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San Carlo, Ferrara: La Sagra della Zucca e del Cappellaccio dal 31 ottobre al 3 novembre 2024

La Sagra della Zucca e del suo Cappellaccio, in programma dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, affonda le sue radici nella comunità di San Carlo (FE), dove ha preso vita alla fine degli anni ’90 grazie all’iniziativa di un gruppo di volontari. Il loro impegno ha dato vita a un evento che continua a sostenere il territorio: tutto il ricavato è destinato a progetti per la popolazione locale e per chi, pur vivendo altrove, rimane legato a questa terra.

Con migliaia di coperti serviti in pochi giorni, la Sagra ha l’obiettivo di unire la comunità e favorire il benessere sociale, come dimostrato dai numerosi riconoscimenti ricevuti negli anni. Al Misen 2010, ad esempio, i cappellacci stracchino e tartufo sono stati premiati come miglior piatto della rassegna gastronomica, mentre nel 2005 la manifestazione ha ottenuto il prestigioso “Cuore d’oro” per i cappellacci noci e marsala, creati in collaborazione con il professor Brandolini dell’Università di Ferrara, utilizzando ingredienti studiati per chi soffre di patologie cardiovascolari.

Nel tempo, la Sagra ha collezionato altri importanti traguardi, come l’ottenimento dell’IGP e il marchio DE.CO. per due dei suoi prodotti, evidenziando il continuo percorso di crescita e perfezionamento.

Un particolare aneddoto riguarda Giovanni Rana, noto frequentatore degli eventi dell’Associazione Sagre e Dintorni, che ha partecipato anche alla manifestazione di San Carlo. Durante una delle sue visite, Rana ha cercato di scoprire la ricetta del celebre tortino di zucca, un segreto custodito con grande cura dai volontari.

La Sagra promuove una forte collaborazione con il territorio, utilizzando principalmente ingredienti locali a chilometro zero. Nei casi in cui non sia possibile reperire tutti gli ingredienti nelle vicinanze, viene comunque garantita la massima qualità, per offrire ai visitatori un’esperienza gastronomica autentica e di alto livello.

San Carlo: Cenni storici e attrazioni

San Carlo è una località nel Comune di Terre del Reno, situata nella provincia di Ferrara, in Emilia-Romagna. Il paese, che si trova a 16 metri sul livello del mare e conta circa 10 mila abitanti, ha una storia che affonda le radici nel Seicento.

Risalgono al Seicento le prime notizie di San Carlo: la Famiglia Ghisilieri […] che vantava legami di parentela con i Borromeo di Milano, fece costruire nel 1680 un oratorio in occasione della canonizzazione di prelato Carlo Borromeo. L’oratorio, dedicato ai Santi Carlo e Benedetto, fu affidato a un cappellano che aveva, in cambio di un beneficio, l’obbligo di insegnare il catechismo e di celebrare la Messa ai coloni della tenuta; a questi compiti fu aggiunto anche quello di assistere agli infermi. In virtù di questi vantaggi, lentamente sorse l’attuale paese. Verso la fine del XVII secolo l’oratorio fu distrutto da un incendio, ma la pietà degli abitanti e gli interessi della famiglia Ghisilieri fecero in modo che fosse ricostruito nel 1685 con architettura di Agostino Barelli e dedicato anche a San Benedetto i cui resti erano stati donati dal Cardinale bolognese Gasparo Carpegna Vicario generale di Papa Innocenzo XI alla contessa Francesca Albergati Ghisilieri.

Il paese si sviluppa su terreni bonificati, un tempo in costante lotta con il fiume Reno, che cessò di esistere in quella zona nel 1767. La deviazione del fiume Reno permise di espandere il borgo e di aumentare la popolazione. Dopo la deviazione, fu creata l’attuale piazza Augusto Pola (sancarlese, fante e medaglia d’oro al valore nella Prima Guerra Mondiale, morto in Russia nel tentativo di salvare un suo superiore).

Con la crescita del paese, negli anni Novanta è stata costruita una nuova chiesa, inaugurata nel 1997. L’antico Oratorio Ghisilieri è oggi conosciuto affettuosamente come la “Chiesa Vecchia di San Carlo”. Nel 2012 San Carlo è stato duramente colpito dal terremoto, con effetti devastanti dovuti anche alla liquefazione delle sabbie. La ricostruzione è ancora in corso, ostacolata da ulteriori eventi climatici distruttivi che hanno colpito la zona negli anni successivi.

Cosa vedere nei dintorni

Oltre alle bellezze della città di Ferrara, i dintorni offrono numerosi punti di interesse, come Cento, luogo natale di Giovanni Francesco Barbieri, noto come il Guercino, uno dei protagonisti della pittura barocca italiana. Cento ospita la Pinacoteca San Lorenzo, un must per chi vuole ammirare le opere del Guercino. La Rocca di Cento, una fortezza medievale costruita nel 1378 su iniziativa del vescovo di Bologna Bernardo di Bonnevalle, è un altro luogo da visitare. I suoi interni restaurati includono stanze di grande pregio artistico e storico, come la stanza del camino, la cappella e le prigioni.

Il Bosco Panfilia, che si estende lungo il fiume Reno, è un esempio tipico di bosco umido di pianura, un tempo molto diffuso nella Pianura Padana. Questo habitat ospita diverse specie di uccelli, sia stanziali che migratori, oltre a rapaci come l’allocco, il barbagianni, la civetta e il gufo comune, che trovano rifugio nelle vecchie case coloniche. Tra i rapaci diurni, si trovano la poiana, il gheppio e lo sparviere. Il bosco è abitato anche da mammiferi come la volpe, il tasso, il riccio e la nutria, un roditore introdotto in Italia per l’allevamento.

La flora è tipica di un bosco di pianura, con specie come la farnia, il frassino, il pioppo bianco, l’olmo e l’acero campestre. Il Bosco Panfilia è anche ricco di funghi, inclusi i tartufi. Un censimento commissionato dalla Regione Emilia-Romagna ha rilevato la presenza di 176 specie di macromiceti, oggi sempre più rare a causa del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici.

Cappellacci di zucca ferraresi
Ricetta disciplinare IGP

Ingredienti

  • Per la sfoglia: 250 g di farina 00, 3 uova, sale
  • Per il ripieno: 400 g di polpa di zucca violina, 120 g di Parmigiano Reggiano grattugiato, 60 g di pangrattato, noce moscata, sale, pepe

Preparazione
Iniziate lavando e asciugando la zucca, quindi tagliatela a metà nel senso della lunghezza ed eliminate semi e filamenti. Infornatela a 160°-200°C per circa 120-140 minuti, fino a quando risulterà ben cotta. Una volta tolta dal forno, lasciatela raffreddare prima di estrarre la polpa, che dovrà essere schiacciata fino a ottenere una consistenza morbida e cremosa. Se necessario, potete aiutarvi con un passaverdura.

Unite alla polpa di zucca il Parmigiano, il pangrattato, un pizzico di sale, pepe e noce moscata, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo.

Per la pasta fresca, stendete la sfoglia con il mattarello fino a uno spessore compreso tra 0,4 e 0,7 mm. Tagliate la sfoglia in quadrati di circa 6,5-9,5 cm di lato, utilizzando una rotella tagliapasta. Ponete al centro di ciascun quadrato un cucchiaino abbondante di ripieno.

Piegate ogni quadrato a metà, formando un triangolo. Unite le due estremità opposte, facendole ruotare attorno al pollice, e ripiegate l’angolo superiore per ottenere la classica forma del cappellaccio ferrarese. Premete bene sui bordi per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.

Cuocete i cappellacci in abbondante acqua salata per 5-6 minuti, scolandoli con una schiumarola non appena vengono a galla. Condite a piacere con burro fuso, Parmigiano e salvia, oppure con un ragù di carne.

Vino consigliato: Lambrusco per il ragù, Trebbiano con il burro e salvia.

Fonte: Dop, Igp e produzioni di qualità Regione Emilia Romagna; Mipaaf disciplinari Igp riconosciuti

Chips di zucca

Ingredienti

  • Zucca Butternut (variante della zucca violina)
  • Olio di semi di arachide
  • Sale, pepe

Affettate la zucca molto sottile, preferibilmente con l’affettatrice. Asciugate bene le fette e friggetele in olio profondo fino a doratura. Scolatele su carta assorbente e salatele e pepatele secondo il vostro gusto.

Chips Di Zucca
Chips Di Zucca

Pro Loco San Carlo APS
www.prolocosancarlo.com
info@prolocosancarlo.com

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