- Paolo Petrilli
- Pietraventosa
- Plantamura
SARDEGNA
- Deperu Holler
- G. Battista Columbu
- Giuseppe Sedilesu
- Pusole
- Schirru
SICILIA
- Arianna Occhipinti
- Barraco
- Bonavita
- Calcagno
- Cantine Barbera
- Castellucci Miano
- Centopassi
- COS
- Ferrandes
- Frank Cornelissen
- I Vigneri
- Marabino
- Marco De Bartoli
- Tenuta delle Terre Nere
- Valdibella
- Vite ad Ovest
TOSCANA
- Ampeleia
- Antonio Camillo
- Avignonesi
- Badia a Coltibuono
- Baricci
- Caiarossa
- Caparsa
- Cappellasantandrea
- Castello dei Rampolla
- Col d’Orcia
- Corzano e Paterno
- Fabbrica di San Martino
- Fattoria di Bacchereto Terre a Mano
- Fattoria Selvapiana
- Fornacina
- Frascole
- I Mandorli
- Il Paradiso di Manfredi
- Le Chiuse
- Le Cinciole
- Monte Bernardi
- Montenidoli
- Monteraponi
- Montevertine
- Petrolo
- Pian dell’Orino
- Podere Concori
- Podere della Civettaja
- Podere Erica
- Poderi Sanguineto I e II
- Riecine
- Sassotondo
- Stefano Amerighi
- Tenuta di Valgiano
- Val delle Corti
TRENTINO
- Dorigati
- Eugenio Rosi
- Foradori
- Francesco Poli
- Lorenzo Bongiovanni
- Pojer & Sandri
- Redondèl
- Vignaiolo Fanti
UMBRIA
- Adanti
- Palazzone
- Paolo Bea
- Raìna
- Tabarrini
VALLE D’AOSTA
- La Vrille
- Les Granges
VENETO
- Bele Casel
- Ca’ dei Zago
- Camerani – Corte Sant’Alda – Adalia
- Casa Coste Piane
- Case Paolin
- Dama del Rovere
- Gini
- Il Filò Delle Vigne
- La Biancara
- Le Fraghe
- Malibràn
- Miotto
- Mongarda
- Monte Dall’Ora
- Monte Santoccio
- Pieropan
- Prà
- Sorelle Bronca
- Speri
- Vigneto Due Santi
Questo riconoscimento celebra l’eccellenza e l’impegno delle cantine che meglio rappresentano i valori di Slow Wine.